Capitolo 6

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Solo quando il mio corpo è stremato ed il manichino ormai non è che un ammasso di pezzetti accatastati sulle piastrelle, mi sento avvolgere da due forti e calde braccia. Lascio cadere la spada e il mio corpo si appoggia contro il suo petto, il mio orecchio ascolta il suo cuore. Lui non dice nulla, attende solo che mi calmi per poi prendermi in braccio, portandomi fino alla mia camera dove ad attendermi ci sono Clarissa e Madame.

<<Riposati>> mi bacia la testa e poi se ne va.

Con l'aiuto delle donne mi faccio un bagno caldo e poi mi infilo sotto le coperte. Sir Lian. Scuoto il capo e lascio che il sonno mi avvolga sotto il peso della stanchezza e delle soffici coperte.

<<Buon giorno, My Lady>> mi saluta Clarissa mentre apre le tende e le finestre.

Mi sollevo e mi stropiccio gli occhi <<Ti odio>> gracchio contrariata.

Ridacchia <<Lo so, ma io vi adoro>>.

Sbuffo e mi faccio cadere ancora sul cuscino <<Cinque minuti>> mi oscuro gli occhi con il braccio.

<<Uno>> ribatte.

<<Tre>> mormoro ancora.

<<Ancora a letto?>>.

Noooo. Nana. Sa che certe mattine sono sinistra ad alzarmi. Beh, forse la maggior parte. Ok, tutte. Salvo quando ho l'addestramento, altrimenti il letto è il mio amante preferito. Che poi dico io, a che serve un uomo quando hai un soffice materasso, delle coperte morbidissime, profumate e che ti tengono calda ed un cuscino che ti offre un confort notturno spaziale? Io proprio non capisco.

<<Non è facendo finta di non sentirmi che mi eviterete, Maestà>> borbotta da mamma orsa, addirittura mi porta via il mio adorato lenzuolo. Poi mi afferra per le gambe e me le trascina giù.

<<Voglio una vacanza>> mi lamento.

<<Quando l'avrete ottenuta, fatemi un fischio che mi prenoto la spa a Rugiada>> ride di gusto.

Alla fine, mi tocca proprio scendere e sgranchirmi le braccia e la schiena. La spa di Rugiada. È un famoso centro termale che si trova nel territorio con l'omonimo nome, a nord-ovest di Lux, dove sorge il Castello d'Acqua. È niente meno che il palazzo di mia nonna, la Regina Madre Nalia, ed è proprio là che tutta la sua storia d'amore e d'avventura è cominciata, magari un giorno racconterò questa bellissima favola ai miei figli, per ora la lascio in uno dei cassetti dei ricordi. L'antico palazzo reale sorge sopra e accanto a sorgenti termali ed è inoltre, una regione ricca di fiumi, laghi e cascate, non a caso è il maggior portatore di acqua di Lux e dei nostri regni limitrofi. Rugiada è una zona non accessibile a chiunque, ma solo alla sottoscritta, essendo l'eredità che nonna ha voluto lasciarmi direttamente. La punta di diamante che mio padre non potrà mai avere. Nessuno può entrare o uscire senza essere registrato e se viene scoperto ad utilizzare un nome falso, per qualsiasi ragione sia, la pena va dal pagamento di una cospicua somma di denaro alla pena di morte. La differenza nell'adozione di queste punizioni sta nello status, se sei povero paghi con le monete, se sei nobile con la vita. Mi lavo e mi preparo, assaggio le focaccine di nuova invenzione di Frederick e bevo un bel bicchiere di latte fresco e poi sono pronta ad uscire. 

Osservo alcuni soldati allenarsi e li aiuto a migliorare le posizioni o anche la semplice impugnatura della spada. Sto osservando proprio un ragazzo di appena sedici anni quando un valletto del re si presenta al mio fianco.

<<Principessa Crystal, perdonate il disturbo. Il re richiede la vostra presenza dinnanzi alla Corte>>.

Scruto l'uomo ancora con la testa abbassata <<Solleva pure il capo>> oh, sì. È uno degli assistenti personali di mio padre, uno tra i suoi più fidati. Se non erro si chiama Kevin ed è anche uno dei pochissimi che mi ha sempre trattato con rispetto <<Va bene. Il tempo di finire la lezione e mi farò vedere>>.

China ancora il capo e poi si allontana.

<<La Corte ci invita ad una festicciola? Devo limare la spada allora>> scherza Sir Regan. 

Mi giro nella sua direzione e scoppio a ridere <<Tieni d'occhio quel giovanotto, ha talento>> gli indico il ragazzino che poco prima osservavo.

<<Si chiama Dylan. Suo padre era un soldato sotto il comando diretto di Sir Francisco>> mi aggiorna.

<<Se ha preso dal padre, allora farà molta strada. Aiutalo a rafforzare le braccia quanto sei di ritorno dalla missione. Sii prudente, Regan>> lo saluto e mi sposto verso il palazzo. 

<<Sempre, Mio Generale>> lo sento dire.

Al mio fianco Sir Lian e Sir William mi accompagnano. La Corte. Vecchi aristocratic, che da tempo ereditano il titolo e sono lecchini di mio padre, rammento che anche mia madre aveva avuto diverse difficoltà nel fargli abbassare la cresta, figuriamoci se poi la sottoscritta non solo investe cavalieri che sono figli di contadini, commercianti o artigiani, ma addirittura dà titoli minori alla loro famiglia. Sì, gran parte dei miei migliori amici non è discendente da stirpi di sterminatori o guerreggianti, ma di persone del popolo. Un esempio è Sir Regan, suo padre era un calzolaio e sua madre una tessitrice, o ancora Sir Julius che i suoi genitori possiedono una bancarella di frutta e verdura proprio qui nella capitale. Insomma, nessun familiare dei miei cavalieri è partecipante alle decisioni del re, poiché la classe di "Nuove Aristocrazia" è considerata una mia assurda idea e mia alleata. Davanti al portone della sala del trono, dove si svolgono le riunioni con la Corte, faccio un respiro profondo e poi faccio cenno alle guardie di aprire. Faccio due passi nella stanza <<Come richiesto, sono qui>>.

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