Capitolo 1

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'La differenza tra l'arte e la vita è che l'arte è più sopportabile.'

Non c'è niente da fare, Bukowski era un fottuto genio, la vita è insopportabile. Ho diciotto anni e fidatevi se vi dico che non voglio arrivare ad averne venti. Ho sempre avuto una vita difficile, fingevo di farcela, di essere forte. Ho cominciato a tagliarmi all'età di quattordici anni, subito dopo aver iniziato a fumare sigarette. Mi sentivo sola, anche se non lo ero. Avevo un migliore amico, uno di quelli con l'A maiuscola. C'era sempre per me, mi dimostrava ogni giorno il suo affetto, mi asciugava le lacrime, mi consolava quando ero triste. Era un fratello per me, è un fratello per me. Ma nonostante lui, nonostante tutto, avevo un vuoto. Era il vuoto di un padre assente, un padre presente con il corpo, ma assente. La mancanza di un padre dolce, un padre comprensivo. Dentro di me avevo solo rabbia, paura. Non ne potevo più di quella cinta, di quei lividi, di quelle lacrime, di quelle urla.

La ragazza brava a fingere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora