CAPITOLO 33

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Mi smuovo portandomi automaticamente le mani sulla pancia. Il panico mi assale appena ricordo c'ho che è accaduto. Ho paura che sia successo qualcosa alla bambina e se così fosse non me lo perdonerei mai. Apro subito gli occhi anche se a fatica  e mi guardo intorno.

S: - Emma... – sussurra vedendomi.

E: - Ste... la bambina... –

S: - Ora viene la dottoressa per l'ecografia... – annuisco raccogliendomi una lacrima che sento scivolare via. Mi giro verso la porta appena sentendo dei lamenti.

E: - Ste, Andrea? –

S: - È fuori! – dalle sue risposte noto subito che l'incazzatura ancora fa parte di lui. Io so di aver sbagliato ma ammetto che se continua ad usare questa freddezza non ce la faccio ad andare avanti.

Lo guardo mentre si sfrega le mani dal nervosismo, tenendo la testa bassa, la alza per una frazione di secondo ma svia subito il mio sguardo.

E: - Ma è lui che piange? – chiedo impaurita.

S: - Si, ha paura e si da la colpa di quello che è successo nonostante gli ho detto che non è così! – Sospiro. Da quando Andrea ci ha raggiunto, lui è più nervoso di quanto non lo fosse già prima. Ho troppa paura delle decisioni che prenderà, ho troppa paura che ora cercherà di allontanarlo da me, impedendogli così anche di conoscere sua sorella.

E: - Fallo entrare! – alza lo sguardo confuso – Stefano l'ultima cosa che voglio è che Andrea pensi queste cose, anzi non deve nemmeno pensarci, fallo entrare. – gli ordino.

Stefano apre la porta chiamandolo e lui di corsa entra.

A: - Mamma scusami non lo faccio più! – piange in un modo che a me si stringe il cuore..

E: - Tesoro, no non è colpa tua, non pensarlo assolutamente... non è colpa di nessuno! Può capitare. – gli accarezzo il viso portando via le sue  lacrime.

A: - Come stai? E la sorellina? –

E: - Tranquillo amore tutto bene! – gli dico pur non sapendo nulla.

A: - Scusami! – allunga le braccia e fortunatamente Stefano lo fa salire sul letto per abbracciarmi. Gli mimo un grazie prima di coccolarmi Andrea.

E: - Amore basta dai! Però promettimi che non scappi più così, sai che è pericoloso? –

A: - Te lo prometto! – mi porge il mignolino e lo stringo con il mio per poi baciargli la guancia. Stefano ci guarda, sulle sue labbra aleggia un sorriso, ma lo reprime subito appena vede che me ne accorgo.

D: - Buongiorno! Emma come ti senti? – mi chiede entrando. Fortunatamente è Giusy la stessa dottoressa che ha seguito Ale. Questo mi tranquillizza un pochino.

E: - In teoria ora bene, ma in pratica sono in ansia per lei! –

D: - Ora facciamo l'ecografia e vediamo. – mi informa sorridendomi.

E: - Ok! –

A: - Che cos'è? –

E: - Emh devo vedere se la bambina sta bene! –

A: - Posso restare? – chiede sorridendomi.

S: - Andrea... –

D: - Stefano tranquillo potete stare se volete! –gli dice sorridendogli.

A: - Si, dai papà restiamo? – osservo Stefano annuire sospirando, come se si sentisse costretto. Male. Tutto questo fa male, molto. Sinceramente non so proprio che cosa dovrei fare e soprattutto cosa vuole fare lui con sua figlia.

Voglio esprimere delle sensazioni attraverso i miei disegni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora