Questo pezzo di carne

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E’ l’ inferno, puro ed assoluto inferno vedono le mie pupille spente, mentre carne mi pende dalla bocca! Sarà mia?  Sarà sua? Non lo so, non lo ricordo, non mi interessa. Sono morto, sono morto. E’ morto il mio nome, è morto il mio cognome, è morto il mio mondo, no… quello c’è sempre. No, quello mi infesta, come le larve  gonfie nel mio stomaco mi corrodono. Non sento male. Oh come vorrei sentire il lancinante puro e comprensibile dolore della carne che ti viene strappata via da future mosche, che con i loro rumori viscidi decorano il pavimento di questa strada con le mie interiora. Ma esse non mi servono più; la mia fame non è nulla, neppure mentre mastico questo pezzo di carne che mi pende dalla bocca. E’ mio? E’ suo? Non lo so, non mi interessa. Morto, morto, morto. Arranco, morto . Ciondolo, morto. Ansimo, morto. Guardo un mio simile, morto, vedo in lui la mia stessa angoscia. Viva. Oh ,lampo di vita! Proprio tu, quella di cui non ho bisogno ….. morto ero,  morto dovevo rimanere, morto volevo restare!. Tu, tu che mi punti il fucile contro, sparami, non scappare, sparami , SPARAMI,  ACCIDENTI A TE E A QUEL DIO CHE NON HO MAI VISTO! ERO SOTTO TRE METRI DI TERRA! ERO MORTO! ERO LIBERO! ORA SONO DI NUOVO VIVO! MA COME PUO’ ESISTERE QUALCUNO COSI’ CRUDELE! IO BESTEMMIO IL TUO NOME CHE NON CONOSCO!LO FACCIO MENTRE MASTICO STO PEZZO DI CARNE, MIO O SUO! Penso di urlare, ma non urlo, a parte fare versi idioti, che odio sentire, odio sentire le voci, voglio il silenzio, voglio il buio, non voglio vedere questo fuoco, questi proiettili, che mi trapassano, ma non mi lasciano trapassato, morto, rinato, morto, rinato. Oh che frustrazione che è codesta non vita, non morte , non essere. Mi rialzo, raccolgo il pezzo di carne, mio? Suo? Oh terra malnata e putrida, non mi fai ricordare nulla, ne ragionamenti, ne ricordi, solo membra, carne, ossa e gemiti. Rumore, troppo rumore in questa mia testa , chi è che urla, ah è un fortunato, preso dai miei simili, ben presto sarà morto, veramente morto, senza pensieri, ne vita. Guardo il lembo di tessuto che i vivi chiamano cravatta che porto al collo, oh lampo di mente! Fulgido panico! Il giorno in cui mi chiamarono a lavoro! Soldi, macchina, cibo, vestiti, avevo tutto, tutto, e avevo l’amore. Oh odore di carne profumata di donna, che mi tocca con le labbra, labbra che io non ho più e se ci sono, ormai sono due cuscinetti di pustole e  larve che mi si infilano nel naso e vanno su, su, e levigano ciò che mi angoscia nei ricordi. Niente, il tranquillo momento di disperazione è già andato via, e il fortunato è stato del tutto spolpato, beato lui, ora è libero. Io e i miei simili non vogliamo che nessun altro provi il nostro dolore, devono morire, non siamo così egoisti da farli stare in questa merda, noi vogliamo che muoiano, devono comprendere la pace che ne deriva . Potremmo infettarli, aumentare i nostri ranghi, ma no, no non siamo come loro, loro vogliono usarci, noi vogliamo liberarli dal loro egoismo. Fuoco… fiamme, urla, è questa che  tu chiami vita? EH DIO? TU CHIAMI VITA QUESTO!!? Ma guardati, sei così lontano, così meschino che non aiuti neppure i tuoi figli, marci o no!. Osservo  la mia mano con quattro dita, una me la sono staccata io , non mi ricordo neppure il motivo, non mi ricordo neppure se l’ho fatto io davvero. Mastico questo pezzo di carne, che non so di chi sia, mentre un dente mi cade, ora è la casa della sua blatta che da vile assassina, me l’ha rosicchiato fino alla radice. Oh, cosa vedo. Un bambino, piange, piange per quello che vede, vede me, orrido mostro, senza capelli, senza labbra, senza bellezza, senza anima. No bambino, sbagli, sbagli  nel dire che non ho anima, ho più anima di coloro che ti hanno lasciato qui, abbandonandoti per rallentarci, ma loro sono nel torto, io ti porterò a casa.  Grugnisco al mio compare, questo vivo non si mangia, compagno mio morto. E poi voglio vedere una cosa, una curiosità. Da chissà  cosa sarà nata codesta voglia di imparare? Dal mio cervello pieno di vermi? No. Dal cuore pieno di proiettili? No. Ho capito, sarà la mia anima, sarà commestibile? Oh che follia necrotica penso? Vieni con me, piccola innocenza, non piangere disperato mentre ti afferro per il vestito e ti trascino, lo faccio per il tuo bene. Arranco, e arranco e arranco, e tu piangi, e tu piangi, e tu piangi, è proprio vero, noi umani non capiamo mai il velo che divide il male dal bene, ed è forse anche per questo che ora io sono così, e tu sei ridotto peggio di me, visto che vivi. Sole, luna, continuate a cambiare, e lui continua a piangere, mugugna, non capisco cosa dica, ha fame?Ha sete? Come lo posso aiutare? Si sta indebolendo, forse si sta liberando di quel fardello. Mi terrorizza il tuo essere vivo lo sai? Ma non riesco davvero a reciderti la carotide, a strapparti via  le orbite dagli occhi, a tirarti su e a frantumarti la testa contro un sasso di questa desolazione, no. Non capisco, voglio che tu viva, ti voglio…. Ti voglio…. Non riesco a dirlo. 

