Di quella vita umana me ne ero già scocciato eccome...insomma svegliarsi presto tutte le mattine era un suicidio! Se non fosse stata per la mia missione o meglio,se non fosse stato per Götze in particolare,mi sarei ritirato fin da subito. Ma quello era il prezzo da pagare per aver desiderato così intensamente una vita normale,me ne sarei fatto ben presto una ragione.
Quella mattina cominciò monotona,a parte per il fatto che avevo un compito di storia e non sapevo un cazzo a causa del precedente e impegnativo pomeriggio passato con il mio protetto. Fuori scuola incontrai Kevin e Robben,con cui strinsi un bel rapporto,erano due bravi ragazzi,simpatici e divertenti,ma all'appello mancava stranamente solo Götze. La campanella suonò e mi diressi in classe pronto,per modo di dire,ad affrontare il compito. Al banco mi ritrovai un indecifrabile Götze,con le mani tra i capelli,la testa chinata e i gomiti poggiati sul maledetto libro di storia. Non mi diede nemmeno il tempo di aprir bocca che
"Dimmi che hai studiato,per favore?"
"Innanzitutto buondì... e poi mi dispiace per entrambi ma non so niente,ce la caveremo"
"Bhe...lo spero e comunque buongiorno ciuffetto provocante"
"Ciuffetto provocante eh?"
Sorridemmo.
Ammetto che quella mattina avevo davvero una pettinatura da favola e il soprannome in fondo in fondo mi piaceva sì.
In quel momento entrò la prof,che senza perdere tempo ci consegnò le schede. Lessi la prima domanda OK...non la sapevo,lessi la seconda OK...non la sapevo,lessi la terza OK...ù che sorpresa non la sapevo. Fortunatamente conoscevo almeno il mio nome,cognome,classe e sezione. Con la coda dell'occhio riuscì ad intravedere il mio compagno di banco,che stava nella merda come me. Ma quando meno te lo aspetti ecco che l'idiota davanti a me alza la sua verifica ed io copio tutte le risposte che ovviamente passo a Götze. L'inferno passò e anche le ore successive.
Quel pomeriggio non volevo saperne proprio di studiare,c'era la partita del Dortmund e non me la sarei persa neanche per sogno. La squadra avversaria segnò e subito dopo mi vibrò il cellulare: Götze+faccina triste+goal subito=tenerezza assoluta.
"Bhe...capisco le tue delusioni e c'é comunque un secondo tempo da giocare ;)"gli scrissi
La risposta non dovetti attenderla molto
"Magari mi sentirei meglio con te qui a consolarmi,mi faresti felice?"
Non capì più niente,presi le chiavi della macchina e di casa ,la giacca e uscì. Ma poi avevo infilato le chiavi nella serratura della macchina e mi ricordai che mi avevano sequestrato la patente in seguito ad un mio eccesso di velocità. Niente paura la casa di Götze era poco distante dalla mia e di corsa mi diressi verso quella,il più in fretta possibile. Arrivai a destinazione con il fiatone e apertami la porta,Götze mi trascinò dentro tutto eccitato,mostrandomi la TV,che annunciava il goal di Dortmund. All'istante lo abbracciai e quando cercai di staccarmi lui mi strinse ancora più forte
"Em..potresti anche lasciarmi adesso" dissi
"Si,ma lo faccio a malincuore" rispose
Continuammo a guardarci quella partita insieme,seduti sul divano,sotto le coperte. Aveva una bella casa Götze:spaziosa,colorata e ben arredata. Ma l'oggetto più particolare era quella maglia giallonera,con numerose firme al di sopra,quelli dei giocatori del Dortmund. Ero innamorato perso di quella maglia,magari un giorno l'avrei avuta pure io.
"Quindi hai incontrato i giocatori della squadra giallonera?" gli chiesi
"Bhe sì,è stato il regalo per i miei 18 anni"
"Capisco...avrei avuto io la tua opportunitá..."
"Bhè mai dire mai...magari un giorno capiterà anche a te quest'avventura,magari con la persona giusta..."
Rimasi in silenzio,non sapevo cosa dire,senza parole. Quel ragazzo era un continuo mistero,decifrare le sue parole era ogni volta un qualcosa di assurdo... Ma quella stessa giornata fu davvero bhe...ecco...diversa,e parlo soprattutto della sera quando mi addormentai con le carezze di Götze ai capelli ,che mi davano un senso di protezione ,calore e affetto mai provato prima... e poi non ne sono sicuro,forse era la stanchezza che me lo fece immaginare, Götze sembrò dire con determinazione e certezza
"Fosse l'ultima cosa che faccio,ci verrai con me a Dortmund"
Magari il mondo dei sogni mi stava giocando un brutto scherzo,oppure...no.Al mattino successivo mi svegliai e davanti ai miei occhi comparve un Götze poco riposato,intento a cercare chissà cosa su un sito che chiuse subito quando si accorse del mio risveglio.
"Buongiornoooo" mi disse,accompagnato da un sonoro bacio sulle guancia
"Eviteresti di fare queste smancerie dalla mattina? Buongiorno"
Sembrò essersi offeso pesantemente. Chinò il capo e gli occhi fecero spazio ad un'intensa lucidità.
"Ti sei offeso? Eddai non prendertela,scherzavo. La mattina sono un pò irascibile,non farci caso" cercai di affrettare a dire
"Ma lo sai che sei troppo carino quando cerchi di consolarmi e di riparare ai tuoi enormi errori"
"Senti razza di cretino,vediamo di prepararci per scuola OK?"
"Va bene...ma non pensare di avermela fatta,questo discorso lo riprenderemo"
Insieme ci vestimmo. Insieme ci lavammo(solo faccia e denti). Insieme ci aiutammo a sistemare i capelli. Insieme uscimmo. Insieme arrivammo a scuola. Insieme e sempre ancora insieme affrontammo quell'altra giornata durissima di scuola.
All'uscita di questa però,Götze volle a tutti i costi riaccompagnarmi a casa. Quando quel ragazzo vuole una cosa o ci riesce o ci riesce,è incredibile. Accettai la sua proposta e così cominciammo a parlare del più e del meno durante il tragitto,quando tutto dun fiato il mio protetto disse
"Domani andiamo al Signal Iduna Park,che ti piaccia o no. La tua prima esperienza a Dortmund la devi assolutamente fare con me,insieme a me"
Quindi la sera prima il mondo dei sogni non mi aveva procurato nessuno scherzo,solo realtà. Mi ricordai le parole"ci andrai con la persona giusta". Era veramente lui la mia persona giusta? Me ne potevo fidare? A queste domande mi sarei dato sicuramente una risposta,ma ora dovevo rendere innanzitutto perfetta la vita di Mario,e sarei stato disposto a qualunque cosa pur di portare a termine la missione. Se andare a Dortmund con lui lo avrebbe reso felici,ci sarei andato,se restare al suo fianco lo avrebbe reso felice,lo avrei fatto,se andare a tutte le partite a casa sua lo avrebbe fatto felice,lo avrei fatto,anche se drogarmi lo avrebbe resto felice,lo avrei fatto comunque. Tutto per vedergli quegli occhi sprizzare di felicità e quei denti aprirsi in un sorriso a 360°,che potrebbe stregare chiunque,anche un etero a tutti gli effetti.