CAPITOLO 75

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La sera prima di partire per North Post Daw, a letto con Lashrael, lo prese tra le braccia. «Come ti senti, piccolo, domani hai l'incontro con il chierico, sei preoccupato?»
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«Non so dirlo, sono ancora piuttosto confuso.» sospirò, rannicchiandosi tra le sue braccia. «Dovrò permettere di frugare ancora nella mia mente e, a dirla tutta, non è che ne sia felice, anche se lo fa per il mio bene.»
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«Andrà tutto bene, ci sarò anche io. Poi abbiamo una riunione con Warren in merito all'offensiva che i ranger vogliono portare nel Sottosuolo, voglio che tu sappia che intendo partecipare, dovrai decidere cosa fare anche tu e... Voglio essere onesto con te, mi sentirei più sicuro a saperti fuori da questa situazione, al sicuro a North Post, ma se vorrai partecipare non sarò io a cercare di impedirtelo. È una scelta tua, ti appoggerò in ogni caso.»
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Sorrise triste. «Quell'essere ha ferito me per primo. Non posso tirarmi indietro da una missione volta a vendicare me e soprattutto i miei compagni morti là sotto, ma ti ringrazio della premura.»
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Lo avvolse di più tra le braccia. «Sei molto forte, sono davvero fiero di te. Ti giuro che quella schifosa creatura la pagherà molto cara, con tutti gli interessi. Volevano che ti ricordassi di me solo per il demone che sono, vorrà dire che sarà quel demone ad annientarli come meritano!»
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«Non so quando, soprattutto non mi ricordo chi sia stato. Forse Warren, anche se mi sembra strano, mi disse che era bene che sfogassi certe mie pulsioni violente e immagino che abbia avuto ragione, perché una volta avevo degli scatti violenti improvvisi. Adesso ne ho molti meno,» raccontò. Ma non riusciva davvero a ricordare chi avesse consigliato una cosa del genere. «Probabilmente farà bene anche a te dare il via alla parte più crudele del tuo essere. Per quanto mi riguarda, io di te mi ricordo solo quello che ho vissuto da quando mi avete salvato,» mormorò.
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E le mie mani bruciate, pensò con rabbia. «Oh, altroché se le darò sfogo! E comunque sono stato io a dirtelo, non Warren, a quanto pare di me ti sono restate più cose di quanto immagini. Su, ora dormiamo, domani mattina dobbiamo incamminarci prima dell'alba.»
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«No, aspetta! Che vuol dire che sei stato tu?» gli chiese, quasi saltando giù dal letto.
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Lo guardò un po' sorpreso e si mise seduto. «Sono stato io a dirti che, in certe circostanze, non solo ti avrebbe fatto bene non rifiutare il tuo sangue drow, ma sarebbe stato un beneficio per tutti, in battaglia soprattutto, la tua furia avrebbe potuto essere sfruttata contro i nemici. Non si può reprimere la propria indole, ma la si può imbrigliare e guidare.»
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Rifletté su quelle parole. Si riadagiò lentamente sul letto ma non chiuse occhio per il resto della notte. La mattina impiegò troppo tempo a giungere per lui. Già ampiamente prima dell'alba si era definitivamente alzato e aveva preparato i suoi bagagli. Si rese conto di essere disarmato, a parte la disponibilità dell'arco, e si sentì frustrato, ma non poteva rimediare in quel momento. Poteva solo sperare di trovare qualcosa di utile a North Post. Si decise infine a svegliare anche Daw.
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Quando Daw si svegliò notò che Lashrael aveva lo sguardo ansioso. Si alzò e si preparò, portando con sé anche i libri e le pergamene degli incantesimi. Prima di partire però prese il mento di Lashrael tra le dita e gli stampò un bacio che terminò con uno schiocco. «Ci sono io con te, piccolo. Ricorda, sei molto più forte di quanto pensi!»
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«Vorrei avere la sicurezza che hai tu,» rispose sarcastico. «Sono senza armi, a parte l'arco e gli incantesimi, che comunque non sono di attacco. Ma mi adatterò,» aggiunse.
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«Vedrai che Warren ti rifornirà come si deve, non temere. Su, andiamo o faremo tardi e se succede, beh, Dyra ci sputtanerà per tutta North Post dicendo che preferiamo sfasciare letti prima che essere puntuali!»
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Rise di gusto. «Dopo gli ultimi giorni, mi troverei a darle ragione!»
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Gli fece l'occhiolino e si avviò.
Arrivarono a North Post pressoché all'ora di pranzo. Poco prima di entrare nella locanda Daw chiese: «Te la senti di pranzare con gli altri ranger? Altrimenti facciamo un giro più lungo e mangiamo più tardi da soli.»
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«No, vabene, forse riuscirò a riconoscere qualcuno, altri probabilmente no.» Si strinse nelle spalle. «Poco importa.»
