.Capitolo 23.

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Avevo lasciato soli Lawrence e Marcus a fare una lista delle cose che gli sarebbero servite per la casa e per loro, non volendo che la mia presenza potesse creare problemi e mettere in soggezzione uno dei due.
Mi ero diretto in cucina, cercando di pensare a qualcosa da preparare per merenda, aprendo a turno frigo e mensole, cercando di ingegmarmi; avevo iniziato a spronare il biondo a mangiare almeno 2 frutti al giorno e una porzione di verdure, poichè era così magro, carente di vitamine e altro, che quando gli avevano fatto le analisi, all'ospedale, il giorno in cui lo incontrai, non c'era un nutriente che avesse un valore giusto.
Purtroppo non potevo impormi allo stesso modo su Marcus, anche se la sua salute mi preoccupava quanto quella di Lawrence.

Optai per un tost, pomodoro, insalata, maionese e bacon, per mettere un pò di su quegli scheletrini, carotine baby e qualche spicchio di mela tagliata come contorno. Mentre cucinavo, potevo sentire un leggero baccano di bisbigli in sala, ed ero certo non stessero parlando di cosa comprare all'Ikea: il biondo sembrava stesse cercando di spronare l'altro a fare qualcosa, anche se non riuscivo a capire nel preciso di cosa si trattasse, ma il moro, negava con foga.
Alzai le spalle e cercai di non origliare, ero sicuro che non si sarebbe creato un problema come quello dell'altra volta, poiché il rapposto tra me e Lawrence era molto tranquillo e stava lentamente diventando sempre più stretto.

Mi lasciai trasportare dai pensieri, ero un pò preoccupato per Marcus, sentivo che qualcosa non andava, e non stavo parlando del suo essere invidioso, nè della sua incapacità di fare un passo verso di me a causa del suo orgoglio. No, no... c'era qualcosa di sbagliato, lo sentivo nell'aria. Come faccio a saperlo con certezza?
Mi pizzica la barba, e quando succede, vuol dire che qualcuno sta mentendo, o sta nascondendo qualcosa.
Anni e anni di insegnamento, tra bugie bianche di compiti dimenticati e interrogazioni saltate, come di copiature molto creative, mi hanno donato questo "potere".
Anche i miei nuovi alunni si sono stupiti, quando sapevo che stavano copiando, nonostante non avessi beccato ancora chi.....

Scossi la testa, avrei fatto il possibile per avvicinarmi a quel ragazzo, abbastanza almeno per poterlo aiutare: non mi interessava il suo affetto, nè creare un rapporto come quello con Lawrence, se lui non voleva... desideravo solo che stesse bene. Avevo visto così tanta rabbia e così tanta tristezza in quegli occhi grigi, spenti...Soprirai mentre sistemavo i piatti, e, forzando un sorriso, tornai in salotto.

<<allora, come procede? Avremo bisogno di noleggiare un furgone?>> dissi, con sarcasmo, cercando di smorzare l'atmosfera. Il biondo mi sorrise, accettando il piatto e ringraziando, mentre Marcus mi guardò strano, come se fossi sorpreso che avessi pensato a lui. Mi sentii pizzicare ancora di più la barba, quando incrociai il suo sguardo...
Eccolo di nuovo, quella luce argentata che non gli avevo mai visto negli occhi, che sta tramando?
Mi limitai a sorridergli e mi sedetti accanto l'artista, per non intromettermi nella coppia:<<allora, bisogno di una mano?>> mi limitai a domandare.

Mentre tutti mangiavamo con gusto, il moro in particolare sembrava non mangiare da secoli per la foga, Lawrence con la bocca piena, non riuscendo a parlare, mi indicò la lista e il sito del negozio, ma alla mia espressione allibita, non capendo cosa volesse che io facessi, Marcus si intromise:<< vuole che controlli tu se va bene o se manca qualcosa di essenziale. Non siamo due donnine di casa....ahi!>> mi prese un pò in giro, prima che il biondo gli tirasse un calcio per farlo stare zitto.
Mi misi a controllare la lista, mentre i due ragazzi avevano preso a punzecchiarsi a pizzicotti e calcetti.

Sospirai dopo una decina di minuti, sentendomi in dovere di intervenire:<<la finiamo?>> chiesi, prima che Marcus indicasse Lawrence, accusandolo:<<oh ma che c'è? Ha iniziato lui cazzo!>>, e il biondo intervenisse abbastanza stizzito:<<e falla finita, sto scherzando! Manco un gioco riesci a riconoscere...>> disse, optando stavolta per un cuscino lanciato dritto nel viso del fidanzato.
<<allora, finito di giocare?>> domandai, un pò perplesso che quello fosse effettivamente un gioco e non l'incipit di una lite tra bambini.
Non feci in tempo a finire la frase, che Marcus riprese il cuscino che Lawrence gli aveva tirato, e lo lanciasse di rimando.

