Io non so, tu non sai... viviamo la certezza della fine del nostro amore

7 1 1
                                    

Io non so, tu non sai...
Viviamo nell'ignoto di essere diventati come estranei. Dal condividere tutto a non condividere nulla ma solo lo strascico delle emozioni che hanno fatto grande il nostro amore.
Se mi chiedi l'esatto momento in cui ho smesso di sognare e credere in noi non so definirlo, ma so con esattezza tutti i momenti in cui mi sono sentita: inadatta, invisibile, ignorata , insignificante... il mio modo di dirti le cose probabilmente non coincideva con il tuo modo di dargli importanza. E il tuo modo di amarmi non combaciava con il modo di cui avevo bisogno di essere amata.
È rimasta la consapevolezza di aver sbagliato, in due, a non soffermarci di più e sviscerare ogni nostra paura, ogni nostra insicurezza.
La cosa che più amavo di te è la tua fedeltà: nel amarmi come un sacrificio, in un modo così indissolubile come un guerriero immolato alla causa. Io non volevo essere la causa ma volevo essere la tua ragione per combattere. Ad abbracciare i tuoi lati spigolosi, ad amarti così per il semplice fatto che eri l'amore per sempre.
Avrei voluto che mi abbracciasi improvvisamente per strada, che mi stringessi  per i fianchi per sentirmi più vicina a te in maniera naturale in mezzo alle persone, una carezza sul viso, un massaggio senza chiederlo come facevo io quando ti accarezzavo la testa, a guardarmi nuda e spoglia delle mie certezze ma guardandomi attraverso i tuoi occhi sentirmi una dea.
Non volevo arrivare  a dirti come dovermi amare, ma speravo sempre che attraverso il modo di  dirtelo nel tempo e dimostrandotelo di riflesso qualcosa potesse suscitare in te.
Mi dicevi sempre che quando hai avuto quel viaggio tra gli abissi della coscienza io sono stata la tua luce. Avrei voluto che tu fossi quella luce per me . Sono forse troppo netta, sono incisiva ma su alcune cose non transigo perché come a me viene naturale mi aspetto che a te venga naturale. I nostri modi di amore si sono evoluti.
Volevo ringraziarti per averci provato, per aver modificato il tuo modo di dimostrarmi amore, avrei voluto però che venisse naturale. Come anche il volerti proporre, l'anello... ti ricordi quanto ho pianto quel giorno.
Non sentirsi abbastanza è uno schifo, ed è quello che percepivo. Come se non fossi mai abbastanza.
Oggi hai detto a una nostra amica  che per te ero aria... la tua aria... il tuo ossigeno... allora anche alla fine se ci credevi e mi amavi, ci saremmo protetti molto di più, avremmo fatto molto di più.
Una volta ho sentito un mental coach dire : se lui usa il noi... beh lei è quella giusta.
Ti ricordi quando ti dovevo correggere... ti rimproveravo  e mi sentivo così male a farlo.... poi ho realizzato quanto una parola definisca cioè che facevamo fatica ad essere in pienezza: eravamo bravissimi ad essere io insieme a te.
Ma noi è diverso.
La parola noi definisce tutto ciò che per me è un rapporto.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 16, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

La mia prospettiva, la tua prospettiva... le nostre incertezze Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora