Evidentemente nessuno a parte Harry aveva idea che fosse nelle grazie del Signore Oscuro, che fosse un Mangiamorte e Draco si era rassegnato al fatto che ne fosse al corrente da quando lo aveva sorpreso ad origliare sul treno.
Non si impegnava neanche tanto a farne ancora mistero con lui, dopotutto questi non ci aveva girato troppo intorno quando gli aveva chiesto, ad un soffio dalle labbra, se avesse intenzione di consegnarlo a Lord Voldemort. Era così saldo nella sua affermazione, così sicuro di quel che stava dicendo e il suo tono non lasciava spazio ad esitazione o incertezza. Non c'erano dubbi che fosse solo per quello che sprecava il suo tempo dietro a lui e anche se Draco non aveva mai dato conferma alle sue insinuazioni, non le aveva nemmeno mai contestate; si era limitato unicamente a non offrirgli ulteriori prove. Sapeva che sarebbe stato totalmente inutile negargli l'evidenza e, a dirla tutta, neanche voleva farlo; per lo meno sarebbe stato un punto in più a favore del vicendevole odio, una marcatura più stretta della loro inimicizia, ormai talmente scontata che sarebbe stato in ogni caso inevitabile per Potter pensare che presto o tardi si sarebbe fossilizzata in quella situazione.
Inoltre, le sue parole corrispondevano alla cruda verità e gli avevano dato dimostrazione che entrambi erano consapevoli di camminare su due sentieri opposti e paralleli: quello intrapreso da Harry era pervaso da luminosa speranza e dava su una via di vita e pace, quello intrapreso da Draco era gremito di tenebrosa paura e dava su una via di morte e guerra. Non era detto che riuscissero a percorrerli fino alla fine, rischiavano la vita ad ogni passo ma se c'era qualcosa di sicuro per tutti e due, era che il braccio della morte li avrebbe accolti se si fossero fermati, se avessero perso troppo tempo o se avessero deviato. Draco era fermamente convinto che non potessero incrociarsi a metà strada.
Ad ogni modo, se anche quella volta in corridoio, a ridosso di un bacio, Potter non avesse tirato fuori l'argomento, ad entrambi era già bastato guardarsi per capire che condividevano il segreto del biondo. Tra loro esisteva una sorta di incontrollabile connessione, potente a tal punto da rendergli leggibili le sensazioni nascoste nei reciproci occhi.
Distinguevano chiaramente le consuete occhiate brucianti di provocazione, in linea anche con i precedenti cinque anni, da quelle nuove, più significative, nate dalle consapevolezze assimilate da un paio di mesi. E, in quel periodo, gli intensi sguardi che involontariamente e in maniera del tutto spontanea si lanciavano, comunicavano al posto loro. Le iridi color cielo trasmettevano ad Harry colpevolezza e a tratti preoccupazione, mentre le sue, avvolte in un verde splendente, ricadevano su Draco accusatorie, minacciose e sfidanti. Una cosa era certa: si dichiaravano guerra senza nemmeno dirselo.
Tutto vero, se non fosse che in qualche cassetto dei loro cuori custodivano gelosamente ancora molte emozioni, e nessuno dei due era disposto a darne anche solo un piccolo scorcio.
Oltre al resto, il Serpeverde era sicuro che, con tutte le probabilità, di lì a poco Hogwarts sarebbe stata assediata e gli schieramenti si sarebbero dovuti fronteggiare alla luce del giorno. Il Signore Oscuro non sarebbe rimasto ancora per molto nell'ombra, e a cosa sarebbe servito fingere adesso con Potter di non esserne coinvolto? Avrebbe comunque visto da che parte stava prima o poi, e allora avrebbe potuto prenderlo per un vigliacco, avrebbe potuto pensare che si fosse volontariamente gettato fra le braccia del male, e anche se si impegnava ancora per apparire con tutti un completo bastardo, una misera e profonda parte del suo animo sperava che Harry lo vedesse una volta per tutte per com'era davvero.
Ma lui com'era davvero? Ultimamente se lo chiedeva spesso. Si sentiva talmente confuso riguardo la sua persona... Non sapeva proprio più in cosa credere.
Circondato da estremo lusso, ricchezze e potere, era cresciuto in una famiglia di un rilevante ceto sociale, facente parte delle Sacre ventotto, cioè il numero di quelle con il sangue più puro. I Malfoy se ne vantavano e portavano avanti ideali di superiorità. Vivevano di razzismo e pregiudizi, mirati soprattutto ai Nati Babbani e a coloro che avevano un posto nettamente inferiore al loro nella scala sociale. Simpatizzare con i Sanguemarcio per loro era un oltraggio, un tradimento al buon nome di mago, i Mezzosangue erano discretamente accettabili.
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𝕴𝖑 𝖓𝖔𝖘𝖙𝖗𝖔 𝖕𝖔𝖓𝖙𝖊 𝖘𝖎 𝖈𝖍𝖎𝖆𝖒𝖆 𝕲𝖚𝖊𝖗𝖗𝖆 ||𝕯𝖗𝖆𝖗𝖗𝖞||
ФанфикIn quel bagno, al sesto anno, tutto cambia per Harry Potter e Draco Malfoy. Entrambi hanno continuato a farsi la guerra per anni, senza alcuna ragione di assoluta rilevanza. Tuttavia, c'era qualcosa di diverso nell'aria quell'anno... La Guerra Magic...