Capitolo 27

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 SANEM

Gli anni volavano. Il tempo passava velocemente, troppo.

I bambini erano cresciuti ed erano diventati dei magnifici ragazzi. Io e Can avevamo davvero fatto un buon lavoro con loro. Kerem si avvicinava alla maggiore età mentre Melek e Gunes erano delle splendide quindicenni.

Kerem aveva già deciso da tempo che sarebbe diventato fotografo come suo padre mentre le gemelle erano ancora incerte riguardo al loro futuro. A Melek piaceva molto disegnare ed era anche molto brava mentre Gunes era attratta dal mondo della comunicazione – televisione, cinema, radio, stampa, internet -. La affascinava il modo in cui tutti questi mezzi possono veicolare ed influenzare i gusti e le opinioni delle persone senza nemmeno che queste se ne accorgano.

Ma i problemi che dovevamo affrontare ora io e Can erano ben diversi. Si trattava dei loro primi problemi di cuore.

La gelosia di Can si era trasferita da me alle ragazze. Per lui erano ancora delle bambine e, probabilmente, lo sarebbero sempre state, troppo piccole per pensare all'amore figuriamoci parlarne. Per questo motivo si confidavano con me e mi chiedevano di intercedere in loro favore per ottenere il permesso di recarsi ad una festa di compleanno o per restare fuori un'ora più del solito. Io allora aspettavo di essere sola con Can ,nell'intimità della nostra camera, per perorare la loro causa ed in genere riuscivo ad essere convincente, anche se le mie reali intenzioni venivano sempre scoperte.

"Sanem, Sanem...pensi davvero di potermi ingannare così facilmente dopo tutti questi anni? So benissimo che ciò che ti spinge tra le mie braccia non è solo l'amore smisurato che provi per me ma anche quello che provi per Melek e Gunes...cosa devi chiedermi questa volta?" mi diceva. Ed io non potevo negare.

Con Kerem invece Can era molto più indulgente, sicuramente perché era di un paio d'anni più grande ma soprattutto perché era un maschio, anche se questo non lo avrebbe mai ammesso.

Talvolta li sorprendevo a parlare fitto, fitto, spalla contro spalla più come due vecchi amici che come padre e figlio ed io, allora, mi nascondevo per cercare di carpire qualche parola delle loro conversazioni. Come quella sera...

Erano seduti in veranda e Kerem chiese a Can: "Papà qual è stata la prima cosa che ti ha colpito di mamma, quella che ti ha spinto a volerla conoscere più a fondo?"

Can attese un attimo prima di rispondere e poi disse" Ho incontrato tua madre nel buio di un teatro. L'avevo scambiata per un'altra persona e l'ho baciata. Aveva un profumo insolito, di fiori selvatici, che non avevo mai sentito prima e che mi inebriò i sensi. E' stato quello che mi ha colpito: il suo profumo. Lei scappò via ed io decisi che dovevo assolutamente ritrovarla. "

"E quando hai capito di esserti innamorato di lei?" chiese ancora Kerem

Di nuovo un attimo di silenzio e poi la voce di Can rotta dall'emozione rispose :"Un giorno mi sono reso conto che lei era sempre nei miei pensieri: quando mi svegliavo al mattino, quando mi coricavo la sera, quando andavo a correre, quando guardavo il cielo...lei era sempre lì. Sia che io tenessi gli occhi aperti, sia che io li chiudessi lei era lì. Allora capii che mi ero innamorato e che lei si era presa il mio cuore....ma non è stato sempre facile...abbiamo commesso tanti sbagli, io più di lei. Ci siamo fatti del male. Io gliene ho fatto tanto, ma per fortuna mi ha concesso una seconda possibilità ed ho giurato ad Allah che avrei passato il resto della mia vita a farmi perdonare.."

"Ho conosciuta una ragazza, papà e credo di piacerle..ma non so come comportarmi.." si confidò allora Kerem

"Sii semplicemente te stesso, trattala con rispetto e gentilezza, falle capire che per te è importante, se lei ricambia i tuoi sentimenti il resto verrà da sé" lo consigliò Can prima di abbracciarlo.

Avevo il volto rigato dalle lacrime.

Cercai di ritirarmi senza far rumore, ma la voce di Can mi bloccò:"Sanem!..Lo so che sei lì dietro...non ti sembra di essere un po' cresciuta per origliare?"

"Non stavo origliando..."cercai di difendermi.

"Sanem...."mi rimproverò ancora

"E va bene..."dissi uscendo in veranda e raggiungendolo "sembravate così impegnati nel discorso che mi sono incuriosita" confessai arrossendo "ed in ogni caso sembra proprio che in casa Divit sia arrivata la stagione degli amori" conclusi enigmatica.

"Cosa intendi?'" si insospettì subito Can.

"Anche Melek questo pomeriggio mi ha chiesto una cosa simile...Voleva sapere cosa si sente quando si è innamorati.." risposi.

"E tu cosa hai risposto?" mi domandò curioso Can

"A dir la verità non ho molta esperienza in queste cose, purtroppo" incominciai

"Purtroppo???" mi interruppe lui alzando un sopracciglio

"Sì purtroppo, perché nella vita mi sono innamorata una sola volta" lo provocai " ma se quella persona ti fa palpitare il cuore, ti fa sudare le mani e tremare le gambe quando ti è vicina allora è sicuramente amore..."conclusi guardandolo.

"E tu ti sentivi così?" volle sapere.

"Oh mai io mi sento ancora così sig. Divit e spero con tutto il cuore che i nostri ragazzi possano vivere le emozioni che abbiamo vissuto e che continuiamo a vivere noi e che non si accontentino della mediocrità, ma cerchino sempre di ottenere il meglio in tutto ciò che fanno!" gli confidai andando a sedermi sulle sue ginocchia e baciandolo all'angolo della bocca.

VENT' ANNI DI NOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora