Two points of view || Larry

1 - Icy eyes on me.

Per quanto Harry adorasse Hogwarts, tornare alla solita routine delle lezioni era sempre stato complicato per lui. Specialmente doversi alzare presto. Lui che era abituato d'estate a dormire fino a mezzogiorno.
Sbadigliò, grattandosi distrattamente una guancia lanciando poi un veloce sguardo attorno a lui.
Il corridoio era gremito di studenti.
Il primo giorno di scuola era sempre un affollamento di bambini del primo anno che schizzavano da un lato all'altro del castello, alla disperata ricerca delle proprie aule.

C'era una fila assurda che saliva dai sotterranei e altrettanti che scendevano dalla Torre di Grifondoro. Harry aveva più volte rischiato di inciampare e finire addosso a qualche altro alunno.
Dopo l'ennesima spinta ricevuta da una ragazza Serpeverde, troppo presa dal proprio libro per fare caso a lui, si sistemò meglio in spalla la tracolla stracolma di libri prima che cadesse sparpagliando ovunque il contenuto.
"Iniziare l'anno con pozioni non è proprio il massimo." Constatò il ricciolo, leggendo proprio in quel momento l'orario delle lezioni  di quella giornata. Una smorfia gli si dipinse sul volto al solo pensiero di rivedere l'insegnante di pozioni, per primo fra tutti.

"Se contiamo che siamo sempre con Serpeverde poi.." sottolineò Liam al suo fianco, trascinando i piedi sul pavimento. Non sembrava ancora essersi totalmente svegliato, nonostante le quattro tazze di caffè nero che aveva ingerito a colazione.
"Probabilmente Piton lo fa apposta. -Mugolò Harry scendendo gli scalini.- Ce lo vedo a riproporre ogni anno questa accoppiata, soltanto per toglierci ogni punto possibile."
Liam ridacchiò appena, gli occhi ridotti a due fessure, per le assurdità, o almeno così sperava, dette dal suo amico.
"E poi quell'aula puzza." Continuò imperterrito il riccio, fino a fermarsi davanti alla porta che lo avrebbe accolto per la prossima ora e guardandola come se dall'altro lato si trovasse un Ungaro Spinato pronto ad arrostirlo come una braciola.
"Quello sono convinto sia veramente colpa del professor Piton!" Sussurrò l'amico, ridestandosi in quel momento dal suo intorpidimento.

"Styles! Payne!"
La voce del professore riecheggiò lungo il corridoio del sotterraneo. Ad Harry sembrò quasi che le pareti vibrassero, tanto potente era stato quel suono, ma quasi sicuramente era la sua mente a giocargli brutti scherzi.
Alzarono lo sguardo simultaneamente notando l'uomo in piedi a un passo di distanza, lì guardò dall'alto in basso, una smorfia di puro disgusto dipinta sul viso smunto.
"Cosa stavate dicendo di così interessante, sentiamo?" Sibilò fissandoli con quegli occhi glaciali, talmente tanto freddi e vuoti che ad Harry si rizzarono tutti i capelli sulla nuca.
"Commentavamo con entusiasmo il nostro nuovo orario." Rispose prontamente Liam, un sorriso incerto gli che stirava le labbra.

Piton roteò gli occhi, certamente non credeva a una sola parola, ma decise comunque di lasciar decadere il discorso. Il riccio sperò non avesse sentito proprio tutta la conversazione, oppure le sue lezioni, già un incubo di per se, quell'anno si sarebbero rivelate anche peggio per loro due.
L'uomo si chinò leggermente in avanti, le braccia strette davanti al petto.
"Farò finta di credervi, ma badate bene, se vi becco a confabulare, a scambiarvi anche solo un occhiata durante le mie lezioni, Grifondoro dovrà ringraziare voi due se perderà la coppa delle case quest'anno, sono stato chiaro?"

Liam ed Harry annuirono, e quando Piton gli fece segno di entrare nell'aula si affrettarono ad occupare i propri posti e a posizionare l'occorrente sul banco.
"Si prospetta un bell'anno."
Sibilò Liam al suo orecchio, voltandosi in modo distratto verso di lui fingendo di cercare qualcosa nella tracolla.

Harry però non gli stava più prestando ascolto ormai.
La classe di Serpeverde fece il suo ingresso proprio in quel momento nell'aula e lui si trovò a cercare con gli occhi quelli di Louis senza nemmeno rendersene davvero conto, come se fosse una cosa normale quella.
Abbassò lo sguardo sul suo calderone nuovo di zecca dandosi mentalmente del cretino. Aprì il libro di pozioni fingendo particolare interesse per gli argomenti di quell'anno e rimase così fino a che il trambusto creato dagli studenti, che prendevano posto non cessò e lui poté tirare un sospiro di sollievo.