Coraggio, resisti, resisti vivente, ormai siamo vicini, sento il fetido e rinfrescante odore di vita qui vicino. I tuoi sciagurati simili sono vicini, vivi, mentre io sono morto, morto fino nelle membra, ma vivo nell’ anima, la quale dovrebbe essere la parte di me più cadaverica. Eccoli, mi guardano, urlano , urlano come sempre, io alzo la mano, me la bucano con i proiettili, mi fanno scoppiare in una festa di pus un occhio, ma io procedo, perché io sono meglio di loro, io sono morto. Io sono morto e ho solo un obiettivo. Io sono morto da tanto, forse qualche giorno come decadi, ma sono morto, e voi non mi fate male. Tipico, un maschio e una femmina di vivi, che mi vomitano addosso il loro piombo, ma appena vedono che cos’ho appresso smettono. Allora capisco che devo fare la mia mossa, lancio l’infante contro di loro, e mi volto per andare via .NO, NO AMICO MORTO, NON PUOI ANDARE VIA ! CHI ha parlato? Oh pure le allucinazioni mi portano queste larve? NO, AMICO MORTO, NON SEI PAZZO, IO SONO LA TUA ANIMA!! .

Ho capito, devo girarmi vero? SI. E poi che dovrò fare? ASCOLTA. Non posso ascoltare sono morto! NO ASCOLTA MORTO, ASCOLTA CIO’ CHE HAI FATTO, E ALLORA SARAI DAVVERO MORTO .

Mi giro, guardo quel piccolo lembo di futuro, che piange, mentre lo prendono in braccio, la femmina mi punta il fucile contro… come se potesse fermarmi. Mi avvicino, mi tolgo dalla bocca il mio pezzo di carne che era di un’altra vittima. Che bello me lo sono ricordato, chissà quante volte me lo sono chiesto, e semmai me lo sono chiesto in tutta la mia morte, senza mai darmi una risposta, perchè la risposta non è da morto, come la domanda non è da morto.

L’infante mi guarda, smette di piangere, mi si avvicina, io provo ad inginocchiarmi, maledizione ….. proprio ora no….. mi si è spezzata una gamba, maledette blatte…. Cosa stai facendo ? Piccolo infante ? Vicino a me? Un morto? VUOLE FAR IN MODO CHE TU TORNI AD ESSERE MORTALMENTE LIBERO. Davvero ne sei certo? SI. Oh grazie, grazie tu piccola carne che cammina, da mordere con tanto piacere in quel collo morbido e lercio. Ormai è a pochi centimetri da me “PA… PA… PA… PAPA’?” Cosa? “PA…PA..PAPA’? SEI TU?” Oh …. Questa parola, questi occhi, cosa mi hai fatto DIO! Mi voglio alzare in piedi e scapp… No, non devo farlo, devo morire, finalmente, finalmente, ho capito. Sono divenuto così non per colpa di Dio, no …. Lui è già tanto se sa allacciarsi la cintura da solo… no … no… Sono tornato perché non avevo fatto il mio dovere, il mio essere padre. Non ti ho salutato quando sono uscito di corsa per andare a lavoro, e ti ho lasciato piangere senza che ti considerassi, anzi, mi sono irritato, mentre prendevo  la macchina. Oh… oh, figlio mio, devo dirlo.. devo dirlo… “Io…io..oo..io..” FORZA FORZA! DAI CHE CE LA FARAI! DEVI MORIRE! “Iooo…ooo… tiii…” DAI FORZA! ANCORA UN PICCOLO SFORZO, FORZA E CORAGGIO! “Ioooooo…tiiii.. voiiooo. Voglio” DAI SEI UN GRANDE FORZA! “Io, tiiiii, voglio… beneee” SEI IL MIGLIORE!

Cado per terra, mi sto decomponendo velocissimamente, lui riscoppia a piangere, ma io rido, o  per lo meno, il mio unico  occhio ride. Rido perché ti ho  visto ancora una volta! Il tuo futuro sarà meraviglia, leggenda, gloria, onore. Io ormai sono morto davvero, e finalmente questo mondo potrà essere migliore. Che la morte possa migliorare tutto questo, e che essa divenga vita. Muoio per vivere, vivo per morire, non c’è soddisfazione più grande. ADDIO.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 08, 2015 ⏰

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