~innamorato di uno stronzo~ larry stylinson

mondi lontani

Dopo esserci lavati uscimmo dal bagno,ci vestimmo e ci stendemmo ognuno sul proprio letto in totale silenzio, Louis prese il telefono e cominciò a messaggiare con chissà chi mentre io presi il computer e accesi Netflix così da distrarmi, mi sentivo ignorato e forse anche un po' usato, era la prima volta che facevo una cosa del genere senza essere costretto semplicemente perché ero stato io a volerlo, avevo preso una decisione importante per la prima volta e mi si stava ritorcendo contro, cominciai a sentire gli occhi umidi, mi sentivo così usato. Misi le cuffie nelle orecchie e feci partire una puntata di friends, mi asciugai gli angoli degli occhi con la felpa e tirai su col naso, du'n tratto sentii qualcuno togliermi una cuffia dalle orecchie e mi girai confuso

"Piangi per una serie?"
Chiese sorridendo un po' e accasciandosi a terra così da guardare lo schermo,aveva una mano attorno alle mie spalle mentre l'altra era appoggiata sul ginocchio per sostenersi

"No"
Presi la sua mano da dietro le spalle e lentamente la spostai da me, mi guardò con la confusione negli occhi per poi ripetere l'azione di prima e rimetterla dov'era, inspirai per poi spostarla nuovamente

"Che c'è non posso neanche sfiorarti ora?dopo quello che è successo prima poi?"
Disse con un po' di nervosismo, girai la testa guardandolo negli occhi, sperai che stesse scherzando

"Mi hai ignorato completamente Louis e se ti serviva solo un pompino ora che l'hai ottenuto non capisco perché ti sforzi tanto"
Dissi mentre le lacrime cominciavano a ripresentarsi

"Guardami"
Disse mettendomi le mani sulle guance mentre il suo blu mi guardava dolcemente andando in contrasto con la voce ferma e seria

"Harry se avessi voluto solo quello non ti avrei mai detto certe stronzate"
Disse riferendosi a stamattina, si aveva detto che gli piacevo ma non riuscivo più a fidarmi di nessuno, tutti prima o poi finiscono per farti del male, sperai che non notasse quanto fossi infantile in quello sguardo di speranza che gli stavo donando

"Senti Haz mi piaci così tanto e non so come fartelo capire..ogni singola parte di te è bellissima, come quando arricci il naso mentre sorridi e sei in imbarazzo, quando ti sfiori le labbra mentre sei concentrato, quando ti tocchi in continuazione i capelli senza un motivo,quando mostri una fossetta quando fai un sorriso vero e quando arrossisci quando qualcuno ti fa un complimento"
Disse notando il rossore sulle mie guance più che evidente

"E si se vuoi saperlo fai dei pompini da favola" Disse serio facendomi spiaccicare una mano sulla fronte in risposta,ok troppo sincero

"Questo potevi evitarlo"
Dissi portando una mano a coprire il sorriso che mi era spuntato con tanto di fossetta

"Beh allora continuo"
Disse facendo un piccolo sorriso e avvicinandosi al mio orecchio

"Non hai neanche idea di quanto avrei voluto sfondarti quel bel culetto curly eri così sexy mentre eri in ginocchio"
Disse facendo scontrare l'aria calda della sua voce nel mio orecchio facendomi rabbrividire, per poi lasciare un bacio bagnato appena sotto l'orecchio facendomi chiudere gli occhi

"Ti ho sognato così tante volte mentre eri a novanta per me"
Disse trattenendo un piccolo sorriso malizioso, quella voce roca mi avrebbe sempre fatto perdere il controllo, ormai stava diventando uno dei miei punti deboli; si allontanò dal mio orecchio e incatenò il suo sguardo al mio, qualcuno si sarebbe imbarazzato nel restare in silenzio lasciando spazio solo agli sguardi ma noi eravamo diversi, si perché per noi bastavano gli sguardi invece di tante parole sconnesse, bastava uno sguardo per capire cosa avremmo voluto dire a parole, bastava uno sguardo per capire se ti stavi innamorando e cazzo ormai io gli appartenevo, ormai il mio verde cercava solo quel blu, eravamo come mondi lontani che quando costretti a incontrarsi nessuno poteva più a separarli ormai erano l'uno per l'altro, e non perché fossero obbligati, ma perché ne avevano bisogno. In un attimo le sue labbra furono schiacciate contro le mie, in un bacio che cominciava a sapere di quel sentimento così tanto nominato ma non appreso a pieno, amore.