Chiusi la zip della giacca e mi portai il telefono all'orecchio. Quella notte faceva particolarmente freddo, ma anche il nervosismo stava facendo la sua parte.
- Jungkook, tutto bene?
- No.
Taehyung rise. Perlomeno la sua voce mi aiutava a calmarmi.
- Posso restare in linea, se vuoi.
- E cosa dico a quell'energumeno all'ingresso se trova il telefono?
- Giusto. Allora hai bisogno solo di un po' di coraggio.
Annuii.
- È l'una, devo andare.
- Buona fortuna.
Anche se non lo vedevo, ero sicuro che stava sorridendo. Mi feci forza ed entrai nel locale.
Quando bussai alla porta della stanza ventisette, naturalmente non ottenni alcuna risposta. Lo avevo fatto soltanto per annunciare la mia presenza. Abbassai lentamente la maniglia e mi feci strada nella camera poco illuminata. Lanciai uno sguardo al letto e per un attimo credetti davvero di vedere il biondo nella sua solita posizione, con una sigaretta in mano e un'espressione che alludeva a chissà cosa.
- Jungkook?
- Sì.
Il moro sorrise, ma non sembrava affatto contento di vedermi.
Indossava soltanto un paio di jeans e una T-shirt bianca; una catena argentata attorno al collo e numerosi orecchini dello stesso colore. Al contrario, Jimin sceglieva sempre con accuratezza cosa avrebbe indossato. Anche se avevo appurato che era perfetto perfino con degli abiti semplici, completamente neri.- Ti sei già stancato di Jimin?
- Non so cosa ti abbia detto, ma non c'è niente fra di noi.
L'altro alzò le sopracciglia con scetticismo e si alzò dal divano controvoglia.
- D'accordo, come vuoi. In ogni caso non mi interessano i tuoi problemi.
Sbuffò e si tolse la maglia con un gesto brusco. La gettò sul pavimento e si mise le mani sui fianchi in segno di attesa.
- Allora? Vediamo di finire in fretta, ho un altro cliente fra mezz'ora.
Indietreggiai per istinto. Non potevo crederci. Ero davvero una calamita per cose del genere. Cose assolutamente spiacevoli. In effetti non avevo ascoltato la sua conversazione con Taehyung e non ero sicuro che gli avesse detto il motivo per cui mi trovavo lì.
- No... senti, non sono qui per questo.
Yoongi schioccò la lingua.
- Ci hai ripensato?
- No, non è questo. È che sono venuto qui per...
Deglutii. Cosa avrei dovuto dirgli? Lo avevo già infastidito. In ogni caso non ero lì neanche per comprare della droga. Mi trovavo in quel posto per cercare di corromperlo, anche se non avevo la minima idea di come funzionassero quelle cose.
- Jungkook, ascolta...
Mi prese il viso fra le mani, ma non lo fece con delicatezza. Mi sembrava di aver ricevuto due schiaffi contemporaneamente. Non riuscii a evitare il suo sguardo. Schiuse di nuovo le labbra per parlare, ma la porta si aprì all'improvviso.
- Yoongi? Jungkook?
Il moro si allontanò all'istante da me, ma non era minimamente sorpreso dall'arrivo di Jimin. Mentre lui sembrava alquanto scosso.
- Non ti hanno insegnato a bussare?
Gli occhi del biondo cercarono i miei per qualche attimo, ma vi rinunciarono subito e si focalizzarono su Yoongi. Era visibilmente agitato e stava cercando in tutti i modi di ignorare la situazione.
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Jungkook's birthday ↬ 𝒋𝒊𝒌𝒐𝒐𝒌
FanfictionJungkook ha appena compiuto vent'anni, ma il suo è stato un compleanno tutto da dimenticare. Perciò decide di festeggiare una seconda volta, spendendo tutti i soldi che il padre gli ha regalato per l'occasione. Ma non sa che qualcun altro ha già dec...