XXXI

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Tom sono giorni che mi ripete che Philippe ha la bocca larga (e si non dovete pensare male) e che quello che ha detto riguarda il fatto che una volta rischiò di far gossip con una ragazza che risultava essere solo un'amica.
Non credo a quello che mi ha riferito, ma se glielo facessi notare lui avrebbe la scusa pronta sul fatto che non mi fido abbastanza.
E se vi state chiedendo com'è andata a finire la ricerca sulla ragazza babbana di Tom Felton, vi posso solo dire che nessuno ha ancora scoperto niente.
Philippe pensa che sia la miglior cosa farmi notare per mettere a tacere ogni voce, ma Tom ha insistentemente ordinato di chiudere la bocca e starsene zitto perché la relazione è solamente nostra.
La musica a tutto volume in macchina, fa tappare le orecchie a Philippe che si trova nei posti dietro.
"Non vi sopporto più. Entrambi."sbuffa "Siete insopportabili.".
La mia voce stonata e le urla di Tom riescono nel nostro intento: fargli perdere la pazienza ogni volta. D'altronde siamo fatti così: ci divertiamo con poco.
"Eccoci arrivati, finalmente."borbotta il ragazzo, scendendo di macchina.
Una grande casa si presenta davanti ai nostri occhi, circondata da un grande cancello di metallo. Dei bambini giocano nel giardino, altri invece rimangono vicino alle loro madri.
"Eccoli arrivati!"esclama una donna venendoci incontro "È un piacere conoscerla, Thomas.".
"Il piacere è tutto mio. Ma ci dia del tu e mi chiami semplicemente Tom.".
"Va bene, anche voi dateci del tu. Siamo una famiglia e nonostante la nostra età siamo molto giovani."ridacchia la signora mostrando le sue rughe sulla fronte "Io sono Cristina, ma potete chiamarmi Cri. Voi dovreste essere Sara e Philippe, giusto?".
"Proprio così."rispondo, sorridendo.
"Allora, ben venuti nella nostra casa famiglia 'il girasole'!"esclama, aprendo le braccia allegramente.
Tutti i bambini sono stati raccolti dentro la grande casa e nel frattempo Cristina ci spiega del perché del suo invito.
"I bambini hanno visto Harry Potter e si sono innamorati. Amano tantissimo il tuo modo di interpretare il personaggio di Draco Malfoy, ma soprattutto una ragazza di sedici anni ti stima da sempre. Abbiamo pensato così di farle una sorpresa."spiega la signora.
"Avete fatto benissimo! Sarò felice di conoscerla!"esclama Tom, sorridendo.
"Aspettatemi qua."sorride lei. Un boato di urla proviene dalla stanza di fronte e Tom si avvicina a me. Lo sento teso, molto teso, e le sue spalle sono rigide.
"Amore, sei agitato?"chiedo, sorridendo.
"Sì, parecchio."mi bacia dolcemente le labbra e Philippe mostra una faccia di disgusto.
"Troverai l'amore eh."lo riprende l'amico ed io mi metto a ridere.
Una voce al microfono comincia a parlare da dentro la stanza: "So che non ve lo aspetterete, ma qua con voi, qui proprio con voi oggi è arrivato il vostro amatissimo attore preferito: Tom Felton!".
Quel nome annunciato a gran voce, mi fa salire un brivido. Tom mi stringe la mano, poi scioglie le spalle e si morde il labbro.
Un boato di applausi e di urla completano l'atmosfera, infine una donna apre la porta e Tom avanza con lentezza.
Tantissime persone sedute a terra applaudono e si alzano al suo arrivo.
Io e Philippe ci posizioniamo, invece, accanto a loro, mentre Tom sale sul palco.
Sento alcune ragazze borbottare tra loro, altri bambini gioire e riconosco immediatamente la diretta interessata di cui Cristina ci ha parlato.
Lei si trova lì, in prima fila, vicino a noi, tra le lacrime e le urla, mentre la sua amica le stringe la mano felice.
Tom saluta tutti e appena pronuncia solamente una parola, quella fantastica confusione rinasce nella stanza.
Il sorriso di Tom illumina la stanza come tutta l'allegria di queste persone appartenenti a qualsiasi fascia di età: bambini, adolescenti, madri, tutori. Chiunque.
Cristina sorride ancora, mentre guarda la ragazza e le dice qualcosa che non riesco a comprendere.
Sapere che sono sempre voluta essere al posto di quelle ragazze, mi fa ancora rabbrividire. Capisco la loro sensazione, la capisco e la comprende fortemente.
Tom comincia la sua intervista, poi canta alcune canzoni e il pubblico collabora con lui.
Lo vedo accennarmi dei sorrisi, quasi mi volesse far comprendere la sua felicità ed io non posso che esserne felice il doppio. So che lui farebbe di tutto per far felice gli altri.