Purtroppo, il biondo schivò il colpo, e indovinate un pò chi venne colpito in tesra? Esatto... io.
Mi girai verso i ragazzi, mirando con un'occhiataccia quello che mi aveva centrato in pieno. Il moro abbozzò un sorrisetto, mentre il biondo si metteva a riparo dietro un altro cuscino, conoscendo abbastanza bene la mia "ira"(è superbo chiamarla ira, non mi sono mai realmente arrabbiato con lui, innervosito spesso, ma mai arrabbiato).

<<ripeto? Avete finito di "giocare">> dissi serio, ma cercando di addolcire la voce, non volendoli spaventare. Feci appena in tempo a vedere un altro lampo argentato attraversare gli occhi di Marcus, che una seconda cuscitata mi arrivò dritta in faccia, sempre lanciata dal moretto. Ma insomma...
Il biondo lo guardò come se fosse diventato scemo, e velocemente il ragazzo si nascose tra i cuscini del divano, ridacchiando.
Okay no, non ha finito di giocare...

Mi alzai e andai davanti a lui, cercando di essere minaccioso anche se non potevo trattenere un sorriso:<<siamo audaci oggi, eh?>> domandai, mettendomi le braccia sui fianchi. Marcus si era appiccicato e raggomitolato sul divano, divertito. Alzò le mani, come per arrenderci, ma la sua lingua lo tradì come sempre:<< se hai ancora il dubbio, ti tiro il terzo!>> disse beffardo.

<<ah sì? Vediamo se ci riesci...>> gli dissi, prima di afferrarlo per un piede e tirarlo su dal divano, mettendolo a testa in giù:<< hai veramente fegato per metterti contro 2 metri di uomo, ex studente dell'accademia militare!>> dissi, mentre lo tenevo a penzoloni.
Marcus un pò se la rideva, cercando di trattenersi, forse perchè si aspettava una reazione diversa, magari non così fisica:<< va bene! Va bene hai vinto, la faccio finita!>> implorò, alzando le mani in segno di resa. Alzai il sopracciglio, ridacchiando, per poi rimetterlo sul divano con delicatezza, stando attento che non sbattesse da qualche parte.
<<sarà meglio per te, altrimenti..>> lo minacciai, prima di riprendere il famigerato cuscino da terra, e lanciarglielo addosso:<< ..sarà guerra!>> dissi scherzando.

Ma che cavolo gli è preso? Dov'è il Marcus di 1 oretta fa? Mi rimisi a sedere, mentre mi godevo il suo sorrisino beffardo. All'improvviso mi ricordai cosa mi aveva detto Lawrence, che a lui piaceva quel tira e molla che si era creato. Forse vuole testare quanto in là mi può provocare senza che io mi allontani di nuovo? Avrà capito che è inutile aggredirmi, ma che so stare al gioco, se si gioca pulito? Abbandonai quei pensieri, e decisi che lo avrei lasciato fare, reprimendo la mia attitudine a correggere e insegnare: è meglio che sia lui per primo a mettere i limiti di quel rapporto che invidiava tanto a me e al biondo, poi ci avrei provato io a testare fin dove mi potevo spingere con i miei insegnamenti, conoscendo il suo carattere facilmente irritabile.

Per mettere la barca pari, punsecchiai Lawrence sulla pancia, facendogli il solletico:<< questo vale anche per te! Ti conosco abbastanza bene da sapere che sei una peste!>> gli dissi, con la solita dolcezza, mentre lo coccolavo. <<in ogni caso, dobbiamo organizzarci bene per andare all'Ikea, non solo per lo spazio in macchina, ma anche per il giorno... qualcuno..>> dissi, solleticando ancora il biondo:<<ha un parziale, e deve studiare. Sennò un certo paio di chiavi di una certa galleria potrebbe sparire per un paio di settimane! Quindi io proporrei di organizzarci per la prossima settimana, prima ovviamente che arrivi il freddo. Magari vi porto qualcosa nel mentre, per non farvi congelare>>
Mi sentivo madre e padre insieme, oddio...

Lawrence subito si difese dalle mie (fondate) accuse di nullafacenza:<< HEY! Non sono l'unico in questa casa che dovrebbe studiare ma non fa niente! Anche lui ha un parziale!>> disse, accusando il fidanzato, che si innervosì immediatamente:<< ohhh ma mettiti qualcosa in bocca e sta zitto! È una cagata di parziale per una cagata d'esame!!! Scienze umane, ma chi cazzo se lo studia? Mi rifiuto di mettermi a studiare prima della sessione, per una stronzata come etica e psicologica...>>. Mentre parlava, occasionalmente mi guardava, come a sperare una mia reazione.
Vidi di nuovo quel lampo argentato nei suoi occhi, e mi sentii pizzicare la barba.

Ah sì ragazzino, vuoi giocare?
Allora giochiamo...

Saudade: &quot;L'amore che resta&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora