-1 prologo

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Ricordo quel giorno, perchè lo porto sulla pelle, quel giorno pioveva molto forte, l'odore di pioggia mi inondava le narici. Stavo tornando a casa, lui era lì, lui non c'era mai ma oggi purtroppo c'era. Mio padre, in tutta la sua altezza, aprì la porta, mi guardò con tutto il disprezzo che poteva. Mi tirò uno schiaffo, avevo meno di otto anni, lo guardai stupita, la guancia mi si era fatta rossa e mi bruciava, mi guardò, sorrise, con il suo sorriso maligno, beffardo. Mi guardò e disse-"sei un mostro, e mi spiace chi mostro nasce, mostro muore"-. Andò via con quel sorriso ,che mi aveva sempre fatto innervosire, quel "mostro", non ero io, era lui. Corsi in casa, sbattendo la porta, ero bagnata fradicia e piangevo. La mamma era in casa e aveva segni su tutto il corpo, non ho mai capito perché, mi strinse forte a se e mi baciò la guancia ancora rossa. Ricordo che quella notte non riuscii a dormire perché ripensai a cosa era accaduto.

INNAMORATA DI UN MOSTRODove le storie prendono vita. Scoprilo ora