Non girarti

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Sei lì, vero?

Fuori piove ed è troppo tardi per uscire con le amiche. Così ti sei messa a navigare su Google nella tua pallida camera, illuminata soltanto da una lamapadina squallida ed impolverata.

Stai guardando l'ultimo video del tuo youtuber preferito, e stai ridendo a crepapelle per ogni piccola cosa che fa.

Sta giocando ai videogame, quelli horror. E tu stai ridendo delle sue bestemmie per la paura.

Il video è finito. La voglia di leggere a mezzanotte incomincia a farsi sentire.

Ma tu non hai voglia di semplici fantasy, o di romanzi rosa. No.

Tu vuoi una creepypasta. Una di quelle che ti facciano salire l'ansia alle stelle. 

Così, una volta uscita dal mondo di Youtube, digiti sulla barra: creepypasta.

Un milione di risultati appaiono. 

Fra questi, tu ne scegli una, quella che ti intriga di più: la casa sulla collina.

La storia racconta di una piccola casetta blu, da tempo luogo di pregiudizi.

Gli abitanti del villaggio, infatti, hanno sempre pensato che la piccola abitazione sia sinonimo di possessione demoniaca, per questo la gente si è sempre tenuta distante, sia dalla casa, sia dalle persone che vi vivono: una madre e una figlia.

Ti interrompi un'attimo nella lettura: anche la tua casa è posta su una collina. 

Pensi che sia solo un caso, così continui a leggere.

Madre e figlia avevano un buon rapporto, ma negli ultimi tempi la figlia incominciava ad essere strana. E quando è presente in una stanza, accadono cose strane. Gli oggetti si spostano, il vento si fa sempre più forte. 

E il suo pianto, Dio solo sa quanto potesse essere straziante ascolatarlo. Iniziava piano, poi aumentava d'intensità, fino a creare degli ultrasuoni. 

Un giorno la madre e la bambina erano sedute sul dondolo, a guardare l'orizzonte che si protendeva verso il loro sguardo. 

Ad un certo punto, la bambina domandò un nuovo giocattolo alla madre.

La madre rispose di no, dicendo che la casa ne era piena e che oramai avevano soldi solo per un'altra cena.

La bambina iniziò a piangere. La madre era straziata da quel pianto, così tanto che andò in cucina e, con del filo, le cucì la bocca.

Quel fatto ti lascia a bocca aperta.

Chiudi il link e spegni il computer.

Sei pervasa dall'ansia, e senti freddo. C'è il vento in camera. C'è il vento nonostante le finestre siano chiuse.

Stai impazzendo. Sei ancora seduta sulla tua sedia, fissando un punto indefinito nel muro. 

 Senti che c'è qualcuno nella stanza con te. 

Vuoi girarti, ma non ne hai il coraggio, vero?

Sospiri. Giri il tuo capo lentamente.

Stai urlando. Dovrò cucirti la bocca, proprio come ho fatto con mia figlia.

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Happy_1958

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