Cent'anni or sono mentre il mondo si beava il tacito canto della notte, un gruppo di audaci donzelle si dava appuntamento in un luogo appartato del bosco, esse avevano una particolare affinità con le arti magiche.
Gli individui a conoscenza della loro setta erano limitati quindi, ad eccezione dei componenti stessi, nessuno al di fuori di loro poteva intralciare il loro percorso, o almeno così credevano.
Le ore, i giorni, le settimane ed i mesi trascorrevano senza sosta, il numero di persone presenti nel gruppo diminuiva sempre più finché durante una delle abituali notti nel bosco solo tre di loro si presentarono: Gwen Medeia e Brighid.
Gwen era una ragazza dall'animo puro, le sue scelte erano principalmente guidate dall'onestà e dalla nobiltà d'animo, riusciva sempre a scovare la verità anche nelle situazioni più contorte e, nel momento del bisogno, la giusta soluzione le appariva davanti agli occhi, come se il destino, avendo percepito la purezza che le scorreva nelle vene, volesse aiutarla lungo il suo cammino.
Medeia invece si distingueva per la furbizia e l'implacabile ferocia, lei si batteva senza numerosi scrupoli per i suoi ideali e a favore di qualsiasi individuo con la quale ella avesse instaurato un legame affettivo.
Brighid a differenza delle ultime due amiche era una ragazza molto forte, sia a livello psicologico che a livello fisico, spesso si era ritrovata a dover difendere Gwen da qualche malintenzionato (perchè Medeia sosteneva di non aver bisogno di una persona che le ''salvasse il lato b'', pretendeva inoltre di potersi difendere da sola e, sicuramente, non aveva per nulla torto), era sempre fedele e solare, adorava stare in compagnia e adorava donare sorrisi a chiunque stesse attraversando pessime giornate.
Esse possedevano grandi abilità e con un'immensa forza d'animo si dedicavano a ciò fino a quando, un giorno, si resero conto di aver acquisito particolari conoscenze che le distinguevano dal resto degli esseri umani.
Un pomeriggio le tre giovani ragazze decisero di stanziarsi a casa di Gwen per alcune notti, successivamente avrebbero alloggiato da Medea ed infine da Brighid in modo da poter trascorrere il maggior tempo possibile insieme.
Una volta arrivate davanti l'uscio della dimora della ragazza bussarono e attesero che i genitori di lei le accogliessero nella loro umile casa, passarono vari secondi e nessuno si degnò di aprire, aspettarono ed aspettarono ma dei genitori di quella donzella sembrava non ci fosse ormai più traccia, lei si fece dubbiosa, ormai era tarda sera, suo padre doveva essere tornato dal laboratorio (era un fabbro) mentre sua madre, che non lavorava, avrebbe dovuto dar cenni di vita sin da subito, ella credette che fosse perchè magari non avevan sentito il fragoroso rumore che si era disperso quando le amiche avevan trascinato i bagagli fino a lì, ma subito, ripensandoci, constatò che non poteva essere minimamente plausibile quell'ipotesi. Si voltò verso le due figure che la precedevano e fece loro segno di non muoversi dal luogo in cui erano, a passo felpato si diresse verso la finestre che dava sulla cucina ed osservò l'interno di quello spazio.
La povera giovincella cacciò un urlo di terrore nel vedere la testa della madre posata sopra il piano da lavoro, l'odore di putrido si stava mano a mano facendo spazio tra le narici di Gwen e una sensazione di puro disgusto misto a paura stava pian piano invadendo l'animo innocente della ragazza, fù un attimo, quasi fulmineo, le gambe non le ressero più ed ella si ritrovò a terra, tremante con il fiato corto ed uno sguardo vuoto. In poco più di alcuni secondi Brighid e Medeia s'erano precipitate da lei, una l'aveva presa in braccio e stava cercando di calmarla mentre l'altra ispezionava la zona nei dintorni:''Dobbiamo andare via da qui, subito! qualcuno ci sta osservando.''
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Unknown
FantasyUna nuova generazione alla scoperta dei misteri del passato, riusciranno a non commettere lo stesso errore dei loro antenati?