Jungwon non avrebbe mai pensato che lo stesso principe Sunghoon lo avrebbe accompagnato nel grande giardino della reggia per scegliere al meglio i fiori per il ballo che si sarebbe svolto l'indomani.
Il maggiore si muoveva esperto in mezzo ai viali fioriti e ai sentieri di ghiaia che affiancavano i petali colorati dei fiori che rendevano l'atmosfera estremamente romantica e tranquilla.
"Sia chiaro, io non voglio rovinare il mio giardino, quindi qualsiasi fiori io scelga di rifilarti tu starai zitto e li userai, fossero pure secchi o rovinati, intesi?" il tono freddo di Sunghoon richiamò l'attenzione di Jungwon sulla sua figura, che camminava davanti a lui, lasciandogli una visione della sua schiena tonica che risaltava attraverso i bei vestiti chiari che contrastavano con il nero dei capelli.
Jungwon, essendo cresciuto nella piccola cittadina che circondava il castello, aveva sentito parlare molto della famiglia reale e dei due principi.
Il vociferare continuo delle persone lo aveva portato a pensare che il secondo principe fosse un ragazzo scortese, orribile e freddo come il ghiaccio a differenza del primo, sempre impeccabile, gentile e disponibile agli occhi degli altri.
Più e più volte si era chiesto se l'idea che si era fatto dei due principi era vera o era solamente frutto dello sparlare delle persone; eppure la freddezza delle parole dell'altro lo avevano colpito come con una freccia di ghiaccio, trafiggendolo e facendogli capire che quelle voci avevano certamente un fondo di verità e che quel tono aveva appena confermato tutte le voci che giravano sul principe più giovane.
"Il principe di ghiaccio" mormorò rallentando il passo, troppo preso dai sui pensieri per accorgersi che il ragazzo davanti a lui aveva percepito il sussurro dell'altro e si era bloccato, come congelato dalle parole appena pronunciate dal servitore.
Solamente quando sbatté con la dura schiena del più altro Jungwon si rese conto del gelo che emanava la figura di Sunghoon, ferma in piedi davanti a lui che immobile fissava davanti a se.Il giovane si preoccupó, capendo subito di essersi fatto sfuggire qualcosa che avrebbe fatto meglio tenere per se e che avrebbero rischiato di portargli una seria punizione, o addirittura la morte.
"Ripeti ciò che hai detto" parole taglienti come frammenti di una lastra di ghiaccio lasciarono la bocca di Sunghoon facendo rabbrividire il più piccolo, che disperatamente cercava una soluzione per potersela scampare.
Ci sei sempre riuscito Jungwon, basta non farsi mettere in soggezione e mantenere la calma continuava a dirsi cercando un modo di sviare il discorso."Credo che questi sarebbero perfetti per il ballo" disse nervosamente indicando dei gigli gialli prima che il suo polso venisse afferrato con forza dal Principe.
"Per tua informazione significano falsità i gigli di quel colore, e ora voglio che tu mi ripeta ciò che hai detto" sbraitò Sunghoon.
"Ho detto principe di ghiaccio" sussurrò l'altro, spaventato dalla reazione fin troppo eccessiva del principe e chiudendo con forza gli occhi per paura in uno schiaffo o di urla da parte del maggiore. Eppure, quando sentì la ferrea presa lasciar andare piano il suo polso, Jungwon aprì gli occhi e ciò che vide lo lasció perplesso e sconcertato.
Sunghoon stava piangendo silenziosamente, il volto impassibile rigato dalle lacrime.
Il ragazzo era crollato, davanti alla realtà che a poco a poco lo stava consumando fino allo stremo.
La sua continua ricerca di amore e gratitudine era diventata tale da renderlo addirittura più lontano dalle persone a cui cercava di avvicinarsi con i suoi gesti: il suo cercare di fare qualcosa lo faceva sembrare ancora più insofferente agli occhi degli altri, il suo tentare di aiutare gli altri lo portava a criticare chiunque per lui non fosse adatto a ricoprire tale ruolo che credeva adatto solamente per se stesso.
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愛 ◟ 𝙞𝙘𝙚𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘦 !🧷 jakehoon𓂅᮫᜔ִׂ .
Fanfic˗ˏˋ ᝰ 𝖩𝖺𝗄𝖾𝗁𝗈𝗈𝗇 Sunghoon aveva donato se stesso a quel mondo che non riusciva ad andare oltre alle apparenze e al carattere freddo del ragazzo, immerso nell'ombra del fratello maggiore. Un animo spezzato, vittima degli obblighi e dei doveri c...