"Potrete fargli tutte le domande che volete, ma calmi."annuncia Cristina.
Così cominciano una serie di domande riguardanti il cast di Harry Potter, le sue sensazioni e i nuovi film.
Poi la ragazza citata prima alza la mano e
la vecchia signora interviene: "Lei è Sophi, la ragazza di cui ti parlavo.".
Tom sorride e al microfono borbotta: "Sophi, vieni accanto a me?".
La ragazza non ci pensa due volte: si alza in piedi e corre tra le braccia del suo beniamino.
"Stai piangendo."mi fa notare, con un sorriso beffardo, Philippe. Solo in quel momento mi rendo conto di avere una lacrima che lentamente riga la mia guancia.
È bellissimo notare un legame, quel legame, che in poco riesce ad instaurare Tom.
"Sono pronto per la tua domanda."scherza il ragazzo dagli occhi azzurri.
"Stanno girando delle voci... si dice che tu sia fidanzato. Sono vere?"chiede lei con un mezzo sorriso "So che è personale ma abbiamo bisogno di saperlo.".
Il sangue mi gela nelle vene. Tom incrocia il mio sguardo, ma non sembra spaventato.
"Credo che quelle immagini rappresentino la mia relazione, sì."si limita a dire sorridendo. Ma un bambino più piccolo si intromette urlando: "È lei?". Appena mi volto, noto che mi sta indicando.
"Matthew, non sono cose da chiedere!"lo riprende Cristina, ma Tom la interrompe con un segno della mano: "Sí, io e Sara stiamo insieme.".
Tutti si voltano verso di me e sento le mie guance prendere fuoco. Non mi aspettavo che ammettesse così, senza avvertirmi, questa notizia davanti ad un pubblico.
Philippe sgrana gli occhi e trattiene un sorriso: ha ottenuto quello che desiderava.
La ragazza sul palco mi sorride e annuisce: "È una bella ragazza, complimenti Tom.".
"Grazie Sophi."sorride lui, poi mi guarda negli occhi ed io mi limito a sorridere ancora.
"Colpo basso."mi sussurra Philippe, stringendo i denti.
Appena ci dirigiamo nel cortile dove è pronta la merenda, i bambini non si staccano da Tom, altri invece mi guardano in modo insospettito, quasi mi volessero studiare.
"Io credevo tu potessi stare con me."piagnucola una vocina, tirandomi la maglietta.
Appena scendo lo sguardo, noto che si tratta di un bambino moro con gli occhi azzurri.
Così mi abbasso alla sua altezza e lui non abbandona il suo broncio.
"Come ti chiami?"domando.
"Alex e ho cinque anni. Ma tu sei carina e potresti stare con me."mi spiega.
"Beh, non hai tutti i torti."sorrido "Sei molto carino Alex, ma dopo Tom si arrabbierà.".
"Glielo vado a chiedere allora. Gli dirò che a te va bene."sorride adesso e saltella verso il ragazzo dagli occhi azzurri.
Appena Tom incrocia il mio sguardo gli faccio cenno di far spazio al piccolo Alex e lui si mette in ascolto, abbassandosi alla sua altezza.
Improvvisamente vedo quell'immagine: Tom, insieme al nostro bambino, Alex, un fanciullo dagli occhi azzurri come lui e i capelli marroni come i miei. Potrebbe essere nostro figlio, penso sorridendo.
"Mi vuoi rubare la fidanzatina?"chiede Tom, facendo il finto offeso "Guarda che io ci rimango male e poi piango.".
"Ma lei vuole stare con me."risponde il bambino, ridendo.
"Siete una bella coppia."mi affianca Cristina, sospirando e distraendomi da quella conversazione così tenera "Guarda come ti ammira.".
Sento nascere sul mio volto un sorriso dolce e non posso che darle ragione.
"Tom ha un grande cuore. Si vede da come si relaziona con i bambini."prosegue.
È vero, decisamente. Continua a giocare: alcuni di loro gli saltano al collo, altri lo riempiono di baci, altri ancora ridono e scherzano. Poi ci sono le ragazze e i ragazzi più grandi seduti davanti a lui, mentre gli fanno domande e il cantante li ascolta e risponde in modo tranquillo e felice.
"Mi ha detto che va bene."dichiara Alex, venendomi incontro.
"Non è vero."lo riprende Tom, sentendo la conversazione "È la mia bellissima ragazza.".
"Anche la mia adesso."sorride il bambino e apre le braccia per essere preso in braccio.
"Siete una bellissima coppia!"esclama Cristina, poi prende il telefonino e ci fa una foto.
Tom piano piano si avvicina e cerca di fare il solletico ad Alex, e così Cristina scatta un'altra foto. 
"Alex guarda che pure Tom soffre il solletico."riferisco ed insieme decidiamo di dare fastidio al ragazzo dagli occhi azzurri.
