Girava voce che Sam avesse fatto un pompino a Kyler al cinema. Morgaine non ci credeva, avendo esperienza con l'amico di Kyler, ma Yasmine sì. Probabilmente, pensava Morgaine, non è che ci credesse, voleva solo usarlo come pretesto per allontanare Sam, che con lei non si era mai comportata troppo bene.
Quando finalmente Yasmine decise di scaricare colei che reputava una presenza tossica nella sua vita, si trovavano in macchina, dopo un concerto, e stavano fumando dell'erba.
«Mia mamma per il compleanno mi ha regalato dell'erba, dice che ha poche calorie o roba simile» rise Moon, contagiando le altre due. Una senzatetto passò davanti all'auto e Yasmine si spaventò. Probabilmente entrarono nel panico per effetto della roba che stavano respirando.
A un certo punto si aprì la portiera dietro. Morgaine era tranquilla, perché vide che era Sam, ma le altre due si spaventarono, pensando che fosse la senzatetto e gridarono.
«Perché mi state evitando?» chiese Sam, quasi indignata dal comportamento.
«Credevi di nascondercelo? Kyler ce lo ha detto» le rispose Yasmine, che ormai aveva preso la sua decisione.
«E cosa avrei fatto?...» si informò Sam, sempre più arrabbiata.
«Gli hai fatto un pompino al cinema! Che schifo...!» rabbrividì la bionda.
«Ah sì? Credi davvero che lo abbia fatto?»
«Esci subito dall'auto di Moon»
Sam uscì, lasciandole sole. Yasmine sembrava fiera di ciò che aveva appena fatto, ma Morgaine sapeva che sotto sotto ci stava male.
La senza tetto si avvicinò alla macchina e ricominciarono a gridare, così Moon avviò l'auto e partirono.Anche quella sera rimase da Yasmine. Si erano messe d'accordo e Robby aveva iniziato a lavorare. Le aveva assicurato che il suo capo lo invitava spesso a cena e che non sarebbe stato un problema se fosse rimasta fuori, tanto prima che arrivasse era uguale.
«Yas? Stai bene?» le domandò mentre si infilava il pigiama, notando che l'amica era piuttosto silenziosa.
«Ah?...Si, tutto bene...stavo solo pensando...» rispose lei, spazzolandosi i capelli lunghi e setosi.
«Credi veramente a Kyler?» aggiunse Morgaine, curiosa.
«No...no, è ovvio che non lo ha fatto... però mi serviva un pretesto...»
Come pensava, non ci aveva mai creduto davvero. La abbracciò. Ormai capiva bene Yasmine: non sapeva esternare ciò che provava, mascherava l'insicurezza con un brutto carattere e aveva bisogno di qualcuno che la ascoltasse.
«Che ne dici se ti faccio le trecce?» propose, accarezzando i morbidi capelli lisci e biondi.
«Si, così domani li avrò mossi» sorrise grata l'amica. Morgaine adorava ricevere i suoi rari sorrisi sinceri. Li riceveva da molte persone, ma quelli di Yasmine erano speciali.
Le riusciva bene fare le trecce, anche se non le piaceva molto intrecciare i capelli: si annoiava a morte e aveva poca pazienza. E, come se non bastasse, spesso doveva ricominciare perché un ciuffo dispettoso scappava fuori. Ma alla fine le venne un bel lavoro e Yasmine fece le trecce anche a lei.
«È bellissimo il color cannella» commentò, mentre cercava di sciogliere un nodo dai capelli di Morgaine.
«Non mentirò, piace molto anche a me» sorrise.
Quando ebbero concluso, poterono andare a dormire. Yasmine aveva un letto in più nella sua stanza, perciò stavano comode.~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~
Dato che era più vicina alla scuola, riuscì a dormire un'ora in più e arrivare riposata alla lezione di fisica, che aveva alla prima ora.
Si accomodò al suo posto, vicino a Miguel.
«Buongiorno» lo salutò, allegra. Si era svegliata piuttosto bene.
«Ehy! Ti sei arricciata i capelli?» notò lui. Ormai i lividi sul viso erano tutti spariti.
«No, ho dormito con le trecce. Sei riuscito a tornare al dojo?» gli domandò, ricordandosi della festa di Halloween.
«Si, abbiamo anche una nuova allieva» raccontò, felice di essere in quell'argomento. Dopo la sera dell'"incidente", Morgaine non riusciva a fingere con lui, era come se si fosse affezionata.
«Uh! Chi è?» domandò curiosa. Aveva scoperto il suo lato curioso da quando era rimasta senza i suoi genitori, normalmente non le importava niente di nessuno, c'era abbastanza a cui pensare nella sua vita. Forse la distanza dalla madre le alleggeriva la tensione.
«Aisha, la ragazza del video...sai quello del maiale» le sussurrò all'orecchio. Lei annuì, con un sorriso complice in viso.
«Uno di questi giorni passo dal dojo. Salutami lo zio» fece in tempo a dire, prima che arrivasse il professore.Arrivò l'ora di pranzo. Come al solito si mise con gli altri al tavolo rotondo a destra. Sam arrivò. Sembrava che nessuno la volesse intorno.
«Cosa vai a dire in giro su di me?!» gridò a Kyler, non appena lo vide arrivare.
«Rilassati, abbiamo solo guardato un film» ammise lui, con un sorriso beffardo in viso.
