Pausa

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Quand'è che possiamo parlare di inizio?

Come dicevo, non basta l'evento scatenante, non basta liberarsi di qualcosa. Serve un momento di accettazione. Un momento che ti prendi per metabolizzare quanto successo, analizzarti e sentire quello spazio che, fino a poco tempo fa non c'era. Ed è importante soffermarsi proprio su quello spazio, è una coccola che rivolgi a te stessa, un modo indiretto per dire 'abbiamo vissuto questo qualcosa insieme, adesso ci sono io a prendermi cura di me'. In fin dei conti, anche se banale forse, sei tu a sapere cosa provi, solo tu, e nessuno potrà mai aiutarti e starti vicino, come puoi fare tu, da sola. Questo potrebbe sembrare un punto di vista da giovane donna emancipata, che afferma la sua indipendenza; e infatti, vuoi il modo in cui mi hanno cresciuta, vuoi la generazione in cui sono cresciuta, ho sempre ritenuto di essere completa così come sono e di dovermi dimostrare amore anche nei momenti in cui sembrava più difficile farlo.

Parto sempre dalla consapevolezza che nella mia vita entreranno tante persone quante se ne andranno, alcune saranno più importanti di altre, ma nessuna di loro potrà mai essere importante quando lo sono io per me. Potranno farmi stare male, illudermi, regalarmi momenti indimenticabili, ma tutto avrà sempre come fine, quello di arricchirmi, rendermi più sicura e consapevole rispetto al giorno precedente. Ed è stato il percepirmi a portarmi a questo punto, il concentrarmi sul mio stato d'animo, su quello spazio che è con me qui, ancora aperto e di cui mi predo cura ogni giorno. Quando cadi e ti ferisci, ci mette un po' la sbucciatura a guarire; vale lo stesso, metaforicamente, per le ferite o i vuoti lasciati da una fine. Stavo pensando a questa cosa in inglese, che forse rende entrambi i concetti con un'unica espressione: 'As when you fall and you hurt yourself'. Adoro l'inglese, è molto descrittiva e metaforica come lingua. Avrò tempo di riprendere questo concetto.

Indipendentemente dall'evento, la fine è la parte che farà più male.

In amore, ad esempio, tendiamo a idealizzare l'altra persona. In realtà potrebbe essere l'esatto opposto di come la vediamo noi, ma questo non ci importa perché a noi va bene vederla in quel modo. Una volta arrivati alla fine, oltre alla mancanza, dispiacere o quello che volete, provate un senso di disillusione: la persona che avevate accanto non è più chi pensavate fosse. Con la fine di una relazione, si presentano tutta una serie di rotture: il 'voi', la presenza di quella persona, i momenti che non torneranno e l'idea stessa dell'amore.

Non lo so, magari voi sarete più bravi di me nel riuscire in un'impresa del genere, ma ricominciare da zero e da subito, dopo che tutte queste rotture si sono materializzate nello stesso preciso instante, lasciandovi spiazzati, non è facile. Anche se non eravate veramente innamorati di quella persona. Una relazione si vive comunque in due. Quello che avete condiviso esiste ed è giunto al termine, e il recupero non può essere immediato. Si è appena liberato un posto nel tuo letto, nella tua vita, come può non disorientarti neanche un minimo? Non condivido l'idea di riempire un voto con altre persone, lo vedo un po' come proteggere la sbucciatura dovuta ad una caduta con un cerotto, così non si infetta e siete riparati; solo che non stiamo parlando di una bruciatura, non ci sono germi o batteri che potrebbero mettervi a repentaglio. Piuttosto nascondi il problema, non ti stai affrontando, lo eviti pensando di stare meglio così. Invece dovresti concederti un momento di pausa per ritrovare la stessa pienezza.

Un'altra cosa di cui forse prima mi sono dimenticata di parlare relativamente al concetto di spazio è che questo, non si viene a creare solo perché un'esperienza si è conclusa, lasciandoti modo di poter vivere altro, ma anche per quanto di te hai messo in gioco. Che non è andato perso, ma che percepisci in parte come tale, perché con quel periodo, è finita anche quella te che lo stava vivendo con una determinata ottica, emozioni, sentimenti, che ormai non fanno parte di te; li hai collegati a quell'evento e li hai lasciati con lui. Sentirti di nuovo piena, non vuol dire solo riempire uno spazio, ma poter riprovare quelle sensazioni che ti facevano stare bene, ma in altre occasioni. Il tempo serve proprio a farti recuperare questa parte di te, che è tua, non è andata persa, ma che non riesci immediatamente a rivivere.

EllisseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora