Kreacher

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Chapter Eight

Regulus era disteso sul suo letto e pensava.

Pensava a quella ragazza così fredda e arrogante, eppure così dolce e fragile.

Era passato un mese da quella confessione e il ragazzo non riusciva ancora a smettere di pensarci.

Aveva messo la sua stessa vita in pericolo pur di salvare quella di suo fratello e dell'ordine. Aveva ucciso molta gente, eppure sembrava così innocente tra le sue braccia.

Doveva proteggerla, la conosceva da così poco, eppure era già pieno di lei. Il suo tocco, la sua voce, il suono dei suoi gemiti sotto di lui.

C'era qualcosa in lei, una specie di bellezza che non riusciva a definire, che la rendeva diversa da chiunque avesse mai incontrato. Dura, decisa, presuntuosa, sfacciata, ma anche cosi fragile.

Sarebbe morto per lei, se fosse stato necessario.

I suoi pensieri vennero interrotti da un dolore lancinante al braccio sinistro: ciò significava solo una cosa, il Signore oscuro lo stava chiamando.

Si ricompose immediatamente, scacciando il pensiero di lei dalla sua mente. Si guardò un attimo allo specchio e uscì, diretto da lui.

"Mi ha chiamato, mio signore" disse entrando nella cupa stanza, abbassando leggermente il capo in segno di rispetto.

"Avvicinati, mio caro."

L'oscuro signore era seduto su un trono, circondato da vari mangiamorte. Accarezzava il suo serpente, Nagini, e lo guardava curioso.

"Ho bisogno del tuo elfo" disse con la sua solita voce acuta.

"Mio signore..."

"Immagino sia un onore per te e per il tuo inutile elfo domestico."

Regulus rimase immobile, non lasciando trasparire la sua paura. "Un onore, mio signore" ripeté le sue parole, facendo un lieve inchino.

Il signore oscuro lo congedò, ordinandogli di portare l'elfo il giorno seguente.

~

Katherine era seduta nella sua stanza.

Leggeva e sottolineava le parti più importanti del libro 'Segreti dell'arte più oscura'. Cercava più informazioni riguardanti gli Horcrux e su come distruggerli, ma non riuscì a trovare nulla che non sapesse già.

Un rumore proveniente dalla porta catturò la sua attenzione.

Si alzò velocemente, prendendo la bacchetta.

"Non entrare, non sono vestita" urlò, prima di lanciare un incantesimo di occultamento sul libro.

"Ma non è vero!" esclamò Regulus, entrando e avvicinandosi imbronciato alla ragazza.

"Mi hai fatto spaventare, idiota".

"Chi altro poteva essere?" chiese lui, avvicinando il suo corpo a quello di lei.

"Viviamo in una casa piena di mangiamorte, datti una risposta da solo" rispose scontrosa, liberandosi dalla sua stretta.

Regulus la guardò aggiustarsi i capelli allo specchio. "Sei bellissima" disse inconsciamente.

"Sono stanca" sbuffò sedendosi accanto a lui sul letto.

'Stanca, ma comunque bellissima', pensò il ragazzo.

"Vorrei avere una vita normale" sospirò Katherine.

"Cosa intendi?"

Si sdraiarono sul letto, guardando il soffitto.

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