Capitolo 22

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"Alice... in due anni che sono qui ho avuto a che fare con il peggio dei politici italiani senza mai mandarli a cagare quindi è inutile che continui a provare a prendermi per sfinimento. Devi rimanere a casa anche oggi, non è cambiato niente da ieri"
"Ma..."
"E se dici uffa dico a Michele di darti tre giorni di riposo assoluto in più"

Ma pensa te, nemmeno con mio figlio ho mai dovuto mettere a tacere così tanti capricci

"Ma almeno fammi lavorare un po'... è un anno che insisti con tutti per lo smart working e a me non lo vuoi far fare" - pure il broncio mi ha messo adesso
"Stai prendendo delle medicine pesanti, devi riposarti... cos'è che non capisci della parola riposarti?"
"Lo sapevo che l'altra sera dovevo tornare a casa con il mio vicino e non venire con te"
"Cosa c'entra il tuo vicino?"
"Era in ospedale anche lui... qualcosa gli aveva fatto infezione non ho capito dove e si stava facendo medicare"
"E quindi volevi tornare a casa con lui?" - mi avvicino sorridendo e la bacio - "Ma poi avresti perso la possibilità di fare quel bel giochino con il gelato"

Arrossisce un poco ma non cede

"Beh lui è bravo con i dolci, mi ha sempre portato un sacco di torte e biscotti fatti in casa... di sicuro si sarebbe inventato qualcosa anche lui" - pensa te cosa deve dire piuttosto che darmela vinta"
"Ah pure il vicino pasticcere hai... chissà quanta panna montata allora"
"No fa il banchiere ma gli piace cucinare"
"Lascia perdere allora... i banchieri sono noiosi, non hanno la fantasia degli avvocati" - le sussurro nell'orecchio mentre con la cravatta le sfioro la guancia e ora sì che diventa tutta rossa

Mi assicuro che abbia tutto a portata di mano e ricomincio con le solite raccomandazioni.

"Clyde mi raccomando tienila d'occhio" - mi faccio dare una testata col muso e poi mi allungo a baciare le labbra di lei - "Ciao amore ci vediamo a pranzo"

Intanto che scendo penso che non ho mai salutato con "ciao amore" nessun'altra delle donne che sono entrate nella mia vita prima di lei e questo mi disegna un bel sorriso sul volto

Prendo l'agenda di Alice e vedo con Stefania i lavori che posso destinarle mentre a parte mi segno quelli che per forza devo trovare il modo di fare io... questo stop forzato non ci voleva davvero, ci sono cose urgenti e mi serve proprio lei per sistemarle. Devo studiare qualcosa...
Stamattina comunque sono abbastanza libero. L'unica persona che aspetto è Gualtieri che deve riferirmi del suo incontro di ieri sera ma arriverà più tardi, adesso ha una riunione in videoconferenza con i suoi omologhi europei
Mi squilla il telefono... possibile che abbia già finito?

"Dimmi Stefania"
"Giuseppe qui fuori c'è il signor Giulio che chiede di poter entrare..."
"Giulio?"
- penso che sia la prima volta in assoluto in due anni che lavora per me - "Certo fallo passare"

Entra un po' titubante... non è abituato e non sa come comportarsi.
Gli faccio segno di sedersi sulla sedia di fronte alla scrivania e sembra rilassarsi un pochino

"Dimmi Giulio, posso fare qualcosa per te?"
"Presidente mi ha chiamato il mio amico che lavora ancora nei RIS, è lui che sta analizzando il sangue che ho raccolto l'altra mattina. Mi ha detto che ha qualche problema a individuare una sostanza che si è mischiata al campione"
"E noi possiamo aiutarlo?" - ammetto di essere un po' confuso
"Lei non credo ma io forse sì... se mi dà il permesso di andare a fare un altro sopralluogo sul terrazzo della signora Alice"
"Certo aspetta che ti prendo le chiavi di casa sua"
"Ehm..."
"Cosa c'è?"
"Dovrei anche prendere dei campioni dalla zampa del gatto... è vero che ormai sono passati due giorni ma potrebbe essere rimasto qualcosa di utile tra le unghie visto che è riuscito a graffiare l'uomo. Però ecco... quello preferirei che lo facesse lei visto che è...ehm... il suo piccoletto"
"Giulio hai paura dei gatti?"
"Diciamo che non sono molto amante, no... e poi da quello che ho capito il gatto della signora Alice ha qualche problema con gli estranei..."

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