Capitolo 4- Luce viola

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"Cosa stai cercando di fare? Vuoi per caso dichiararmi i tuoi sentimenti?" Le chiesi.

Dopo averle fatto quella domanda lei fece una faccia sbalordita, come se non si aspettasse quel genere di domanda da parte mia.

"No...cosa stai dicendo? Guarda che a me piacciono le ragazze." Mi disse tutta rossa.

"Ah, scusami non lo sapevo, non volevo spaventarti con quella domanda."

"Tranquillo, non ti preoccupare. Però non hai ancora risposto alla mia domanda...allora, chi ti piace?"

È davvero insistente...però se le dicessi che non mi piace nessuna ragazza, non credo che ci crederebbe. Comunque sia proverò lo stesso a dirle la verità, pensai.

"A dire il vero, non c'è una ragazza che mi piace al momento." Le dissi.

"Capisco, quindi non hai ancora trovato nessuno che ti possa piacere. Non fa niente, vedrai che prima o poi si farà viva e io farò il tifo per te."

"Ah, grazie, ma non ci spererei troppo io. Comunque, scusami, ma ora devo tornare a casa, si sta facendo tardi e le mie sorelle mi stanno aspettando. Vuoi tornare con me? Le nostre case sono vicine, quindi possiamo fare la strada insieme."

"Mi spiace, non posso proprio tornare insieme a te, mi sono ricordata che devo andare in un posto a prendere una cosa..."

"Se vuoi ti posso accompagnare io... è lontano?"

"Sì, è molto lontano e poi è vietato l'ingresso alle persone che hanno i capelli rossi. CIAO!" Disse correndo via, come se stesse scappando da qualcosa.

Che cosa le sarà preso tutto ad un tratto? E poi, cosa è questa discriminazione con le persone che hanno i capelli rossi? Certo che lei è proprio strana, però ora è mia amica...credo. Comunque sia è meglio tornare a casa ora, oppure le mie sorelle si preoccuperanno, sono già in ritardo, pensai mentre stavo uscendo dal bar.

"Sei in ritardo, la cena è già pronta." Mi disse mia sorella Mizuki senza neanche salutarmi.

"Già scusa, ero fuori con Mayumi e non ho fatto caso all'orologio." Risposi mentre toglievo le scarpe.

"Wow! Sei uscito con Mayumi? Perché non l'hai invitata a cena?" Mi chiese mia sorella Akane senza nemmeno salutare.

"Non possiamo invitarla tutti i giorni e poi sembrava che avesse un impegno."

"Va bene, ti aspettiamo in cucina allora."

"Comunque anche per me è un piacere vedervi. Sì, mi è andata bene la giornata oggi, grazie!" Dissi parlando al vuoto pensando che mi avessero sentito.

Dopo cena, mi venne voglia di andare a fare un giro da solo, così decisi di andare nella collinetta del nostro paese.

Ehi, ma quello è Kevin, è da un po' di tempo che non lo vedo più. Non gli ho ancora chiesto scusa per quella volta che me ne sono andato arrabbiato, chissà se mi perdonerà.... pensai mentre andavo verso di lui.

"Oh! Ciao Gabriel, quanto tempo." Mi disse con una faccia piuttosto tranquilla.

"Ciao Kevin, ti ho visto per caso e sono venuto qui per chiederti scusa."

"Non preoccuparti, in quel momento ti ho capito alla perfezione, anche io ero come te, per questo cercavo di aiutarti."

"Già, grazie mille."

"Dai siediti pure su questa panchina. Sono felice che ti sia fatto qualche amico, ti ho visto andare in giro in buona compagnia ogni tanto." Mi disse sorridendo.

GENJITSU- La realtà in cui sono cresciuto è una bugia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora