Alice's pov
<<Mamma stai tranquilla, dico davvero non c'è bisogno di preoccuparti, posso andare tranquillamente agli allenamenti senza di voi>>
Stavo cercando in tutti i modi possibili di convincere i miei genitori a non accompagnarmi agli allenamenti di oggi, ma non riuscivo a fargli cambiare idea dopo le parole del medico."l'asma è rimasto sempre sullo stesso livello di criticità, nulla è da sottovalutare e per questo devi cambiare di nuovo il tuo stile di vita"
Inutile dire che le poche medicine che prendevo stavano diventando essenziali, e con loro anche integratori e cibo. Per non parlare della paura di non poter più giocare a pallavolo, ero terrorizzata da quell'idea. I miei temevano una possibile ricaduta, e se fosse successo sarebbe stato un problema per me e la mia salute, ma ciò non voleva dire che io dovessi condizionare anche le loro di vite, non lo meritavano.
<<Alice no, sai già come la penso e ti accompagneremo oggi che possiamo, basta discuterne e andiamo>> disse questa volta mio padre con fare autoritario, al che dovetti solamente prendere il mio borsone da pallavolo e incamminarmi verso la macchina.
Sapevo che da oggi ci sarebbe stata una persona in più agli allenamenti, ci sarebbe stato Blake.
Quel ragazzo era strano, mi dava l'idea del tipico ragazzo di cui non bisogna fidarsi eppure in alcuni momenti mi era sembrato l'esatto opposto, e devo dire che sentire il suo sguardo addosso per l'ora di allenamento avrebbe avuto il suo effetto. Inoltre avevo timore che potesse succedere qualcosa che gli facesse capire della mia malattia, e non volevo assolutamente che ciò accadesse.Arrivati davanti scuola mi incamminai con i miei genitori e in lontananza vidi la squadra aspettarmi fuori che, non appena mi videro, vennero a salutare me e la mia piccola famiglia. Stavamo aspettando il coach quando una voce si fece largo alle nostre spalle, e la riconobbi immediatamente.
<<Alice sono arrivato, scusa del ritardo>>
Mi voltai e vidi le sue iridi verdi che lasciavano intravedere ben poco delle sue emozioni, eppure il sorriso che aveva sul volto esprimeva molto di più.
<<Ei Blake, a momenti temevo che non saresti venuto>> dissi io ricambiando il sorriso, e solo allora mi accolsi degli sguardi puntati su di noi, e non erano solo dei miei genitori.<<Mamma papà, lui è Blake, un mio amico e compagno del corso di filosofia>>
<<Salve signori, sono Blake molto piacere>>
Cercai di decifrare le espressioni sui loro volti confusi, conoscevano tutti i componenti della squadra e ritrovandosi un nuovo volto davanti non seppero cosa dire, eppure vidi mio padre ricomporsi e dare una leggera gomitata a mia madre.
<<Ciao Blake, noi siamo i genitori di Alice, piacere nostro>> disse lui.
Vidi mia madre ricomporsi, per poi fare uno dei suoi soliti sorrisi a Blake e salutarlo.Poco dopo vedemmo il coach radunarci dicendoci di entrare, e così facemmo andandoci poi a cambiare indossando la nostra solita divisa. Subito dopo aver terminato il riscaldamento iniziammo a giocare, e non sapevo dire se fosse più pungente lo sguardo dei miei genitori o quello di Blake.
༄
Mi stavo recando verso gli spoiatoi femminili per cambiarmi e prepararmi per andare a casa, quando vidi uscire dalla palestra i miei genitori affiancati da Blake, cosa ci facevano insieme?
<<Alice! Sei stata bravissima>> disse lui appena fu arrivato accanto a me.
<<Tesoro stai bene?>> chiese mio padre appoggiandomi una mano sulla spalla, e subito sentii lo sguardo di Blake addosso, si stava chiedendo il perché della domanda.
<<Si papà tutto ok come sempre>>
<<Ali ma perché non ci avevi parlato di Blake? È davvero un ragazzo molto educato>> disse mia madre sorridendogli, e vidi Blake con una punta d'imbarazzo mista ancora alla curiosità del discorso di prima.
<<Mamma lo conosco da poco, solo per questo>>
<<Va bene tesoro, ora vai a cambiarti così andiamo a casa e tu puoi...>>
<<Si papà, ora vado>> dissi io tagliando il discorso, sapevo cosa stava per dire e non volevo che Blake lo sentisse. "Così andiamo a casa e tu puoi prendere le tue medicine", ormai è una routine eppure deve ripeterlo in continuazione.
<<Posso venire?>> mi chiese Blake e dopo aver annuito ci dirigemmo fino alla porta degli spoiatoi.
<<Sei stata bravissima anche oggi, come fai a tenere testa a rompipalle?>>
Mi girai di scatto per cercare di capire con chi ce l'avesse.
<<Chi sarebbe questo rompipalle?>>
<<Michele, Micoso là>> disse con fare ovvio, e non riuscii più a trattenere la risata che stavo già trattenendo da molto.
<<Michael? E perché lo chiami così?>> chiesi continuando a ridere, e in quel momento il suo sguardo si illuminò e vidi spuntare le fossette che fonavano al suo viso un dettaglio ancor più bello.
<<Non lo so, questione d'intuito penso>>
<<Sei assurdo>>
<<Sono fantastico? Lo so piccoletta, e so che nonostante ciò mi vuoi molto bene>>
<<Non montarti la testa Johnson, non so con quante ragazze che sono cadute ai tuoi piedi tu ti sia rapportato ma ti assicuro che con me parti in netto svantaggio>>
Non gli diedi modo di ribattere visto che, dopo aver terminato la frase facendogli un'occhiolino, gli chiusi la porta dello spoiatoio davanti agli occhi.
<<Va bene Brown, poi ne riparliamo>> lo sentii sbuffare da dietro la porta, e non potei che sorridere all'immagine di lui che alza gli occhi al cielo.
Poco dopo uscii dallo spoiatoio e lo vidi smanettare contro il telefono, e quando alzò lo sguardo su di me vidi il suo solito sorriso sfacciato farsi largo sul suo volto.
<<Piccoletta sei stata veloce vedo>> disse lui appena ci avviammo verso i parcheggi.
<<Scommetto di essere più veloce di te nel prepararmi sai?>> dissi invece io rivolgendogli un sorrisetto sincero.
<<Ma va piccoletta, ti pare? Io sono incantevole anche da appena sveglio, perciò non mi ci vuole molto per essere magnifico>>
Scoppiai a ridere vedendo la sua faccia fare un'espressione modesta aiutata dal tono di voce.
<<Piccoletta cosa ti ridi? Non mi credi per caso?>>
<<Nono assolutamente, figurati>> risposi ridendo sotto ai baffi, e potei vedere con la coda dell'occhio il suo sorriso formarsi sul suo volto.
<<Tesoro possiamo andare?>> disse mio padre non appena mi vide arrivare assieme a Blake.
<<Certo papà, dammi due minuti>>
<<Beh allora ci vediamo domani piccoletta?>> mi chiese lui sorridendomi.
<<A quanto pare dovrò sopportarti anche domani>> risposi io ridendo sotto ai baffi vedendo la sua espressione da finto offeso.
<<Sono offeso nel profondo, ed io che volevo venire ai tuoi allenamenti>> disse lui mettendo il broncio, al che io iniziai a fare un'espressione dolce e il mio piano funzionò perfettamente quando notai un piccolo sorriso sul suo volto.
<<Va bene va bene, sarei venuto lo stesso tranquilla, ma non farmi quella faccia che non resisto, vieni qui.>>
Terminata la frase mi prese fra le sue braccia e mi strinse a se, facendomi sentire bene senza nemmeno aver fatto nulla.
<<A domani piccoletta >> disse lui sorridendo, e non potei fare altro che ricambiare per poi notare le sue splendidi fossette.
<<A domani Blake>>Angolo autrice
Ma ciao! Parto dal dire che questo è il primo angolo autrice che ho, e ne approfitto per chiedervi se vi sta incuriosendo la storia nonostante sia ancora all'inizio, e laddove vediate degli errori potete tranquillamente dirlo commentando. Mi spiace se questo capitolo può sembrare "noioso" ma è solo un capitolo di passaggio, perciò dal prossimo verranno citati altri aspetti più interessanti.
Se volete lasciate una stellina, grazie.!
Mi trovate su instagram come @issharonn per qualsiasi domanda, a presto!
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Fino All'ultimo Respiro
Romantik«Perché quando nasci, cresci ed impari a vivere non dando per scontato nulla, impari che nulla conta di più che riuscire a farcela da sola» Nulla si deve dare per scontato, e lei lo sa bene. Lo sa chi, ora dopo ora, inala quell'aria per tutti sconta...