Comandate

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Cheryl's pov
Cheryl: -li hai visti? Com'erano?-
Nana Rose: -no cara, sai che non ci vedo molto bene la sera, però uno era sicuramente più robusto dell'altro. Ma perché ti interessa tanto? È qualcosa di importante?-
Cheryl: -no Nana, non ti preoccupare- le do un bacio sulla guancia e poi vado di corsa in camera mia.
Cheryl: -Toni-
Toni: -ti ha scritto?-
Cheryl: -no, è più importante, riguarda mia madre. Possiamo incontrarci da Pop's ora?-
Toni: -certo-
Cheryl: -chiama anche Jughead, io chiamo Betty-
Cheryl: -pronto Betty, è importante, vieni da Pop's ora. Riguarda mia madre e la spia-
Betty: -va bene, dieci minuti e arrivo- attacco la chiamata, mi vesto con i vestiti di prima e dopo aver avvisato Nana Rose di star uscendo, prendo l'auto e mi dirigo al fast food. Ci sono già due moto, segno che Toni e Jughead sono arrivati. In quel momento arriva anche Betty. Entriamo e mi siedo al loro tavolo.
Jughead: -allora? Che è successo?-
Cheryl: -Nana Rose mi ha detto di aver visto ieri sera tardi mia madre che parlava con due persone-
Jughead: -possono essere normali persone, magari i clienti di tua madre-
Betty: -che le devono dire la sera tardi?-
Toni: -ti ha detto come erano?-
Cheryl: -no, non li ha visti in faccia, sa solo che uno è più robusto dell'altro-
Jughead: -è la prima volta che li vede?-
Cheryl: -sì- Betty prende un taccuino, che porta sempre con se ed inizia a scrivere.
Betty: -a che ora più o meno?-
Cheryl: -otto o nove-
Betty: -bene, uno più robusto dell'altro, quindi forse uno di loro due è una ragazza-
Jughead: -probabile- continuiamo così per un'ora buona, fino a quando il telefono di Betty non vibra.
Betty: -è mia madre, devo andare- alza gli occhi al cielo.
Jughead: -tranquilla, lasciami il taccuino e la penna, resteremo qui un altro po'- si danno un bacio a stampo e poi mia cugina esce dal locale. Jughead si mette le mani nei capelli.
Jughead: -Pop-
Pop Tate: -dimmi Jones-
Jughead: -portami un doppio cheeseburger ed un caffè per favore-
Pop Tate: -arriva subito, voi ragazze volete qualcosa?-
Cheryl: -per me un hamburger e un frullato, per Toni un cheeseburger, grazie- ordino per entrambe, visto che ormai conosco i gusti di Toni.
Toni: -grazie- mi bisbiglia all'orecchio mentre Jug va a pagare il conto. Le do un bacio sulle labbra ed iniziamo a mangiare.
Toni: -Sweet comunque che fine ha fatto?-
Jughead: -ha detto che doveva uscire con qualcuno- alle cinque decidiamo di finirla perché ormai non ci stiamo capendo più niente e la nostra testa deve riposare.
Toni: -vuoi venire un po' a casa mia?- mi guarda con i suoi occhi da cucciolo.
Cheryl: -sai che non potrei mai rifiutare- lei sale sulla moto ed io la seguo dietro con l'auto.
Cheryl: -avete già riparato la finestra?-
Toni: -sì, stamattina mentre stavamo a scuola Tall Boy ne ha messa un'altra-
Driiin
Toni: -è il mio- prende il telefono e la sento deglutire.
Cheryl: -Toni?-
Toni: -mi ha scritto- mi siedo sul divano vicino a lei.
