Rimango di sasso.
Non solo per il fatto che mi abbia risposto, ma come. Ha frantumato il mio discorso rendendolo così piccolo da suonare, non ridicolo, ma assurdo. Credo ancora in quello che dico, ma vorrei capire meglio quello che intende, così comincio a scrivere.
A: glimmeroflight.sd@libres.com
OGGETTO: maleducato
Caro light (supponi bene),
La parola tizio non mi piace quindi ti chiamerò come voglio, d'altronde è quello che hai detto tu stesso, posso far diventare le cose quello che desidero che esse siano, quindi sarai luce, meglio dirlo in inglese che suona meglio. Come nel nome, anche nei pensieri siamo agli antipodi, e se sai cosa vuol dire punto per te. Secondo me in ognuno di noi prevale il pensiero verso se stessi e per le cose che ci fanno stare bene. Ma se uno non si sentisse così? Se lui fosse l'unico a preoccuparsi per gli altri lasciando morire se stesso, chi si prenderebbe cura di lui? Tu mi diresti che troverà qualcuno perché, nella diversità delle persone, ci sarà una che gli tenderà la mano. Magari lui non la afferrerà e cadrà, schiantandosi, senza fare rumore. Saremo così umani da accorgerci di questo? Prova a dirmi che il mio modo di pensare è sbagliato e ti segnalo alla polizia postale.
Darkness
Fiera del dibattito che sto affrontando spengo il computer e vado a pranzare. Devo ammettere che se fosse stata la classica conversazione banale non mi sentirei così, e mi piace. Racconto, evento più unico che raro, la mia giornata a mamma, che inizia a fare gridolini dall'emozione, ma veniamo interrotte da papà che urla di stare in silenzio perché non riesce a sentire la televisione. Da li cala il silenzio, e inizio a pensare al tempo in cui ho affrontato una conversazione con lui che andasse a una quantità di più di 4 parole, più di un mese fa.
Passo il pomeriggio a studiare e guardare il computer, non posso pensare che ora sarò fissata con questo compito, mentre tutto il resto della scuola lo prenderà come una cosa secondaria. Ho paura che diventi il centro del mio universo solo perché la mia vita non è abbastanza interessante e piena di emozioni, o magari non è normale, anche se alla fine cos'è la normalità? Socrate darebbe una definizione a questa parola, che in realtà è diversa per ognuno di noi, basta guardare le nostre abitudini e le cose in cui crediamo.
Dopo cena, mi faccio una doccia e, con il pigiama della Disney, mi butto sul letto. Ora dovrei iniziare a guardare il soffitto e pensare, immaginare, finché non mi addormento. La curiosità mi tormenta la testa e, al posto del muro, fisso il computer, che involontariamente prendo tra le mani. Giuro involontariamente. Una nuova mail, che velocità.
A: darknessinside@lost.com
OGGETTO: sono educato e ti ho risposto, dittatrice
Cara Darkness,
Ok sarò luce, ma lo preferisco in italiano, è...magico, insomma metaforico. Punto per me 1-0 palla al centro. Comunque, nel caso che hai descritto entra in gioco l'empatia, e si può perfino salvare una vita, ma se non si lascia intravedere niente dall'esterno, forse quella persona ha deciso per se stessa, forse non vuole che altri cambino il suo pensiero, ma non significa che sia giusto. Come i tuoi, ho detto che è sbagliata la chiave con cui imposti i tuoi ragionamenti, non che siano sbagliati i concetti, sei troppo cupa e ti fai domande a cui pensi di sapere le risposte, ma potresti aprire gli occhi su tante cose.
Ps ho amicizie nella polizia postale, quindi vedi che puoi fare.
Light
Mi stupisce e mi ferisce allo stesso tempo ma come fa, e poi su cosa dovrei aprire gli occhi? Decido di non rispondere subito e di far passare del tempo, anche perché i tasti che ha toccato mi fanno....mi fa male ricordare, pensare a quello che avrei potuto fare. A quello che avrei potuto capire, mi manca l'empatia, è per questo che è successo? Un'altra domanda a cui già do una risposta di cui sono estremamente sicura, altrimenti non si spiega nulla.
Mi addormento con le lacrime che mi rigano le guance.
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Glimmer of light
RomanceLei è intensa, immensa e pura, ma è chiusa, chiusa anche con se stessa. Non si capisce e non capisce gli altri. Si darà mai una possibilità?