18. 21 settembre (Finn)

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È lunedì.

Sono le 7.35 di mattina.

Mi chiamo Finn Harris e ho 20 anni.

Ora sono a casa di Tyler Thompson, il ragazzo di mia sorella, ho dormito qui sta notte.

I miei genitori mi hanno cacciato di casa definitivamente.

Volevano farlo già da un po', per diversi motivi.

Per il fatto che non mi sono diplomato, per il fatto che non ho un lavoro, ma il motivo principale è che non vogliono avere un tossico tra i piedi.

Non so dove starò adesso, di certo non a casa di Tyler, sarebbe strano.

Rimango seduto sul letto a guardare il vuoto.

Mi arriva un messaggio e lo controllo subito.

È Cassie.

È preoccupata per me, dice che passa di qui prima di andare a scuola per vedere come sto.

Entra Tyler nella stanza.

Indossa solo le mutande e un asciugamano sulla spalla.

<<Finn non voglio fare la parte dello scassa palle ma devo chiederti un favore>>

Faccio cenno di sì con il capo.

<<Senti mia madre è una brava persona e ha capito che hai bisogno di aiuto ma...>>

<<Tranquillo, ho capito, non mi tratterò oltre, vuoi che vi accompagni a scuola?>>

<<Emh certo, dobbiamo passare a prendere Paige però>>

Annuisco.

Accompagno i ragazzi a scuola con la mia auto.

La macchina è tutto ciò che mi rimane in realtà.

Parcheggio davanti la scuola, e li faccio scendere.

Circa cinque parcheggi più in là c'è un'auto che mi sembra familiare.

È l'auto di Ryan, ma alla guida non c'è lui bensì una ragazza.

O mio Dio la ragazza alla guida è Chloe Smith, quella psicopatica è tornata in città.

Chloe è Satana, è probabilmente la ragazza più perfida che io abbia mai conosciuto.

E con perfida non intendo reginetta della scuola, con perfida intendo una ragazza stronza e manipolatrice.

Fa la parte della ragazza asociale e indipendente ma in realtà è una gran troia.

Suo fratello scende dalla macchina ed entra a scuola cercando di mantenere un profilo basso.

Lei fa ripartire la decapottabile e sparisce nel nulla.

Non so perché sia tornata, che io sappia stava studiando a New York.

Faccio ripartire l'auto appena mi accetto che Cassie sia entrata a scuola e poi riparto.

Ho diverse faccende da sbrigare oggi.

Mi dirigo verso una zona periferica della città, in una specie di tavola calda.

In realtà è più un ritrovo per camionisti.

Parcheggio la macchina ed entro.

Senza farmi notare scendo nel seminterrato.

Ci sono una decina di uomini poco raccomandabili qui sotto.

Ne saluto un paio che conosco e vado infondo alla stanza.

C'è un tavolo e tre uomini che giocano a carte.

Uno di loro, Sam, si alza quando mi vede e mi saluta con il capo.

<<Harris oggi sei in orario!>>

Gli accenno un sorrisetto simpatico.

Mi lancia un sacco pieno di roba che prendo al volo.

Lo apro per controllare che ci sia tutto e lascio a Sam un mazzetto di dollari.

Li conta velocemente per poi metterli in tasca.

<<Harris c'è un piccolo cambio di programma, oggi non te ne vai ad Helm Street, rimani qui vicino>>

Non faccio domande ed annuisco.

Mentre vado via vedo un ragazzino andare verso Sam, credo abbia 13 o 14 anni.

Non sento molto della loro conversazione, non voglio impicciarmi.

Tutto ciò che riesco a sentire è un "Miller!" Da parte di Sam.

Mi auguro che Paige non sia coinvolta in tutto ciò.

Non tanto per la droga ma per i problemi che ti crei facendo affari con queste persone.

Rimango seduto fuori dal marciapiede del locale con il borsone di fianco a me aspettando che qualche tossico voglia una dose.

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