Appena mi sveglio, sento una mano accarezzarmi i capelli e quando mi volto noto che si tratta di quella di Tom.
"Buongiorno."mi sorride. Mi alzo di scatto. Sono ancora vestita e sono in una stanza con Tom. Cosa è successo?
"Cosa ci faccio qui con te? E perché mi fa male la testa?"domando, scendendo dal letto.
"Sara, stai calma."mi raggiunge.
"No, non ci sto calma. Perché sono in una stanza con te?" insisto.
"Sono ancora il tuo ragazzo comunque, non dovresti avere questa reazione."mi riprende, quasi offeso "Ieri sera hai bevuto un po' e ti ho portata qua. Annalisa e Robert sono nella stanza accanto, non ti preoccupare.".
Chiudo gli occhi e mi siedo sul letto. Non ricordo niente. O almeno, non tutto.
Ho qualche immagine di Tom, qualche altra di Noah e qualche "ti amo", ma niente di più.
"Okay, scusami. Non volevo prendermela così." sospiro, posando la mia testa tra le mani e lui accenna un sorriso, poi si siede accanto a me e rimaniamo in silenzio.
"Perché ieri sera eri con lui?"mi domanda "E perché te ne sei andata con lui lasciandomi lì?".
"Non avevo alternative."rispondo.
"Si, invece. Credi che sia stato bene a vederti andare via con quel bastardo?"strilla, tirando un colpo sul letto.
Faccio un salto indietro e lui sgrana gli occhi : "Scusa...Scusami non volevo.".
"Io e Noah abbiamo chiarito."gli riferisco "Tu non mi hai nemmeno chiamata, non mi sei venuto a cercare. In questi due giorni speravo che il campanello suonasse e tu apparissi per chiarire. Ma no, non l'hai fatto. Cosa dovevo pensare? Che tu mi amassi ancora? Saranno stati solo due giorni, ma sono stati due giorni infernali senza tue notizie.".
"Mi scuso per non averti chiamata, in questi giorni."si limita a dire.
"Solo questo? Ti limiti a questo? Non puoi immaginare quanto ci abbia sofferto."dichiaro con voce cupa.
Al ricordo di questi due giorni, sento il cuore stringersi.
"Non sarei venuto qua, ieri sera, a tua insaputa, non sarebbe stato rispettoso."prosegue, come se parlasse di tutt'altro argomento.
"Allora perché ti sei presentato?"chiedo ancora, guardandolo negli occhi "Potevi ben...".
Ma con voce fredda e sguardo assente, mi interrompe dicendo: "Ci hanno scoperti insieme."
Il sangue mi gela nelle vene.
"In che senso?"chiedo, cercando il suo sguardo "Non può dire sul serio. Tom, come hanno fatto a scoprirci?". Poi mi ritornano in mente le persone che riprendevano al centrò commerciale . Ma non possono aver scoperto l'identità di Tom. Non era affatto riconoscibile.
"Non c'entrano niente i video, quelli per fortuna non sono stati ancora trovati."dice, come se mi leggesse nella mente "Ci hanno fotografati mentre ci baciavamo e siamo andati a finire in prima pagina su tutte le riviste, con il titolo 'Tom Felton ha trovato l'amore' 'Il maghetto di Harry Potter ha fatto innamorare una semplice babbana?' ma del tuo nome ancora non si sa per certo."risponde, rimanendo fisso con lo sguardo a terra. Sento la testa pesarmi e improvvisamente l'immagine di quell'uomo misterioso che ci seguiva si fa spazio nei miei ricordi.
Ora capisco di chi si trattava, ora capisco il motivo del suo insospettirmi.
Lui era lì per fotografarci e per riferire ovunque della nostra relazione. Avrei dovuto riferirlo a Tom, immediatamente.
"Mi sono preso cura di questo in questi giorni, è per questo che ho preferito non scriverti." ammette "Non posso accettare il fatto che adesso, senza volerlo, ti ritrovi in questo mondo.".
Mi alzo in piedi e cerco di sbollire lo shock di quella notizia camminando su e giù per la stanza. Come posso non averci pensato? Come posso non aver pensato al fatto che quell'uomo fosse lì per uno scopo?
"Non ci metteranno tanto a scoprire il tuo nome."mi riferisce "Mi dispiace. So che non avresti mai voluto finire qua. E poi ho creduto di perderti, quando te ne sei andata con Noah...".
Ripete la frase più volte, cosi mi siedo accanto a lui.
"Ehi, ehi, Tom. Calmati adesso. Lo affronteremo insieme."poso una mano sulla sua gamba e lui, con delicatezza, posa il suo sguardo su di me. I suoi occhi lacrimano, so che si sta sentendo in colpa.
"Non immagino la reazione di Philippe."cerco di ironizzare la situazione, asciugandogli la lacrima che lentamente scende.
Lo vedo accennare un sorriso e questo mi solleva.
"Voleva venirti a parlare lui, ma sono riuscito a fermarlo."dichiara con un pizzico di allegria nella voce "Se non mi fossi fidato di te, non sarei mai uscito con te quel giorno e non avrei instaurato questa relazione sapendo che avrebbe potuto portare questo. Avremmo dovuto parlarne da subito di questa faccenda, mettere in chiaro che le conseguenze sarebbero state le seguenti. Philippe mi aveva detto di avvertirti.".
Philippe mi aveva già avvertito e ne sarà felice, dovrei aggiungere. Ma rimango in silenzio, Tom non deve avere altri pensieri.
A quel punto i nostri occhi ricreano quel legame invincibile che ci unisce dal primo giorno. Non mi interessa di quello che potranno dire le persone invidiose, io so e lui sa che l'amore che ci lega va oltre a tutto questo. Io so per certo che il ragazzo posto davanti ai miei occhi è Thomas Andrew Felton, nessun altro.
Il suo lavoro e la sua fama sono parte di lui, ovvio, ma non influiscono su quello che siamo insieme.
"Mi fido di te. Non è un fatto di fiducia o meno. Sai, Noah..."ma non riesce a finire, che la passione ci sale nel corpo, così da buttarci sulle nostre labbra.
Comincia a baciarmi il collo, poi a sfiorarmi la pelle con le sue dita calde. E così mi sento penetrata di nuovo da quella passione di cui tanto ci nutriamo.Appena scendiamo, Annalisa è seduta ad un grande tavolo mentre sorseggia un cappuccino.
"Buongiorno belli."ci sorride "Dovreste fare un po' più piano quando lo fate, le pareti qua sono molto sottili." dichiara, poi, scherzosamente. Tom abbassa lo sguardo imbarazzato ed io scuoto la testa divertita.
"Voi siete piuttosto bravi, allora."borbotta Tom, accennando un sorriso. Inizio a ridere, devo ammettere che non me l'aspettavo.
"Buongiorno."scende con lentezza Robert, sbadigliando più volte.
"Amore, sei sempre il solito dormiglione."lo riprende la sua ragazza, sbuffando.
Tom posa una mano sulla mia coscia e un brivido attraversa tutta la mia schiena.
È impressionante la reazione che scatena in me ogni volta che mi sfiora. Ed ogni giorno sembro esserne sempre più a conoscenza.
"Ieri sera siete scomparsi."ci fa notare Robert.
"Scusami, veramente. È colpa mia."borbotto. Mi fa male non esserci stata per il resto del compleanno. So che Robert ci teneva tanto alla mia presenza.
"Noah ti ha fatto bere."prosegue "Ho saputo.".
"Non c'entra niente Noah. È stata mia iniziativa, lui mi ha pure detto di smetterla."dichiaro.
Alla fine è vero, Noah è stato premuroso.
"Non lo fa mai quel ragazzo, quindi vale la pena sottolinearlo."sorride Annalisa.
"Ma guarda caso c'è sempre quel bastardo nel mezzo."dice Tom. Ma appena ci voltiamo a guardarlo si rende conto di averlo pensato a voce alta.
"Oh, scusate."si tappa la bocca.
"Sapevamo già la tua opinione."lo riprendo sbuffando e lui si stringe nelle spalle.
"Tom ha ragione, Noah è veramente un bastardo."si alza Robert, abbandonando la tavola.
