Undici
Mentre Mike si allenava, io camminavo avanti e indietro.Steve: Undi, non dovevi andare a fare shopping, oggi?
Io: Sì, ma non voglio andare sola.
Steve: Ti accompagno io? Mike non può lasciare.
Io: Grazie mille, Steve.Feci segno con la mano a Mike per attirare la sua attenzione.
Mike: Scusa un attimo, Angela. Sto arrivando.
Angela: Fai pure. (Sorride)Corse verso di me. Era tutto sudato.
Mike: Dimmi, piccola.
Io: Sto andando a comprare dei vestiti. Mi accompagna Steve.
Steve: Se non è un problema, Mike.
Mike: Ma certo che no. Non la lascerei mai sola a Londra. Divertitevi.Parlava affannosamente per via del troppo esercizio fisico.
Io: Sei stanco, vero? (Sorride)
Mike: È dalle 9:00 che mi alleno. Direi... (Ride)
Angela: Mike, tocca a te tirare il pallone!
Mike: Devo andare. Ci vediamo dopo.Gli diedi un bacio in bocca e seguii Steve verso il centro della città.
Io: È lontano da qui?
Steve: Sono 10 minuti a piedi.
Io: Pensavo di più.
Steve: Sta sera, in Hotel, c'è una ballo dedicato alla nuova squadra di calcio.
Io: Mi comprerò un vestito adatto allora.
Steve: Sono un bravo consigliere di moda.
Io: Oh beh, allora mi aiuterai tu.
Steve: Consideralo già fatto. (Ride)Dopo un po' arrivammo in centro e c'erano migliaia di negozi. Entrai dentro alcuni di essi e provai più vestiti possibili.
Steve: Ti stanno tutti bene. È difficile trovare quello che non ti stia.
Io: Eri un bravo consigliere...
Steve: Vediamo, quello rosa puoi metterlo sta sera. Ti sta divinamente. Rimarranno tutti a bocca aperta. Soprattutto il tuo fidanzato.
Io: Sicuro?
Steve: Ti sta benissimo, Undi.
Io: Se lo dice il bravo consigliere allora mi fido.
Steve: Non di deluderò!Comprai alcuni vestiti sportivi ed eleganti e una piastra. Tornammo al campo per le 12:30. Gli allenamenti erano finalmente finiti. Vidi Mike parlare con Angela e scherzare.
Steve: Mike, siamo tornati.
Io li salutai con un movimento di testa.
Angela: Ciao, Steve. Ciao... ehm... Come ti chiami?
Io: Mi chiamo Jane.
Angela: Piacere, Jane.Le feci un sorriso falsissimo e presi la mano di Mike stringendola forte e lui mi guardò in modo confuso.
Angela: Ci sarete al ballo di sta sera, vero?
Steve: Saremo presenti, madame.
Angela: Ottimo. Ci vediamo più tardi allora.
Mike: A dopo.Tornammo in Hotel. Avevo il braccio sotto quello di Mike e la testa sulla sua spalla.
Mike: Dammi le buste, le porto io.
Io: Non c'è bisogno, tranquillo.
Mike: Dammi qua.Mi prese le buste dalle mani e le sistemò in camera, nell'armadio.
Steve: Spero ci siano tante donzelle sta sera.
Dopo pranzo ci sdraiammo un po'. Eravamo stanchissimi, soprattutto Mike. Mi sdraiai accanto a lui e iniziai a fargli i grattini sul petto per farlo rilassare.
Mike: Non smettere mai, ti prego. (Sorride)
Gli sorrisi e gli diedi dei piccoli baci sul collo.
Steve intanto parlava al telefono con Robin.Io: Oggi ridevi e scherzavi con Angela.
Feci il broncio parlando con un voce da bambina.
Mike: Non rido allo stesso modo con cui rido con te. Tu sei diversa dalle altre ragazze, Undici. Sei l'unica che mi fa sentire speciale e sei l'unica che mi fa stare bene e sentire me stesso.
Mike
Quando dissi quelle parole sprofondò tra le mie braccia. Qualche lacrima rigò il suo viso.Io: Perché piangi, bimba?
Undici: Perché nessuno mi aveva mai detto questo cose. Non so come ringraziarti per avermi salvata quel giorno nella foresta.
Io: Qualcosa mi ha detto di farlo. Sai cosa?Le portai la mano sul mio petto.
Io: È stato il mio cuore a suggerirmi di portarti con me quella sera. Dustin e Lucas non sapevano se fidarsi, ma io ho da subito capito che quella bambina sarebbe un giorno diventata la madre dei miei figli.
Appena pronunciai "madre dei miei figli" appoggiò le sue labbra sulle mie, trasformando quel momento, in un momento magico.