«Io un po' più di te» proseguì, contagiando tutta la mensa con la sua risata. Morgaine rimase a guardare.
Miguel si alzò dal suo posto.
«Avete presente il cartellone con il cazzo in bocca? Beh, lei riprende da suo padre» aggiunse ancora, scatenando un altro coro di risate.
«Ehy!» lo bloccò Miguel, alzandosi dal suo posto.
«Che c'è Rea? Devo darti un'altra lezione?» lo sfidò Kyler.
A quel punto partì una rissa.
«Nessuna pietà!» gridò quella che aveva imparato chiamarsi Aisha a Miguel, che stava combattendo piuttosto bene. Gli insegnamenti di Johnny avevano dato i suoi frutti.
In un tempo che sembrava troppo breve, atterrò Kyler ed i suoi amici, compreso il maiale capelluto.
Qualcuno fece un video e lo condivise con la scuola intera, video che sarebbe presto stato caricato su YouTube.Decise che sarebbe passata dal dojo quel pomeriggio. Arrivò molto prima dell'orario di apertura, per fortuna.
Miguel stava raccontando al Sensei di quel che aveva fatto.
«È vero! È stato bravissimo!» confermò Morgaine, annunciando il suo arrivo.
«Ehy! Stai con noi oggi?» chiese suo zio, felice di vederla.
«Ma sì! Guarda quanta gente c'è fuori! Vi servirà il mio aiuto!»
In effetti era pieno di gente che voleva entrare nel dojo. Scorse pure Eli con il suo amico smilzo.
Prima di fare entrare tutti, si incaricò di prendere i loro dati anagrafici, così da recapitarli a Johnny, che intanto organizzò la lezione.
«Ehy Eli!» salutò, non appena giunse di fronte a lui.
«Morgaine!» ricambiò.
«Sono Morgaine» sorrise allo smilzo, che sorrise imbarazzato.
«Io sono Demetri, non volevo venire qui, ma mi sono lasciato convincere...sai com'è, per gli amici...»
Morgaine rise per gentilezza, quel tipo l'aveva già snervata.
Appena furono tutti dentro, Johnny fece il suo ingresso, ma, ovviamente, non fu per nulla delicato. Iniziò ad insultare Turi perché li riteneva "sfigati". In effetti lo erano, pensò Morgaine, e aveva una logica quel metodo: dovevano imparare a reagire a quegli insulti, ma non era il caso di farlo il primo giorno.
«Un consiglio: se hai denti di merda, non sorridere» disse addirittura ad un ragazzo.
Ma il peggio fu quando notò la "deformità facciale", come diceva la Cauncelor, di Eli.
«Io lo denuncerei il chirurgo che ti ha reso così» iniziò, per poi proseguire con una raffica di insulti. Demetri, se così si chiamava, cercò di fargli da scudo, ma Johnny lo punì facendolo cadere in maniera violenta, per usarlo come esempio. Il ragazzo uscì, Eli si diresse verso il bagno con lo sguardo triste. Morgaine lo seguì. Adesso c'era bisogno della Morgaine dolce e carina.
«Ehy...» sussurrò, posandogli una mano sulla spalla. Lui non rispose: stava evidentemente piangendo. Allora si sedette vicino a lui e lo strinse a sé, avvolgendogli un braccio attorno alle spalle.
«Su...mio zio è un po'...troppo insensibile...ma tu non sei un mostro, anzi...lui non voleva farti stare male, voleva solo conoscere la tua reazione...» cercò di spiegare, ma ben presto si rese conto che stava solo giustificando le azioni di suo zio.
«Non capisci...sono un mostro...non avrò mai un amico al di fuori di Demetri e nessuna mi vorrà mai baciare...» quasi le gridò contro.
Lei sospirò. Adesso ci voleva la Morgaine disposta a tutto.
«Io sono tua amica» sorrise, per poi lasciargli un lieve bacio a stampo sulle labbra. Non sapeva se fosse veramente sua amica, ma lui ne aveva bisogno in quel modo in quel momento.
La guardò, confuso dal suo gesto.
«Beh, per un amico lo avrei fatto» esordì lei, lasciando perdere la confusione nei suoi pensieri.Tornò a casa. Le mancava Robby, voleva rivederlo. Appena entrò gli si fiondò tra le braccia.
«Come mai così affettuosa?» si informò lui, trattenendola ancora un po' al suo petto.
«Mi sei mancato» ammise lei, stampandogli un bacio sulla guancia. Lui la strinse un po' di più a sé.
«Comunque non mi hai mai raccontato del tuo lavoro» lo incalzò, curiosa come non mai.
«Lavoro alla Larusso Auto. Papà si arrabbierà un sacco» spiegò lui, soddisfatto delle sue azioni. Morgaine capì che voleva solo attirare l'attenzione di Johnny, perciò si limitò a ridere. Non voleva dirgli nulla di Sam: alla fine a lui non importava nulla. Così si sedettero a tavola e mangiarono da soli, come una vera famiglia.
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•Cool Kid•
Fanfiction•TRAMA🌺 Sempre perfetta per tutto e per tutti, questa è la vita che deve condurre Morgaine. Ma la distanza dai genitori le darà il permesso di liberare un po' il suo vero essere. Vedrete da vicino la vita dei Cool Kids della West Valley High e sc...