Tom mi stringe tra le braccia, cercando di farmi smettere, mentre Alex si diverte a continuare.
"Adesso vieni a giocare con me a nascondino, però" lo solleva Tom e il piccolo non ci pensa due volte ad accettare e a stringersi al collo del suo beniamino.
"Tu vieni mia amata?"chiede e ci mettiamo a ridere per il suo modo simpatico di richiamarmi.
"Giocate voi, io vi raggiungerò dopo."rispondo. Così li vedo correre verso il grande gruppo ed iniziano il gioco.
"Alex è rimasto solo. Sua madre è morta sul letto da parto e suo padre ha cominciato a bere. È con noi da due anni ormai."mi riferisce Cristina con voce cupa.
Mi piange il cuore sapere quanto dolore ci può essere in quel bambino, finito nelle mani della sfortuna.
Molte volte non ci rendiamo conto di quanto sia importante avere accanto una famiglia che ci ama, ogni giorno, e quanto possiamo essere fortunati a ricevere amore. Quell'amore non scontato.
"Sicuramente qua starà bene."dico e Cristina annuisce: "Avrebbe solamente bisogno di una famiglia. È un bambino intelligentissimo, il prossimo anno andrà a scuola e sono convinta che sarà il primo della classe. Ma ha bisogno di affetto.".
"L'ho subito notato."ammetto "Alex merita veramente tutto l'affetto del mondo.".
"Tu e Tom pensate di mettere su famiglia?"chiede lei.
Il mio sguardo ricade subito sulla scena del gioco. Il termine famiglia mi fa riflettere.
Siamo giovani, certo, ma io desidero che Tom diventi padre dei miei figli. Lo desidero davvero.
Lo ammiro giocare, divertirsi, ma nello stesso tempo continua a guardarmi quasi se l'amore tra noi non fosse distratto da niente.
Tom sarebbe concetto concreto di "famiglia".
In quel momento Sophi si avvicina lentamente a me, sorridendomi. Così Cristina non prosegue e si allontana.
"Ciao bella."la saluto e lei si limita ad accennare un sorriso.
"Tu non farai soffrire Tom, vero?"chiede, affiancandomi e tenendo la voce bassa.
"No, ovvio. Perché questa domanda? Guarda che mi offendi eh."dico scherzosamente.
La ragazza si mette a ridere e si stringe nelle spalle: "È il mio attore preferito, tengo a lui.".
"Lo vedo e mi fa piacere. Ma ti prometto che staremo bene insieme.".
Vedo il suo volto più sereno, poi annuisce e prosegue: "Mi sembri una brava ragazza. Credo che Tom ti ami davvero.".
A quel punto vedo corrermi incontro la maggior parte dei bambini che cominciano ad assalirmi ed ad attaccarsi alle mie gambe. Nel frattempo le loro voci si confondono e il "grandiglione" accenna un sorriso.
"Ce l'ha detto Tom  di venirti a dare fastidio."prende parola Matthew, indicandolo.
Il ragazzo dagli occhi azzurri mi guarda da lontano e si mette a ridere più forte.
Io, Tom e questi ragazzi: non desidero assolutamente nient'altro.
Appena arriva il momento del saluto, i bambini non riescono a staccarsi da noi.
Tom li promette che tornerà e loro lo stringono in un abbraccio.
"Fate i buoni. Mi raccomando."li riprende e mentre saliamo in macchina, salutano ed urlano dalla loro stanza.
Tom tiene lo sguardo fisso sula strada mentre Philippe gli chiede cosa l'abbia fatto cambiare idea sull'annunciare il nostro fidanzamento.
"L'hai visto."borbotta "Quei bambini si meritano certezze, non bugie. Ne hanno fin troppe.".
E a quell'affermazione non posso che dargli ragione.
Appena Philippe scende di macchina, il ragazzo dagli occhi azzurri si volta verso di me e mi lascia un bacio sulle labbra.
"Saresti una bellissima e bravissima mamma."mi dichiara accarezzandomi il volto.
"Potremmo invitare qualche volta Alex, non credi?"domando.
Lui sorride, poi si morde il labbro e annuisce: "se non fossimo stati così giovani, quel bambino sarebbe venuto a vivere con noi.".
E pensare a questo, non può che rallegrarmi infinitamente.

"È con te Tom?"chiede Philippe, chiamandomi al telefono.
È notte fonda, ma la sua voce squillante mi sveglia abbastanza.
"No, ieri sera sono tornata a casa perc..."racconto, ma lui mi interrompe: "Non mi interessa. Non lo trovo, lo sto chiamando ma non risponde.".
"Stai scherzando?!"esclamo, alzandomi dal letto.
"Secondo te alle quattro di notte mi metto a scherzare con te?!"mi riprende.
"Passami a prendere, ora."ordino e non ha il tempo di dibattere che già ho attaccato.

Non so se sei solo un sogno || Tom FeltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora