La mattina arrivò, a parere di Harry, fin troppo in fretta quel giorno.
Harry, infatti, aveva appena chiuso gli occhi quando sobbalzò dal suo sonno.
Li aprì giusto in tempo per vedere una Ginny selvatica, apparire dalla porta appena spalancata e stritolarlo, mettendolo a rischio di soffocamento per la terza volta in meno di 12 ore.
-Menomale che non sono quella porta- fu il primo pensiero di Harry, mentre vedeva quella tempesta rossa saltargli addosso.
-Qualcosa mi dice che non sarà l'ultima volta che rischio di soffocare nelle prossime 24 h...- fu invece il secondo, intanto che acquistava un colorito violaceo.
~Spoiler: non ha mai avuto più ragione.~Con l'amaro in bocca, Harry consatatò che, purtroppo per lui, non si era appena addormentato come credeva, bensì erano già passate le 10 del mattino.
Ginny: "Harry che sollievo, stai bene, ero così in pensiero. Quando ti ho visto inerme tra le braccia di Hagrid, ho temuto il peggio. Credere che fossi morto è stato un shock, non avrei sopportato di perdere anche te, di nuovo, e soprattutto così.... Senza che potessi fare niente."
Un silenzio imbarazzante calò nella stanza. Ron ed Hermione, che fino a poco prima dell'entrata in scena della rossa, stavano chiacchierando amorevolmente cercando di non svegliare il moro, si ammutolirono, constata l'eleganza con la quale la ragazza si era palesata.
Nessuno osava fiatare. Erano consapevoli del fatto che Ginny, rivangando i traumatici eventi di appena una settimana prima, era riuscita a distruggere il precario clima di serenità acquisito dopo la ripresa di Harry.
Ciò non fece altro che contribuire a ricordare a tutti quanto quell'ombra, che prima era sulle loro teste, e ora oltre le loro spalle, fosse scura e pesante.
Un ombra che ormai avevano superato, ma che era ancora troppo vicina e presente perché se ne potesse parlare a cuor leggero.Dopo i primi attimi di disorientamento, Hermione decise che era il momento di agire.
Herm: "Ciao anche a te Ginny, sono sicura che tu e Harry abbiate molte cose di cui parlare. Forse è meglio se vi lasciamo soli. Andiamo Ron.."
Ron: "Ma come? È appena arrivata, possia-.."
Herm: "Ronald. Andiamo."E se prima il povero Ron aveva tentato di controbattere, ora che la sua ragazza lo aveva chiamato con il nome di battesimo, aveva capito che, forse, era meglio fare come diceva lei. In silenzio. E anche il più velocemente possibile.
Così Hermione si allontanò, con Ron a braccetto, lanciando pirma di uscire, un'ultima occhiata ai due ragazzi sul lettino, che ora si stavano guardando negli occhi.
Una volta usciti, la ragazza fu interrotta dall'eloquente sguardo di pura confusione del suo ragazzo
-Ron, se non pensassi che sei adorabile quando sei confuso, ti prenderei a sberle. - pensò con rassegnazione.
Prima che il rosso potesse iniziare con le domande, disse semplicemente : "Volevo andare a comprare un po' di fiori, sai per il rientro alla Tana di Harry..."
Ron annuì e accompagnò infine la sua ragazza.Hermione sapeva che fornendo una scusa al suo ragazzo, lo avrebbe distratto da sua sorella e il suo migliore amico.
Ron era a conoscenza del feeling che c'era tra i due, ed approvava Harry come ragazzo di Ginny, ma era pur sempre il fratello maggiore di quest'ultima, e ciò avrebbe comportato una costante preoccupazione e senso di protezione per la piccola di casa.Se questa però era la scusa ufficiale, non era certamente l'unica per Hermione, ne tanto meno quella più reale.
La riccia infatti, voleva allontanarsi al più presto da quella stanza, per evitare di fare una sfuriata alla sorella del suo ragazzo.
- Insomma! Ma che modi sono?! Siamo pur sempre in un ospedale, ed Harry si sta ancora riprendendo.
Un po' di delicatezza!
Per di più non ha minimamente pensato a come avrebbe potuto sentirsi, o a come avremmo potuto sentirci.
Non è l'unica a cui è mancato, anche noi eravamo in pensiero!
Harry si è appena svegliato, per lui non è passato nemmeno un giorno dalla fine della battaglia, non ha avuto il tempo materiale di elaborare la situazione...e lei, non curante, gli getta tutto in faccia!- pensò nell'esatto momento in cui lei e Ron avevano iniziato a camminare, poi si calmò.
- Non ci ha nemmeno salutati. -
concluse .Herm non credeva che Ginny fosse la partner ideale per Harry. Certo, le voleva bene, erano pur sempre cresciuti tutti insieme. Ma ciò non la rendeva immune dalle incazzature. A parte questo, non credeva che i due ragazzi fossero compatibili.
Ginny era una ragazza spumeggiante e decisamente estroversa, tant'è che aveva avuto parecchie relazioni prima di Harry, pur essendo più piccola di un anno.