: -vi siete divertiti al Pop's vedo-
Toni: -guarda, ci prende pure in giro-
Toni: -ora scrivi pure a me? Non ti basta la mia ragazza?-
: -tanto la tua ragazza sta con te, quindi non mi perdo nulla-
Cheryl: -ma dove diamine è?-
: -inutile che ti giri intorno rossa, non mi vedrai comunque-
Cheryl: -Toni, questo tipo mi sta seriamente mettendo paura-
Toni: -vai a divertirti da qualche altra parte-
: -me ne andrò, solo se farete quello che vi ho detto-
Toni: -Cher, le opzioni sono due: o fingiamo di lasciarci, almeno per ora, oppure lo troviamo al più presto e senza che lui ci faccia del male-
: -avete tre giorni per decidere. Però vi avviso, in caso rifiutaste la mia offerta, potrebbero esserci conseguenze gravi- quel tipo non sta scherzando. Non sono i soliti giochi dei bambini. È armato ed ha già provato a spararmi mancando di proposito il colpo.
Cheryl: -Toni, ti prego andiamo dallo sceriffo- vedo che sta fissando ancora lo schermo. Sta tremando.
Cheryl: -hey, va tutto bene- scuote la testa.
Toni: -no, non va tutto bene. Quel tipo può farti del male. Quindi per favore facciamo come dice lui, ti prego-
Cheryl: -è questo quello che vuoi?-
Toni: -non lo voglio, però dobbiamo. Preferisco sapere che non stai con me che sapere che sei ferita o peggio. Non ti sto lasciando, semplicemente ci vedremo di meno, almeno finché non capiremo chi è questa dannata spia-
Cheryl: -devo fare dei turni per vederti solo perché c'è un qualche psicopatico?- non mi aspettavo questo suo comportamento. Pensavo fosse una che si batte fino all'ultimo.
Cheryl: -Toni, sai quante persone vogliono la nostra rottura? Mia madre, questo tipo e ce ne saranno tantissime altre. Non possiamo lasciarci per ogni persona che ci vuole separare. Ha le lacrime agli occhi.
Cheryl: -a te fa paura la spia, a me la facilità con la quale decidi di non vedermi più a causa di tutto questo- mi alzo ed esco dalla roulotte. La vedo dalla finestra che sta ancora con la testa bassa. Le lacrime minacciano di uscire fuori. Entro nella macchina andando a casa. La macchina di mia madre, completamente rossa anche questa è parcheggiata nel vialetto di casa. Avevo promesso a Toni che oggi avrei trovato una soluzione a dove dormire. Però ho visto che non gliene importa molto dato che per lei è meglio se sto qua. Entro in casa.
Penelope: -dove eri?- la sua voce è gelida. Almeno il tempo di entrare no?
Cheryl: -in giro-
Penelope: -io ti ho avvisata di non mentirmi-
Penelope: -e non ti sto mentendo madre-
Penelope: -ah sì?-
Cheryl: -sì- devo ricordarmi che potrebbe essere lei la spia.
Cheryl: -tu più che altro, dove stai tutto il giorno, con chi chiacchieri la sera tardi?- la sua espressione non tralascia alcuna emozione. Fredda come il ghiaccio, dura come la roccia.
Penelope: -non sono gli affari di una ragazzina pervertita come te- ecco di nuovo quel soprannome. Di solito nelle giornate normali l'ignorerei come faccio sempre, però oggi voglio sfidarla. Forse è per colpa sua che abbiamo discusso con Toni perciò.
Cheryl: -io penso invece che se mandi qualcuno a seguirmi, la cosa mi riguarda eccome-
Penelope: -se mi interessassi, forse lo farei, però non è così quindi non ne vedo proprio il motivo-
Cheryl: -invece il motivo lo vedo eccome. Non sia mai che tua figlia disonori il nome Blossom-
Penelope: -vai in camera tua-
Cheryl: -no madre, da oggi la tua tirannia è finita- mi si avvicina, mi penetra con quello sguardo tagliente. Mi prende per il colletto della giacca.
Penelope: -cara Cheryl, la mia tirannia durerà per sempre- detto ciò mi dà uno schiaffo e, prima che riesca a divincolarmi, un altro sulla guancia destra. La mia faccia è bollente. Lei fa il suo sorrisetto soddisfatto e se ne va come se non fosse successo nulla, cose se dare gli schiaffi alla propria figlia fosse normale. Ma del resto è sempre stato così. Sono sempre stata e lo sono tutt'ora un pupazzo, che lei può muovere e trattare come le pare e piace.

Before the sparkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora