Io assomiglio tanto a quelle luci tremolanti. A quelle luci che si mettono in cantina. A quelle luci che non si accendono subito, ma che ci mettono tanto, troppo. Ci mettono così tanto che le accendi e anche se c'è il buio, prendi le cose che ti servono, e quando esci si accendono e t'incazzi perché ormai hai fatto quello che dovevi fare. Assomiglio a quelle luci per la mia insicurezza. Quando lampeggiano sembrano chiederti "Sei sicuro di volermi accendere? Ho capito male?". Il tempo che impiegano ad accendersi assomiglia ai miei sbalzi d'umore. A volte ci mettono 15 secondi, altre volte addirittura 22. A volte, faccio dei sorrisi di 15 secondi. Altre volte piango, e le mie lacrime ci mettono 22 secondi a scendere. Fanno fatica, si stanno esaurendo. Infine, quando la luce si accende, è stupenda. Brilla, e illumina tutto. Si mostra per com'è davvero e sta bene. Ma ormai le tue cose le hai già prese, passano due secondi e quella luce la spegni. A me capita spesso. Ho i miei 15 secondi di felicità e qualcuno, pochi attimi dopo, me li ruba. Dicono che io abbia un bel sorriso. Dicono di imparare dalle stelle: loro danno del loro meglio proprio quando cadono. Splendono e un attimo dopo spariscono nel buio delle notti estive. Sorrido e...
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• Il diario di una psicopatica •
Teen FictionMa cosa si fa quando ti piace ciò che sei diventata ma allo stesso tempo vorresti essere diversa?
