capitolo 7

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Sono le 7.00 di mattina, sul treno c'è molta gente.

Una signora di circa 55 anni inizia a chiacchierare con una donna molto bella.

Ben truccata, seduta su uno di questi sedili blu di pelle, e indossa un giacchetto nero elegante, che le arriva fino al ginocchio.

Ha dei bracciali argento, e degli orecchini a forma circolare.

Ha dei capelli scuri,ondulati e lunghi, e  degli occhi chiari e  labbra carnose.

Credo che fa l'avvocato o una cosa del genere, perché è una donna elegante e porta una borsa con dentro dei documenti.

Che bello, anch'io vorrei essere una donna in carriera, bella ed elegante.

La signora inizia a parlare dei suoi nipoti, io e la donna si ride,perchè essendo di fronte a me, non posso far a meno di ascoltare.

La signora le dice di tutte le volte che, i nipoti le chiedono di fare il dolce   o la buonissima paella, specialità della Spagna, che esiste sia col pesce che con la carne.

A me piace con la carne, perché non mangio il pesce.

Da piccola ricordo che, quando mamma mi chiedeva di mangiare la pasta con il pesce, io gliela sputavo in faccia.

Per fortuna rideva e non mi arrivava uno schiaffo, che lei definiva: "una semplice carezza".

Ascolto la musica e dopo pochi minuti il treno si ferma alla stazione di Barcellona.

Che splendore, piena di vetrate e luce, meglio della capitale dell'Italia.

Ho sempre adorato la gente di Barcellona.

Cerco Rossella, e mentre cammino mi sento chiamare da una voce dolcissima:

- " Hilary, eccomi sono qua".

Eccola, la vedo.

Che bella la mia amica, non mi sembra vero, ha indossato la maglia di lana che le mandai a Natale l'anno scorso, lunga con maniche a pipistrello di colore blu, e dei jeans che le stanno benissimo anche se lei è in carne.

L'abbraccio, la sua morbidezza è unica e inoltre ha un profumo buonissimo.

Avevo quasi dimenticato che lei è sempre profumata.

Entrambe piangiamo, dopo anni finalmente ci si abbraccia.

-" Hilary sei bellissima, mi sei mancata tanto ", mi dice piangendo come una bimba.

-" grazie anche tu sei bellissima, ti voglio tanto bene ".

Dopo aver pianto e riso nello stesso tempo, ci incamminiamo verso il bar.

Ecco il cornetto alla cioccolata, entrambe ci sporchiamo le labbra e io, da stronza, col dito le macchio la guancia.

Ridiamo insieme.

Che bello,avevo dimenticato quanta sintonia c'è tra me e lei, in questi anni non è cambiato niente.

Ho conosciuto Rossella nel momento in cui,pensavo che non esistesse l'amicizia vera, ma con lei mi sono ricreduta.

Ho avuto molte amicizie che reputavo vere, sincere, uniche, che sarebbero durate un'infinità di tempo...

Ma poi, le cose sono cambiate, non so se sulla mia fronte ci sia scritto " sono l'addetta alle prese per i fondelli" , perché spesso e volentieri, queste amicizie mi hanno pugnalato alle spalle, e purtroppo nonostante ciò, io mi fidavo, pensavo che "sbagliando si impara" ma non è così, il lupo perde il pelo ma non il vizio.

innamorata di un professoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora