Where the life begin and the love never ends.

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Special Christmas:
Where the life begin and the love never ends.

 

 

 

Ho risposto i tacchi in un angolino del guardaroba.

No.

Troppo, ma troppo, troppo, troppo dolore.

I miei poveri piedi non reggeranno una serata su quei trampoli.

Come ogni anno, mia madre ha deciso che dobbiamo passare la Vigilia di Natale a casa sua, perché dice che con il lavoro che facciamo non ci vede mai.

Ogni volta che mi lamento Josh mi ripete che è normale che faccia così, io gli dico sempre che è esagerato, ma poi mi accorgo di come lui vorrebbe una madre che si preoccupasse di “vederlo troppo poco” e inizia a brulicare dentro di me il senso di colpa, che caccio subito via perché mi rendo conto che quel periodo è finito. Finito per sempre.

Ricordo che ora stiamo bene, entrambi. Che Robert è grande, ha già compiuto tre anni e sta crescendo sano e forte.

Siamo felici, adesso, niente e nessuno potrà rompere l’equilibrio di questa nostra vita un po’ squilibrata.

In punta di piedi mi dirigo verso la camera da letto, dove ho lasciato i miei adorati stivaletti bianchi. Non mi importa se stoneranno un po’ col vestito, mi piace stare comoda.

Appena entro in camera, la scena che mi si presenta davanti agli occhi è a dir poco magica: come ogni anno, la busta dei regali è sul letto, pronta per essere portata a casa dei miei genitori, il letto un po’ sfatto, il freddo che entra fin dentro le ossa, tipico del Natale. Josh sta davanti allo specchio che si fa il nodo alla cravatta e cerca di mostrare anche a Robert anche si fa.

Sono meravigliosi.

Robert, dal canto suo, segue Josh maldestramente passaggio per passaggio, riducendo la sua cravattina ad un groviglio annodato, Josh lo prende in braccio e velocemente gli bacia la guancia con un sorriso enorme, poi lo poggia di nuovo a terra e si piega per sistemargli per bene la cravatta.

Non mi stancherò mai di guardarli, non avrò mai abbastanza del profondo amore che Josh prova per Robert, non riuscirò mai a saziarmi dei bellissimi sguardi che il mio bambino rivolge a Josh.

Lo guarda come un eroe.

Tra due mesi, più o meno, Josh dovrà iniziare le riprese di un film e dovrà tornare a Los Angeles fino a novembre prossimo … Lo andremo a trovare, ma non so come resisterà Robert senza di lui.

Mi infilo i miei adorati stivali, mentre dall’altro lato della stanza Rob insiste per farsi prendere in braccio da Josh, che lo fa senza esitare, mentre il mio piccolo appoggia la testa sulla sua spalla, apparentemente stanco dalla giornata irrequieta di oggi.

Com’è di tradizione oggi a pranzo sono venuti tutti i nostri amici e Robert non è riuscito a fare il suo riposino pomeridiano a causa del troppo rumore.

È davvero stanco.

«Niente tacchi, quest’anno?» mi chiede Josh, avvicinandosi con un sorriso.

«No.» alzo lo sguardo su di lui, ricambiando il sorriso.

«Troppo male ai piedi?» si burla di me, scompigliandomi i capelli appena fatti.

Allora mi alzo in piedi e lo guardo in quei suoi occhi meravigliosi, con una punta di malizia nel sorriso sarcastico.

«No, non volevo farti sfigurare, Hobbit.»

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