19. Il ballo

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«Che cosa sta succedendo qui?»

«Abbassa il tono, Glad, sta dormendo.»

Il suono delle loro voci mi strappa dal sonno in pochi secondi, riportandomi alla realtà. Impiego pochi istanti per rendermi conto che non sono più appoggiata al tronco dell'ulivo. Sono girata sul fianco sopra il manto d'erba e il capo è appoggiato su qualcosa di caldo, morbido e tonico allo stesso tempo; le gambe di Lien.

Sento il principe avvicinarsi grazie al fruscio degli steli e di riflesso irrigidiscono i muscoli. «Che cosa ci fate qui?» chiede con un timbro di voce leggermente più basso.

«Era un po' nervosa, così le ho proposto una passeggiata. Ha scelto lei questo posto.»

«E tu come fai a sapere che lo era?»

«Cosa c'è, Glad, vuoi discutere con me perché le ho parlato? Ne abbiamo già discusso, non mi intrometterò più nei vostri screzi.»

Rimangono in silenzio per diversi secondi, tanto che mi piacerebbe sollevare le palpebre per vedere le loro espressioni.

«È tardi, Lien, accompagnala nella sua camera.»

«Avresti ottenuto un risultato migliore se le avessi parlato apertamente.»

«È intelligente. Ha capito di certo tutte le mie parole, ma siamo stati troppo tempo su due fazioni opposte per poterci alleare adesso.»

Sento il principe allontanarsi, ma il maggiordomo non ha ancora concluso. «Vi ho visti, te e Heather, qualche ora fa. Stai rientrando tardi, deduco che vi siate divertiti.»

«Lien...»

«Non ho bisogno delle tue spiegazioni. Come ti ho già detto, sceglierò come agire indipendentemente dalle tue considerazioni.»

Lo sento spostarsi sotto la mia guancia sinistra e, in una frazione di secondo, afferra le mie spalle e le mie ginocchia per prendermi in braccio. Cerco in tutti i modi di non divincolarmi dalla sua presa mentre lasciamo il giardino; evitare Glad oggi è la mia priorità

«Iris, può anche aprire gli occhi adesso. Lo so che non sta dormendo.»

Spalanco le palpebre con il viso in fiamme. «Come ha fatto ad accorgersene?»

«È rigida come un manico di scopa. Si rilassi, sono abbastanza in forma da riuscire a portarla nella sua stanza incolume.»

Alzo lo sguardo oltre la sua spalla per cercare il principe, ma non c'è nessuno nelle scale. «Mi metta giù, Lien, ormai Glad sarà nel mondo dei sogni.»

«No.»

Provo a divincolarmi, ma la sua presa è salda sul mio corpo. «Mi lasci andare.»

«Consideri questa situazione come una prova della competizione, Iris, in cui deve essere una damigella in pericolo» afferma mentre solleva gli angoli della bocca.

«Non succederà mai. Mi metta giù o sarò costretta a stritolarle le costole per autodifesa.»

Scuote la testa, probabilmente frustato dal mio atteggiamento, ma alla fine giunge al pianerottolo e mi fa scendere.

«La ringrazio per il passaggio.»

«Si figuri. Avevo intenzione di accompagnarla fino a letto, ma è un po' testarda.»

«Lei non entrerà nella mia stanza» dichiaro lapidaria, avvicinandomi alla porta della stanza.

Si accosta accanto a me ed estrae dalla tasca un mazzo di chiavi. «Io entro sempre nella sua camera.» Fa scattare la serratura con un suono secco, mentre lo guardo scombussolata.

Iris - Il regno di FloraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora