Il mio riflesso~ Edoardo Conte

23. CAPITOLO

EDO'S POV

È passata mezz'ora e dei genitori di Carmen neanche l'ombra. Meno male che non me ne sono andato subito. Io non capisco, sanno che il nipote sta da solo su un lungomare, e non si muovono a venirlo a prendere? Poi quello sbagliato ero io.

M: Eduà andiamo?
E: No Massimo. Fin quando non vengono i nonni io non mi sposto da qua.
M: Non verranno fin quando vedranno la macchina ferma qua.
E: E tu che ne sai?
M: Lo so perché sono stato con loro per tutti il tempo. E mi hanno detto che loro vengono a prendere il nipote solo quando tu te ne sei andato.
E: E perché questa cosa?
M: Perché non vogliono incontrarti Eduà. Hanno acconsentito all'incontro con tuo figlio, ma perché ci ha parlato Paola, ed ha insistito per molto tempo, altrimenti oggi a Matteo non lo avresti visto!
E: Si credono che non facendomi vedere mio figlio fanno una cosa positiva?
M: Eduà quello che pensano loro, a te non deve importare. Se per vedere tuo figlio bisogna sempre mettere in mezzo l'avvocato, bene lo metti! Vedere tuo figlio è un TUO DIRITTO!
E: Si ma Massimo posso metterlo anche fuori? Ma per piacere! Non posso vedere mio se non me lo dice il mio avvocato? Ma stiamo scherzando?
M: Quando uscirai dal carcere sarà diverso. Inizierai una nuova vita, quindi non avrai bisogno del loro consenso.
E: E allora perché ora si?
M: Perché loro non vogliono che Matteo ti veda all'interno del carcere, o anche al di fuori, perché hanno paura che tu potresti portarlo su un altra strada.
E: E una volta usciti, scusa non è la stessa cosa?
M: No. Quando uscirai, saprai tutto, dalla A alla Z della tua vita. Saprai del mistero che devi scoprire, ma che loro sanno. Quindi saranno anche più tranquilli a lasciartelo.
E: Forse so scemo io, ma sto ragionamento non lo capisco. Se loro sanno di questo maledetto mistero che mi avvolge, perché non fanno questo ragionamento anche ora? Cioè ora sono una persona che può portare il loro nipote su una cattiva strada, mentre dopo, che so del mistero, divento magicamente affidabile? Cioè quello che voglio dire, se sarò una persona affidabile mo che usciró, e per detta tua saprò sto cavolo di mistero, perché non lo sarei anche ora?
M: Lo sai che hanno un modo tutto loro di pensare, non ci puoi fare nulla. Possiamo andare? Almeno così non fai stare più solo a tuo figlio. Lo tieni d'occhio dallo specchietto.
E: Va bene andiamo, che ti devo dire.

Massimo mette in moto e inizia a camminare, e i miei occhi vanno direttamente vista specchietto per tenere d'occhio mio figlio. Io non ci posso credere alle parole di Massimo. Cioè io non sono libero di vedere mio figlio, per colpa loro! Mah. Che poi io se mi trovo in questa situazione, è stato per difendere le offese fatte alla loro figlia, e al loro nipote, e devo essere trattato anche così. Ma se sapevo quel maledetto giorno non facevo proprio nulla. Finalmente li vedo arrivare, cioè hanno aspettato seriamente che noi facessimo un bel po di tragitto per uscire dal bar e andare dal bambino?! Ma veramente fanno? Ma che avevano paura che andavo da loro a parlargli? Ma possono stare stare tranquilli con la testa, che io non ci andrò mai a parlare con loro!

E: Massimo posso chiederti una cosa?
M: Dimmi Eduà.
E: Ma quando avete parlato con quei due, Carmen non diceva nulla?
M: Quei due hanno un nome Eduà.
E: Per me sono quei due.
M: Comunque si. Ci ha aiutato anche lei, nel convincere i genitori per fartelo incontrare.
E: E come mai non è venuta lei con Matteo?
M: Non so se posso dirtelo, Matteo.
E: Cosa che si è rifatta una vita? Me lo ha detto Matteo, quindi parla tranquillamente.
M: Ecco Eduà... Carmen è incinta, ed è stata dichiarata una gravidanza a rischio, quindi il medico le ha impedito di prendere un treno e venire qua con il figlio.
E: Cosa?
M: Si Eduà, hai sentito bene!
E: Ma...
M: Ma niente. Come hai detto tu si è rifatta una vita, come te la sei fatta anche tu all'interno del carcere. Quindi va avanti.
E: Non è per questo Massimo. Anzi ho parlato anche con Matteo di Stella. Mi sono stranito, perché anche con Matteo, le hanno detto che era una gravidanza a rischio.
M: E dov'è la cosa strana?
E: No nessuna.