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Dieci giorni prima...
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«Ehi Katia, pronta per il primo giorno nella nuova scuola?» le domandò il padre, appoggiando il viso alla porta di legno chiusa per farsi sentire meglio dalla figlia.
«Veramente? No! Non conosco nessuno, perché ho dovuto cambiare scuola?» gridò la ragazza da sotto le coperte
«Dai, non fare così. Dopo l'ultima cosa che è successa nel tuo istituto c'è sembrato più che logico trasferirti» concluse serio e irritato il padre, allontanandosi dalla porta dopo aver lasciato un piattino con sopra un toast per terra, vicino all'uscio della stanza della ragazza. Questa spalancò la porta e raccolse ciò che il padre le aveva lasciato; quindi chiuse di nuovo la porta e si sedette sulla sedia, avviando il PC.
"Come mai, tra tutti gli anni possibili, hanno scelto proprio l'ultimo delle medie e in piena pandemia per trasferirmi?"
Si domandò Katia ancora una volta. Erano sei giorni che aveva lasciato la scuola precedente, e non vedeva né sentiva coetanei da allora. Era un po' curiosa di conoscere i nuovi compagni, e questo lo ammetteva senza imbarazzo, ma era troppo orgogliosa per ammettere che i vecchi compagni non le mancavano. Insomma, andava contro ciò che ripeteva sempre nella testa, ovvero: "Perché mi hanno trasferito proprio ora?".
Non le mancavano perché non ci si era mai trovata così bene. Nessuna cotta, nessun rapporto stretto, nessuno con cui si sentisse veramente a suo agio a parlare di cose private.
Le uniche cose che interessavano le sue compagne e i suoi genitori erano sempre quelle: fidanzati e migliori amiche. Insomma, qualcuno che ti stesse incollato come una cozza, e Katia cercava tutto tranne questo. Solitudine, musica, compiti e vita: queste erano le uniche cose che interessavano a lei.
Una volta entrata nella videolezione mise subito il microfono muto, accese la telecamera e rimase a fissare i volti dei compagni, ma in particolare di uno, che trovò fin da subito molto intrigante.
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Oggi...
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Katia stava ascoltando la musica, quando un tintinnio improvviso la fece sobbalzare, per poi correre con le mani al cellulare se la notifica da lei tanto attesa le era finalmente arrivata.
E invece no. Era un certo Stefano, o così lo aveva salvato, ma non si ricordava chi fosse. Poi aprì gli occhi, sbattendo le palpebre un paio di volte e puntò il dito indice in aria, infine disse: «Ora mi ricordo! È Stefano, quello della scuola!»
Sbloccò il cellulare e rimase a osservare per una manciata di secondi la foto profilo. Gli occhi azzurri, di un azzurro profondo, quasi blu, i capelli castani e il fisico slanciato di quel ragazzo, oltre alle battutine e alle osservazioni colte che faceva durante le ore di videolezione, l'avevano sempre intrigata.
Una volta schiacciato il pulsante sulla chat tra i due, che era veramente molto, molto vuota, lesse il messaggio. Si trattava, a quanto pare, di un uscita da amici, con "amici" scritto addirittura in grassetto.
"Modesto il ragazzo", pensò Katia, mentre metteva giù l'apparecchio elettronico e pensava alla proposta. La vera domanda non era tanto "Accetto o no?", quanto "Perché mi ha proposto di uscire?". Inoltre l'uscita era prevista per il giorno successivo, non appena sarebbero diventati zona gialla, e Katia non era sicura di voler spendere uno dei suoi unici giorni di libertà - i suoi genitori sarebbero stati fuori città per tutto il pomeriggio - con un ragazzo che a malapena conosceva.
La domanda alla quale voleva dare una risposta rimase lì, appuntata nella mente della ragazza, costringendola così ad accettare l'invito, ripetendosi che era solo per capire come mai aveva scelto, tra tutte le ragazze della classe, proprio lei, che non era nemmeno carina. Occhi marroni, normalissimi, capelli scuri, tendenti al nero e ricci, di bassa statura e nemmeno formosa, la rendevano, oltre che più piccola di quello che era, anche bruttina.
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Introversion and Love don't get Along
Short StoryScritta da Giuly (@GiuNewy) ------------------------------------------- "Introversione e amore non vanno d'accordo." così rispondevo a tutti, pure il giorno di San Valentino ------------------------------------------- Il giorno di San Valentino Kat...