At pov
"Vattene, vai via. Fuori da casa mia, subito."
La mia voce rimbomba per tutta la casa e cala un silenzio tombale. Il corvino si alza dal divano, i suoi occhi grigi sono diventati di nuovo freddi, sono spenti e stanchi. Le sue labbra formano una piccola curva, mentre le lacrime iniziano a rigargli le guance. Il sorriso che mi sta rivolgendo è privo di speranza e consapevole di quello che sarebbe successo.
Si ferma qualche secondo davanti all'uscita. "Grazie" sussurra con la voce spezzata, apre la porta ed esce definitivamente.
[...]
Sono sdraiato sopra il letto, sono le 11 non riesco a prendere sonno. Mi sento in colpa per come ho trattato il ragazzo che fino a poche ore fa era sdraiato nel mio divano, con gli occhi serrati ed un'espressione dolorante. Prima che si svegliasse mi fermai qualche secondo ad ammirarlo; ritornarono alla mia mente i ricordi di quando la mattina mi svegliavo prima di lui, dopo aver passato la notte cullato dalle sue braccia, e rimanevo lì fermo protetto dalla sua presa.
"Atsushi sei sveglio? Devo parlarti." La voce di mia madre mi risveglia da quel ricordo ormai lontano.
Con fatica mi alzo dal letto e mi avvio da mia madre, seduta sopra il tavolo, con un espressione serena che non vedevo da molto. "Dimmi" le dico sedendomi nella sedia di fronte a lei.
Mi prende le mani stringendole forte. "Ho una specie di buona notizia. Qualche ora fa una un anonimo ha testimoniato procurandoci le prove sufficienti per, finalmente, mettere dentro gli assassini di tuo padre. Domani entreranno in azione i migliori dell'agenzia. Atsushi, ce l'ho fatta, ho portato a termine il lavoro di tuo padre, ha avuto la sua vendetta."
La mia espressione è un misto tra felicità e tristezza. Dovrei gioire, finalmente gli assassini sono stati incastrati e mio padre ha finalmente avuto la sua vendetta. Tutto questo però non lo avrebbe riportato da me: lui è morto ed il dolore non è ancora svanito. La ferita è aperta, ma riuscirò a cicatrizzarla per andare avanti e dimostrargli che sono forte e coraggioso, propio come lui.
"Menomale, finalmente adesso potremmo stare tranquilli." Abbraccio mia madre, quando l'orologio a pendolo, posto in salotto dietro il divano, inizia a suonare segnando la 00:00.
Mia madre mi porge una scatolina, "Tanti auguri tesoro, questo regalo è da parte mia e di tuo padre, l'abbiamo fatto prima che succedesse quello che è successo. Sono 18 eh!! Tesoro mio quanto sei cresciuto in fretta".
Apro con estrema delicatezza il contenitore e con il dito tiro fuori una catenina con un ciondolo attaccato, che si apre e all'interno vi è una foto di noi 3 felici e spensierati. La porto subito al collo e la indosso, la guardo ancora una volta e scoppio a piangere tra le braccia di mia madre. "Grazie mamma".
[...]
Sento il mio telefono vibrare sopra il comodino, accanto al letto dove adesso sono sdraiato nell'intento di addormentarmi, quindi mi sporgo e lo prendo.
- Atsushi, spero che il mio regalo di compleanno ti sia piaciuto. Ho dovuto pensarci molto, ma alla fine ho deciso di testimoniare. Purtroppo non posso farti gli auguri dal vivo perché devo tornare a casa per risolvere alcune cose che cambieranno , dovute alla mia testimonianza. Ancora tantissimi auguri, amico mio, ti voglio bene e spero di rincontrarti presto. -
Non so come mai sentivo che l'anonimo fosse Dazai. Non ne sono sorpreso, ma sicuramente il mio cuore si è alleggerito, come se mi fossi liberato da un peso diventato quasi insostenibile.
- Grazie amico, sono sicuro che ci rincontreremo di nuovo. -
Un messaggio semplice ma che racchiude la mia gratitudine per il suo gesto azzardato.
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𝕀 𝕥𝕦𝕠𝕚 𝕠𝕔𝕔𝕙𝕚 𝕤𝕦 𝕕𝕚 𝕞𝕖 𓁹
Fanfiction⚠️Yaoi ⚠️ Don't like?/ don't read Atsushi è un ragazzo timido ed introverso che è costretto a trasferisi a causa del lavoro dei suoi genitori, ed è costretto a lasciare Dazai il suo unico amico. Durante la sua permanenza a Tokyo incontrerà nei banc...