pov's tanc
sono le 2:30 e finalmente diego e gian si sono addormentati, metto le scarpe e la giacca e senza fare rumore esco.
devo andare dal mio spacciatore, ne ho bisogno.
oh giusto voi non sapete niente, mo vi spiego.
allora, mi faccio da un po' e non riesco ad uscirne. gian e diego mi stanno aiutando, cioè in realtà loro credono che io abbia smesso per questo esco di notte.
sto camminando verso il solito posto, alla solita ora, dalla solita persona, per la solita roba.
arrivo, mi da la merca e io lo pago. io continuo a pensare che ho lo spacciatore più figo di tutti, no vi giuro dovreste vederlo
vado in un parco abbandonato, in modo tale che non mi veda nessuno e dopo qualche ora torno a casa.
mi sveglio, sono le 14:00, sono ancora un po' fatto ma fa niente. scendo in cucina e mi aggiungo agli altri per mangiare.
D: tanc, dobbiamo dirti una cosa
li guardo facendogli segno di proseguire
G: io e diego dobbiamo andare a roma per un mesetto
sputo l'acqua che stavo bevendo
T: e quindi mi lasciate qui? da solo?
G: no, non da solo, potresti ricadere nel giro e non mi sembra il caso
em vabbè faccio finta di niente che è meglio
D: pensavo di lasciarti da lele
gian lo guarda preoccupato
G: non so se è una buona idea
D: puoi dire qualunque cosa su lele ma è contro la droga quindi è la persona giusta
gian annuisce poco convinto
T: ma scusate, chi è sto lele
D: il mio amico, quello sempre scazzato, quello che ti manda a fanculo almeno 10 volte al giorno, quello spericolato, quello che non pensa alle conseguenze
T: AHHHH, oddio in pratica mi stai dicendo che mi devo buttare giù dalla finestra
scoppiano a ridere
G: dai smettila, non sarà così male
non ne sono così convinto ma devo provare ad essere positivo
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eccoci qui con una nuova storia
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