Mentre, il ragazzo, è sempre stato impegnato a cercare di non morire, alternandolo ogni tanto al perseguimento di quel maledettissimo "bene superiore".Senza considerare il fatto che Harry era, sì un ragazzo forte, ma pur sempre ferito.
Più di chiunque altro in verità.
E l'esuberanza, insieme al leggero egoismo della ragazza, non erano esattamente l'ideale per lui al momento.Erano troppo diversi quei due, eppure non riuscivano a vederlo.
Tutto ciò però, sapeva che non spettava a lei deciderlo, quindi non aveva mai provato ad interferire.
Voleva bene ad entrambi e, finché ognuno riusciva a rendere felice l'altro, sapeva che la diversità sarebbe contata ben poco, e li avrebbe sempre supportati.
Se quei due erano in grado di essere felici... beh allora Hermione sarebbe stata ben lieta di sbagliare, anche se si fosse trattata della prima ed unica volta.
Una sola cosa però era certificata:
Lei non sbaglia mai.Intanto, nella stanza, l'atmosfera era tutt'altro che rilassata.
Appena Herm aveva, Harry l'aveva ringraziataa mentalmente per aver rotto quel silenzio imbarazzante.Nessuno era pronto a una citazione della guerra così esplicita, lui meno di tutti.
Ma Ginny era una ragazza forte, e non si sarebbe fermata dal dire ciò che pensava solo perché difficile da metabolizzare.
Scappando dalle cose non avrebbero risolto nulla.
Ed è stato proprio questo suo lato ad affascinarlo.
Solo... un tocco di delicatezza in più, ogni tanto, non lo avrebbe disprezzato.Una volta che i suoi migliori amici furono fuori la stanza, Harry finalmente ebbe il coraggio di alzare lo sguardo e piantare i suoi occhi verdi in quelli emozionati di Ginny.
E subito fu chiaro ad entrambi: qualcosa si era spento.Harry trovava stupendi gli occhi di Ginny, così vitali, espressivi... tutto ciò che lui non era.
Ma questa volta c'era qualcosa che lo frenava dall'apprezzarli a pieno.
Un po' era, certamente, il senso di colpa che lo attanagliava: credeva infatti che fosse lui, (anche se non ancora del tutto consapevole) la causa della morte di Fred, fratello della ragazza e del suo migliore amico.
Ma a ciò, si aggiungeva anche il fatto che i ricordi, ancora vividi nella mente di Harry, erano fermi ad un particolare.
Non poteva fare a meno di comparare quegli occhi, che tanto aveva adorato, ad un altro paio, azzurri e così diversi, più simili, sia nel colore che nelle emozioni che trasudavano, ad una tempesta.Appena si accorse della direzione in cui stavano virando i suoi pensieri, scosse la testa come a scacciarli, e cercò in tutti i modi di concentrarsi sulla sua ragazza, relegando l'entità del suo paragone alla semplice curiosità che provava verso quel giovane misterioso.
-_ Tsk, povero ingenuo. _
Oh Merlino! Ma sei ancora qui? Non ti avevo detto di sparire?
_E io non ti avevo detto che non lo avrei fatto? Sono te, non puoi mamdarmi via, piccolo maicorvonero. _
Prima o poi giuro che ti strozzo.
_Sono la tua coscienza idiota, io non ho un corpo. _
Vorrà dire che te lo troverò io, e poi ti ucciderò.
_Smettila con le assurdità e ascolta la ragazzina, sembra abbia qualcosa di molto importante da dirti. _-E dopo aver "roteato gli occhi della mente" , si decise ad ascoltare ciò che la suddetta "ragazzina" stava cercando di comunicargli.
~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~
S. A.Ok so che forse non sono necessari ma mi preme fare dei chiarimenti riguardanti alcune cose.
Allora iniziamo dal fatto che "questo per me è il discorso diretto" preceduto o dal nome della persona che parla e i : (due punti e grassetto), oppure, da una frase che introduce la persona che parla, e che specifica anche la situazione o altri dettagli.
In ogni altro caso si tratta semplicemente di "citazioni" o cose del genere.Al di fuori dei pov, difficilmente farò esprimere i pensieri di un personaggio. Sarano comunque sempre specificati o facilmente intuibili i proprietari dei suddetti pensieri - e saranno espressi in questo modo(corsivo e introdotti dal trattino a metà rigo) -.
_In grassetto e in corsivo, introdotto dal trattino basso sarà riportata la voce della coscienza _
Mentre le rare volte in cui commenterò personalmente la storia~mi esprimerò così ~.
Spero che la storia vi stia piacendo o che vi stia per lo meno intrattenendo.Come al solito, un bacio
-Annie❣️.

STAI LEGGENDO
La mia Epifania
FanfictionLa guerra contro il male è finita, ma quella contro se stessi è appena iniziata. Ambientata dopo la disfatta del signore oscuro, Harry si troverà a far fronte alla realtà. La guerra ha impiegato la maggior parte delle sue risorse, sia fisiche che m...