Entrarono e salutarono l'oste. Individuarono Dyra e Nik, seduti al tavolo con Ben e Lydia. Si aggregarono a loro e ordinarono il pranzo. Nessuno fece domande scomode, anche se Lashrael notò lo sguardo irrequieto di Ben. Per il momento non se la sentiva di chiedere quale fosse il problema, quindi prese a mangiare la sua porzione.
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Daw fu insolitamente silenzioso, niente aneddoti trucidi per deliziare Ben, niente scambio di battute con Dyra, osservò Lashrael e notò che, per fortuna, i ranger si comportavano con grande empatia nei suoi confronti. Giunse però nel pomeriggio il momento in cui Lashrael dovette andare con il chierico e a quel punto anche Daw cominciò a sentirsi irrequieto. «Potrei venire con voi, ma forse la mia presenza non sarebbe opportuna.» Guardò il chierico e poi il suo compagno.
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Il sacerdote lo squadrò scettico, ma Lashrael fu più rapido nella risposta. «Non ce n'è bisogno. So già di cosa si tratta,» rispose semplicemente. I mostri che sarebbero stati tirati fuori dai suoi incubi dovevano sparire per sempre, per questo preferiva che a vederli fossero soltanto lui e il sacerdote. Si avviarono verso il santuario boschivo nei pressi della locanda.
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Sospirò e tornò verso Dyra e gli altri. «Dunque, a quando la riunione con Warren? Naturalmente Lashrael vuole partecipare e credo ne abbia diritto. Non ho argomenti per impedirglielo,» disse, vagamente accigliato.
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«Nessuno può impedirglielo, è giusto anzi che trovi il coraggio di tornare laggiù, non credi?» rispose Dyra.
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«Sì, forse, ma in questo momento vorrei solo saperlo al sicuro, puoi forse biasimarmi? In ogni caso andremo là sotto meglio preparati questa volta, non credo che gli piacerà trovarsi un incazzato stregone elementale dell'acqua davanti.»
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«No, non farebbe piacere a nessuno, te lo assicuro!» rispose la donna. «Non gli hai detto, vero, di quale famiglia Drow si tratta.» Si informò seria.
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«No, credo sia giusto che gliene parliate voi, se lo ritenete necessario. Per quanto mi riguarda li vedrei tutti magnificamente ridotti in polvere.» Si rigirò l'anello della maledizione al dito, nervosamente. «Ci sono altri quindici negromanti che non aspettano altro che prendere un po' d'aria, in fondo sono quasi dieci anni che non li faccio uscire,» commentò tetramente.
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«Ho l'impressione che Ben sarà felice di farti da guardia del corpo!» commentò, facendo l'occhiolino al ragazzo. Ben non rispose a parole, ma gli occhi brillavano di emozione. Nik si limitò a scuotere il capo e decise di cambiare un po' il discorso: «A proposito, Lashrael ha perso i suoi pugnali. Sai dirci di quali armi dispone adesso, a parte l'arco da caccia?» chiese a Daw.
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«Solo l'arco da caccia e i suoi incantesimi. Avrà bisogno di armi,» disse, poi guardò Ben e gli diede una pacca sulla spalla. «Avrò bisogno di qualcuno che mi conduca indietro, ma ho intenzione di portare un po' di fuochi d'artificio tra le oscurità del sottosuolo!»
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«Conta pure su di me!» rispose Ben prontamente.
«Voi due, ricordatevi che farete parte di una squadra!» Li ammonì Dyra. «Vogliamo salvarci la pelle tutti, nessuno escluso,» aggiunse, severa.
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«I miei incantesimi sono molto precisi, dovete essere voi, piuttosto, a proteggermi, mentre li lancio sono alquanto vulnerabile. Ma Ben è un esperto in questo e non è più un ragazzo, giusto, vecchio mio?»
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«Espertissimo!» Gli sorrise a trentadue denti.
«Non ne caviamo le gambe...» si lamentò Dyra, mettendosi le mani tra i capelli.
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Quando Lashrael tornò alla locanda, appena lo vide entrare Daw lasciò il boccale sul bancone e gli si avvicinò, apprensivo, anche se tentava di non darlo troppo a vedere.
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Lashrael non aveva voglia di parlare, lo salutò con un sorriso tirato e gli disse: «Vado in camera, ho bisogno di riposare.» Non attese la risposta ma si avviò verso i piani alti.
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Esitò, ma non gli aveva chiesto di andare con lui, per quello strinse i denti e rimase dov'era, tornando poi mestamente al bancone, prima di cena sarebbe comunque andato a vedere come stava. Quella sera avevano il primo incontro con Warren e comunque lo stato d'animo di Lashrael lo preoccupava molto, si augurava che sarebbe stato in grado di sostenere un consiglio di guerra.



Strange Story - Daw e LashraelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora