Eris passò quasi due giorni nelle foreste prima di ritrovarsi davanti il castello dove il cavallo rallentò fino a fermarsi, nel tragitto avevano evitato un paio di volte dei lupi ma ora vedendo il magnifico castello la ragazza si sentì un po' meglio, forse chi ci abitava aveva visto suo padre. Entrò dal cancello principale e lasciò il cavallo per poi avviarsi alle porte.. Una volta dentro notò che il castello sembrava disabitato, nessuno rispondeva ai suoi richiami eppure sembrava tutto pulito e in ordine.. o magari il buio serale le stava giocando degli scherzi. Mentre passava davanti a delle scale che portavano in basso le sembrò di sentire una voce, così le prese e iniziò a scendere "Papà? Sei tu??" Si ritrovò in una zona che sembrava una specie di galera sotterranea , tante celle illuminate da cristalli che fuoriuscivano dai muri erano lì, vuote e silenziose, tranne una "Eris?.. Eris!" La ragazza lo vide e corse verso di lui, si tennero le mani attraverso le sbarre "Eris vattene subito! Non sei al sicuro!" Cercò subito di ordinarle suo padre ma lei era concentrata ora sullo scassinare la serratura con una forcina per capelli "Chi ti ha messo qui dentro?? Cosa è successo!? Stai bene??" Lo riempiva di domande mentre lui cercava di avvertirla, invano.
Un clack e la serratura si era aperta, ma la ragazza non fece in tempo a gioire che qualcuno la strattonò per un braccio gettandola contro un muro; poco male, sentì che qualcuno chiuse di nuovo la cella e lei si rialzò un po' dolorante "ERIS! STAI BENE!?" suo padre la chiamò dalla cella nuovamente chiusa, quando lei si girò per vedere chi aveva osato trattarla in quel modo rimase congelata sul posto.. un uomo normale era considerato alto se era sui uno e ottanta da dove veniva lei, costui era alto due metri probabilmente, slanciato ma con ampie spalle, portava un mantello rosso sangue con un rivestimento di quello che sembrava pelliccia bianca che lo faceva apparire più grosso di quello che già doveva essere, aveva un paio di corna rosse che lasciarono confusa Eris e il suo viso era in parte coperto da uno strano elmo o maschera che si evolveva in una corona fatta di cristallo , i suoi capelli erano neri e i suoi occhi erano di un rosso acceso.. L'essere anche la stava guardando attentamente poi però si rivolse verso Dorian che stava supplicando di non farle del male "Mi domando come tu sia riuscito a chiamare aiuto da qui." Chiese lui, Dorian lo fissò "Ti prego non farle del male, è mia figlia! Non farle del male!" L'essere si girò verso Eris, fissandola "..Vattene." Disse solamente , ma con sua sorpresa lei si accigliò "Neanche per sogno! Libera mio padre!" "Chi ti credi di essere per darmi ordini?!" Scattò lui con voce tuonante , Eris però sembrò poco spaventata , al contrario.. si avvicinò puntandogli un dito contro "Sono Eris! E tu ora libererai mio padre!" A quello il mostro le lanciò uno sguardo gelido "Scordatelo! E vattene ti ho detto! Lui rimarrà qui." Eris cercò di sostenere il suo sguardo più a lungo possibile ma alla fine cedette e guardò verso suo padre, una frase le venne in mente, una decisamente pericolosa per la sua incolumità "..Se io restassi al posto suo?" Calò il silenzio per qualche secondo, Dorian poi subito si agitò "No! Non fare sciocchezze Eris non farle!" L'essere osservava in silenzio la folle e strana fanciulla che aveva davanti a sé, non aveva un minimo di istinto di sopravvivenza? In ogni caso, si poteva fare.. "Resteresti tu al suo posto? Davvero?" "Sì." Lei lo guardò seria, avrebbe fatto di tutto pur di salvare suo padre, il mostro fece un cenno con il capo "E sia." Aprì la cella e subito Dorian andò ad abbracciare la figlia "No no no perché l'hai fatto perché?! Perché?!" Ma non ebbero tempo di parlare perché l'essere lo prese e lo portò via; la ragazza era ferma lì, a sentire le grida di disperazione del padre che si facevano sempre più lontane, poi il silenzio la colse.
Rimase ferma con la paura di muoversi per diversi minuti poi una donna sulla trentina d'anni si fece viva , con aria dispiaciuta le diede un saluto per poi invitarla a seguirla "Il Padrone ha detto che lei starà qui da oggi, è pregata di seguirmi" Eris non era sicura se era un bene muoversi da quelle celle sotterranee , però si disse che era meglio seguire questa domestica comparsa dal nulla senza fare troppe storie. Risalirono le scale per poi attraversare vari cupi corridoi e infine giungere a una camera, la domestica aprì le porte e rimase ferma sulla soglia per aspettare che la ragazza entrasse per prima, Eris entrò e si guardò intorno: era una camera da letto , c'era un grande letto a baldacchino dai tendaggi porpora e neri, vicino a esso due comodini ai suoi lati, un grosso armadio contro al muro , un caminetto col fuoco acceso che scoppiettava , un tappeto nero e argento a terra e un mobiletto per il trucco con tanto di specchio , la domestica parlò entrando e chiudendo le tende della finestra come per preparare la camera per dormire ( in effetti fuori era notte) "Da oggi questa è la vostra stanza signorina, se ha bisogno di qualcosa io sarò fuori dalla camera per tutta la notte" Eris la guardò, un po' confusa e stupita "Credevo.. sarei rimasta in cella" La donna si limitò a negare col capo per poi fare un piccolo inchino e uscire chiudendo le porte. Eris rimase in piedi a fissare le porte per qualche minuto, poi alla fine si sedette non sul letto ma sul tappetto davanti al camino per osservare il fuoco.. "In cosa mi sono cacciata?" Si chiese.
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Il giorno dopo Eris si svegliò molto presto e si alzò, era stata all'erta tutta la notte, tenendo un sonno leggero. Fece avanti e indietro , l'alba non si faceva ancora vedere nonostante avesse aperto le tende, anche se era estate, lì in montagna nevicava fuori e sembrava tutto un altro mondo, Dopo quasi un'ora seduta sul letto, sentì bussare alla sua porta. La domestica era davvero stata fuori tutta la notte, entrò e guardò la ragazza stupita "Già in piedi signorina?" Eris non rispose e guardò ciò che la domestica teneva fra le braccia, la donna notando il suo sguardo sorrise "Questo è per voi, signorina. Mettetelo per sta sera." A questo lei la fissò "Perché dovrei?" E la domestica rispose "Il Padrone vi vuole a cena con lui." Eris rimase quasi a bocca aperta e non potè far a meno di dire "Io con quello non ci vado a cena." Vide la donna impallidirsi "Vi prego signorina fate come viene ordinato.. e non dite certe cose, lui sente e vede tutto!" E uscì lasciando stupefatta Eris .
Si alzò dopo aver ripensato alle parole della donna, come faceva a vedere e sentire tutto quell'essere? Si avvicinò al vestito e lo guardò, era un abito elegante e rosso scuro, con alcune decorazioni nere "Di sicuro ha il suo stile, ma io mi rifiuto di mangiare con quel ..quel.. quel tizio.." Pensò lei, rimanendo per tutta la mattina in camera.
Poteva sentire ogni tanto delle voci fuori, ciò significava che i domestici esistevano in quel maniero. Ma per una volta lasciò la curiosità da parte e rimase sdraiata sul letto a fissare il nulla, ripensando alla sua famiglia.
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LA BELLA E LA BESTIA
RomanceQuesta è la mia versione de "La Bella e la Bestia", ho visto tanti film e letto così tante versioni differenti che alla fine ho voluto anche io fare la mia. Ma scordatevi che io faccia una fiaba per bambini in stile Disney, io ho una certa passione...