Ma improvvisamente mi viene in mente un'idea, magari folle, ma non importa.
Così mi alzo e seguo Robert nella stanza accanto.
"Robert."lo riprendo, ma lui ignora il mio richiamo.
"Io e Tom siamo su tutte le riviste e i giornali di gossip."proseguo allora.
"Lo so."mi risponde, come se non fosse per nulla sorpreso dalla notizia e aspettasse solamente che io glielo volessi riferire. Non si volta nemmeno a guardarmi, si blocca ad ammirare fuori dalla finestra della grande Villa.
"Tu non puoi fare niente? Lavori nel giornale."chiedo.
"No, ovvio Sara, cosa potrei mai fare?"domanda, alzando la voce.
"Non lo so... Tom non ama i gossip."cerco di convincerlo.
Ma lui si volta piano e abbassa il tono:
"Lui è famoso, è un attore internazionale, amato da tutti. Tu la sua ragazza. Non potrete stare nascosti per tutta la vita. Devi accattare la sua carriera e che ormai ne fai parte. Non posso fare niente, mi dispiace.".
A passo svelto esce dalla stanza e appena alzo la testa, noto Tom sulla porta che accenna un sorriso.
"Ci ho provato."sospiro.
Lui mi viene incontro e mi bacia dolcemente le labbra, poi mi guarda negli occhi e sospira: "Sono convinto che niente influenzerà la nostra relazione."."Ho saputo la notizia."raggiungo Philippe, seduto al tavolo della cucina di Steve.
"Vi siete inseriti nel mondo del gossip. Tom in prima pagina con una ragazza sconosciuta non è assolutamente la cosa migliore per un pubblico."risponde, con tono entusiasta.
"Quindi? Che dovremmo fare?"chiede Tom, attaccato alla finestra.
"Far conoscere Sara."risponde Philippe "Scoprire il suo nome e cognome.".
"Non ci pensare minimamente."lo riprende arrabbiato Tom.
"In questo modo..."ma non riesce a finire che il ragazzo dagli occhi azzurri lo interrompe ancora: "In questo modo non la conosceranno e non potranno mai rintracciarla.".
"No, Tom,no. Non possiamo fare lo stesso errore."lo riprende ancora Philippe, esasperato.
"Io sono ancora qua."alzo la voce e loro abbassano lo sguardo nello stesso momento "Di che errore state parlando?".
"Sarina!"esclama Steve, entrando nella cucina assonnato.
"Buongiorno Steve, i due ragazzi mi nascondono qualcosa."riferisco al vecchio che manda uno sguardo ostile agli interessati.
"Tom. Di che errore parla Philippe?!"chiedo ancora e lui si guarda intorno, quasi non volesse incrociare il mio sguardo.
Così pare che parli da sola e proseguo: "Vaffanculo, io me ne vado.".
"Dai Sara."mi rincorre Tom, afferrandomi il braccio "Non ti stiamo nascondendo niente.".
Philippe sorride attaccato alla porta e prosegue a mangiare il suo yogurt.
"Siete due bastardi."borbotto, indicandoli.
"Bastardo, ahia!"esclama Tom, con sarcasmo.
"Tom, insegni parole non consone alla signorina."prosegue ridendo Philippe "È una grande offesa sapere che era stata associata a Noah.".
"Siete due bastardi."ripeto ancora, più convinta.
"Oh! Smettetela! Tutti e tre!"ci riprende Steve "Sono al telefono!".
"Steve!"urliamo all'unisono e ci guardiamo, iniziando a ridere.
Ma non posso smettere di pensare a cosa Philippe si riferisse... Un errore, certo, ma se tutto si ricollegasse alle domande che mi sono posta dopo l'intervista, dopo i dialoghi tra i due e il discorso sulla famosa ragazza? E se tutto fosse collegato, diventando solamente un errore?
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Non so se sei solo un sogno || Tom Felton
FanfictionPer amarsi bisogna rischiare. Per amare bisogna saper affrontare. Sara, fin da quando è bambina, cresce con Harry Potter grazie al nonno. Adesso si trova a Notting Hill, con la sua migliore amica, tra i mille fogli di nuove storie, ma sarà proprio...