Two points of view || Larry

5 - Selections

Settembre era passato, tra incantesimi sbagliati e calderoni distrutti. Le foglie del grande platano picchiatore iniziavano a cadere lentamente e il bellissimo paesaggio verde stava iniziando a prendere i toni dell'arancio e del rosso.
Ottobre era arrivato e con lui erano arrivate anche le selezioni di Quidditch che sia Liam che Harry avevano aspettato impazientemente per più di un mese.

I ragazzi erano tutti seduti al grande tavolo di Grifondoro, stracolmo come gli altri di varie cibarie e bevande per la colazione.
Era sabato, un'altra settimana di scuola era passata e l'unica cosa che in quel momento affollava le menti dei giocatori non era il compito imminente di pozioni, né le due pergamene che avrebbero dovuto scrivere per la McGranitt, era solo il Quidditch.
"Che giornata fantastica!" Bill Weasley arrivò tutto sorridente sedendosi in mezzo ad Harry e Liam.

"Spero che siate pronti, perché verrò a vedervi." Afferrò famelico un toast che divorò per metà in un boccone, mentre con la mano libera si versava una generosa quantità di succo di zucca.
"Sono soltanto le selezioni." Rise il ricciolo, sentendo però il suo cuore battere più forte. Era stato riconfermato capitano, quindi sarebbe stata sua la responsabilità della vittoria o della sconfitta di quell'anno.

"Ma io mi diverto a vederti urlare verso quei marmocchi che verranno alle selezioni, ancora meglio di una partita, le loro espressioni terrorizzate sono il mio pane quotidiano." Esclamò il rosso, addentando un secondo sandwich al formaggio.
"Hai già deciso se quelli dell'anno scorso resteranno?" Chiese Liam, sporgendosi vero Harry e alzandosi da tavola.
Il riccio lo seguì, doveva arrivare dalla McGranitt almeno un'ora prima come gli era stato comunicato nella lettera. Non voleva nemmeno immaginare le conseguenze di un possibile ritardo.
"Dato che ci mancano due cacciatori e un battitore, penso che tutto il resto resterà invariato. Hai paura di perdere il posto Payne?" Scherzò scompigliando i capelli dell'amico, che scacciò la sua mano con un gesto stizzito.

"Paura? E chi è meglio di me?"
"Quanta autostima Payne. Sembra quasi più grande dell'egocentrismo di Styles." Quella voce arrivò alle spalle del ricciolo che sobbalzò, irrigidendosi.
Liam alzò un sopracciglio, voltandosi verso Louis pronto a rispondergli, ma Harry non gli diede tempo di aprire bocca. Prese il suo migliore amico per un braccio e lo trascinò via senza troppe cerimonie e non badando alle sue proteste.
Non voleva vederlo, figuriamoci sentirlo parlare.
In più era già in ritardo, la McGranitt lo avrebbe trasfigurato in una lumaca se non si muoveva.

Arrivò al campo da Quidditch che era ancora vuoto. La cassa con le pluffe, i bolidi e il boccino stretta saldamente contro il suo petto erano un peso familiare che ebbe il potere di calmare i suoi nervi tesi.
Respirò l'aria satura di erba bagnata, alzando il viso verso il tiepido sole che illuminava i grandi anelli della porta.
Lasciò la cassa vicino all'uscita degli spogliatoi e salì sulla sua Nimbus 1700, alzandosi in cielo.

Fece un giro del campo, sentendo l'aria fredda sferzargli il viso. Girò intorno alle torrette della tribuna, ora adornate di tutti e quattro gli stendardi delle case. Si librò in alto, sorpassando anche quelle ed avendo una piena visuale del grande giardino intorno al campo: c'era tutta un'altra vista da lassù.
Il lago nero sembrava più scuro e più imponente di quando lo si guardava dalla riva, la foresta nera era una macchia verde indistinta, spezzata solo qua e là da piccole radure. Il castello di Hogwarts era immenso, vasto, si estendeva in larghezza sulle rocce che lo reggevano ormai da secoli.
Amava volare, amava la sensazione di libertà che si provava, il vento che gli scompigliava i ricci.

"Styles! Styles per la barba di Merlino ti vuoi decidere a scendere quaggiù e dare una mano?"
La voce di Madama Bumb squarciò la calma piatta che regnava nel campo e nei suoi dintorni.
Harry abbassò lo sguardo sulla donna, che pareva un puntino indistinto in mezzo al verde e si sbrigò a raggiungerla. Non aveva molta pazienza la professoressa di volo, forse ancora meno della McGranitt se questo era possibile.