Morgaine fu svegliata da un rumore come di piatti urtati che cadevano. Poi una voce maschile. Si alzò a sedere per capire un secondo dove si trovasse e sbadigliò. Si accorse che la scollatura era scesa troppo in basso, perciò la sistemò, si infilò le ciabatte e aprì piano la porta, giusto un po' per capire cosa stesse succedendo. Robby stava discutendo con un uomo che aveva scaraventato sul piano della cucina. Probabilmente uno degli uomini della zia. Infatti eccola arrivare e spiegare che il tipo l'avrebbe portata a Cabo e avrebbe pagato la casa per quel mese. Baciò Robby sulla fronte e se ne andò via con il tipo.
Quando se ne furono andati definitivamente, Morgaine uscì allo scoperto.
«E quindi siamo rimasti in due...» sussurrò, con la voce fioca. Lui annuì con la testa, sospirando esasperato.
«Quando verranno mamma e papà stiamo da loro» cercò di aiutare, posandogli una mano sulla spalla. Guardò l'orologio appeso al muro: erano appena le quattro del mattino.
«Mi spiace...vieni, torniamo un po' a letto» sussurrò, trascinandolo in camera per la mano. Lui la assecondò, senza parlare.Si svegliò una seconda volta. Era sola in casa. Robby doveva essere andato dai Larusso. Non aveva voglia di stare sola, perciò si preparò e si diresse verso il Cobra Kai. Yasmine le aveva scritto che i suoi erano persone adorabili e che il servizio andava benissimo, ma le mancava. Le rispose e si mise ad ascoltare la musica.
Il dojo era già pieno quando entrò. C'era un uomo accanto a Johnny.
«Ehy!» salutò tutti, con un sorriso piuttosto radioso. Non era molto felice quel giorno, ma la speranza di poter prendere a pugni un manichino e parlare un po' con Miguel le dava speranza, come le dava speranza il fatto che nel pomeriggio sarebbe andata da Kyler. La loro relazione stava durando più di quanto avesse previsto.
«Chi sei? Sei in ritardo» le chiese l'uomo che non conosceva, freddo.
«Ahm...Morgaine, non sono un'allieva» rispose lei, arrogante. Non tollerava quei tono nei propri confronti.
«Mh...e saresti?» chiese l'altro, continuando per la sua strada.
«La nipote del Sensei. E una di quelli che ha contribuito alla vittoria del torneo» ribadì lei, fiera di quella frase.
«Tu?... Ma se non reggeresti nemmeno un pugno...» la sfidò quell'uomo, che sembrava pazzo, dall'angolazione di Morgaine.
«Si?...Mi faccia sfidare qualcuno» accettò lei, divertita e indignata allo stesso tempo. Fu messa contro Eli, che, da quanto aveva capito, adesso stava con Moon.
Si guardarono con giocosa aria di sfida, poi lui attaccò, sferrando un pugno diretto allo stomaco della ragazza, che lo bloccò per il polso e lo ribaltò subito al pavimento. Lui la afferrò per la caviglia, trascinandola con sé. Si rialzarono veloci. Lui attaccò ancora, stavolta con un calcio. Lei bloccò anche quello e, stavolta, atterrò il ragazzo una volta per tutte.
«Finiscilo» le ordinò il signore che stava a guardare, con uno strano ghigno.
«Uhm...no» alzò le spalle.
«Ti ho detto di finirlo» ribadì l'uomo, severo.
«Non sono una tua allieva nonnetto» chiarì, per poi andarsi a sedere su una panca fino alla fine dell'allenamento con lo sguardo soddisfatto.«Non mi piace il vecchio» esordì, mentre era in macchina con Johnny e Miguel.
«Dai Morgaine, Kreese era il mio Sensei e...» cercò di spiegarle lo zio, interrompendosi a metà.
«È lui?...Dopo quello che ti ha fatto tu...?» si stupì lei, che non riusciva a togliersi dalla testa le storie che suo zio le raccontava quando era piccola.
«Dai, tutti meritano una seconda possibilità» la bloccò Johnny, che non voleva procedere con la conversazione.
«Miguel, Eli sta davvero con Moon?» cambiò argomento, interessata.
«Sì, non sai quanto è esaltato per questo» rise l'altro, divertito al pensiero.
«Non ci metterà tanto ad abbandonarlo senza un vero motivo» alzò le spalle lei, ancora delusa dal comportamento di Moon alla festa di Yasmine.
«Come mai dici così?» si incuriosì Miguel.
«Perché si spaccia per quella dolce e carina, ma è una stronza» alzò ancora le spalle, risoluta.
Visto che era parecchio tardi, si fermarono a mangiare in un fast food lì vicino, poi ognuno andò per la sua strada.~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~
Mentre camminava per raggiungere la casa del suo ragazzo, la sua amica di Miami la chiamò.
«Ti mancavo?» rise lei, felice di sentirla.
«Nah...per nulla...ancora non ci credo che tra un po' ci rivediamo» rise l'altra emozionata.
«Già...mi manchi davvero...ti serve qualcosa?» le chiese, riconoscendo i toni.
«No, veramente volevo solo sapere se la tua voce è come ricordavo» rise ancora.
«Pie...ti conosco, dimmi» rise Morgaine, adorava quella ragazza e sentire la sua voce la rendeva felice.
«Ok...ho visto una ragazza tra i tuoi followers ed è una figa pazzesca, credi che...?» ecco, sapeva che c'era qualcosa sotto, loro due non si chiamavano quasi mai al telefono senza un vero motivo. A parte nelle ore tarde della notte, quando nessuna delle due aveva molta voglia di studiare.
«Uhm...come si chiama?» chiese, per capire con quale delle sue conoscenze volesse provarci.
«Moon, credo. Ha anche il nome figo» spiegò quella, invaghita come non mai.
«Ah...Moon...non parliamo da parecchio e sta con uno, ma tentar non nuoce» alzò le spalle. Non voleva deludere l'amica, ma non voleva nemmeno che ci restasse male.
«Capisco...che fai?» chiese l'altra, interessata.
«Sto andando dal mio ragazzo, tu?»
«In realtà ti stalkeravo su Instagram, ma ora ti lascio andare dal tuo cinesino» risero, si salutarono e attaccarono.Alla sua migliore amica...una delle due almeno, piaceva Moon e lei con Moon ci aveva litigato indirettamente. Forse avrebbe dovuto riappacificarsi, ma fare il primo passo sarebbe stato da persona sola e disperata, e lei era troppo orgogliosa per farlo.
Arrivò davanti alla porta della casa a cui era diretta e suonò il campanello.
«Ciao piccola» le aprì.
«Ciao cinesino» sorrise, entrando.
Rimasero per un po' nella piscina di lui, a divertirsi, poi uscirono per fare merenda. La mamma di Kyler aveva comprato il gelato alla nocciola e al cioccolato, i loro gusti preferiti.
«Quindi parti questo weekend...non è giusto» si lamentò lei, con il cucchiaio in bocca.
«Lo so...ma non ho scelta» alzò le spalle, per poi carezzarle la guancia. Lei piegò la testa in modo che il suo viso dimesse nella mano di lui, come un cagnolino a cui piacciono le coccole, anche se questo paragone non le sembrava il massimo.
«Ti vedo pensierosa, qualche problema?» le chiese, guardandola dritto negli occhi.
«Stamattina alle quattro la zia è partita per Cabo con uno sconosciuto e mi ha lasciata sola con mio cugino...» raccontò lei, sbadigliando. La giornata le sembrava incredibilmente lunga e, considerando cosa era successo, suo cugino sarebbe stato di cattivo umore al ritorno e se la sarebbe presa con lei. Ma ormai stava cercando di cambiare e non usare più Kyler come sfogo per le sue frustrazioni. Le cose tra loro duravano da un pezzo e non credeva fosse solo per un comune interesse fisico. Così rimase fino a un'oretta prima dell'ora di cena.Comprò dei tranci di pizza in una pizzeria non troppo lontana dall'appartamento: non aveva la minima voglia di cucinare.
Quando stava apparecchiando la tavola, le arrivò una chiamata da parte di suo cugino. Le chiese se volesse cenare con lui dai Larusso, ma lei avvertì che aveva già comprato la pizza e lui tornò a casa per la cena.
«Come mai non vuoi restare dai Larusso?» le domandò, masticando un pezzo di pizza alle olive e funghi.
«Problemi con Sam, non credo nemmeno di piacere a suo padre...» spiegò Morgaine, scegliendo un trancio da mangiare. Robby non chiese nient'altro, così, finita la cena, come al solito, si spaparanzarono sul divano, davanti alla televisione.
«Ora voglio sapere che succede tra te e Sam» si incuriosì lui, riprendendo l'argomento.
«Mh...diciamo che...non ci si può fidare di lei: non esita a pararsi il culo mentendo o dicendo mezze verità. Si spaccia per la ragazzina dolce e tranquilla, ma bisogna stare attenti...» spiegò Morgaine, scuotendo la testa.
«La pensi davvero così?...Con me si comporta bene e...» iniziò lui.
«L'ho capito che ti piace, non avrò problemi se vorrai metterti con lei. Io ti ho avvertito» lo interruppe, per poi lasciargli un bacino affettuoso sulla guancia.
«Senti...per mia madre...lo so che i tuoi...» cercò di riprendere il discorso inerente a quella mattina.
«Fa niente, più o meno. Ma finché non arrivano i miei dobbiamo arrangiarci» alzò le spalle Morgaine, per poi tornare a guardare il film in silenzio. In un imprevisto slancio di affetto si appoggiò a lui, che la cinse con un braccio. Non parlavano molto, ma sapevano dimostrarsi l'affetto che provavano l'una per l'altro e vice versa.
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•Cool Kid•
Fanfiction•TRAMA🌺 Sempre perfetta per tutto e per tutti, questa è la vita che deve condurre Morgaine. Ma la distanza dai genitori le darà il permesso di liberare un po' il suo vero essere. Vedrete da vicino la vita dei Cool Kids della West Valley High e sc...