parte prima

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"dov'è il mio amore?" dissi non appena chiusi il computer; le pagine della nostra vita non finiva mai di sorprendermi, non importa quante volte io l'abbia visto o abbia letto il libro, mi stupiva sempre. Pensare che l'amore sia possibile, che tutto ciò possa davvero accadere, magari anche ad una ragazzina come me...

(poco prima)

Era il semplice e solito giovedì sera, stufa di sentire i miei litigare decido di rinchiudermi in camera, magari la mia mente poteva svuotarsi per cinque secondi; ma neanche il tempo di socchiudere la porta che le lacrime iniziarono a scendermi e a sfiorarmi le guance. Era l'unico calore che potevo sentire. Maledì il giorno in cui i miei si sono conosciuti e mi chiesi quale fosse la ragione per il quale hanno deciso di sposarsi, se poi non riescono neanche a parlarsi senza urlare e tirare bestemmie. Pensai che magari all'epoca andavano d'amore e d'accordo e che fosse normale litigare, alla fine, non sempre si hanno le stesse opinioni. Il problema principale era che io cercavo l'amore in ogni dove, anche nelle cose più piccole e speravo che i miei genitori fossero coloro che potessero darmi l'esempio del vero amore...ma mi sbagliai.

Presa da mille pensieri decisi di vedermi un film, ma non un film qualsiasi, avevo bisogno di quel qualcosa che mi potesse rassicurare, avevo bisogno di sapere come sarebbe andata a finire, necessitavo di certezze, certezze che solo quel film poteva darmi.
Ho sempre sognato un amore come il loro, conosciuti per puro caso una sera d'estate e rimasti insieme fino all'ultimo respiro; quello era l'amore a cui aspiravo e mi ero ripromessa di battermi per trovarlo, non mi sarei arresa per nessun motivo. All'epoca ero assai determinata, quasi quasi mi manca la me di 10 anni. Quando si è piccoli si vede il mondo con gli occhi a cuoricino - così mi ripeteva nonna - ti piace tutto, tutto ti stupisce e ti rimane impresso nella mente, fai tesoro di ogni singolo momento; invece quando cresci, finisci per collezionare memorie, ma neanche ci fai più caso. Rimangono lì, a prendere polvere.

Finito il film decisi di provare a dormire, dato che domani avrei avuto scuola e non volevo di certo svegliarmi assonnata. La mattina dopo ero abbastanza felice, mi misi il grembiule e presi il bussino alle 7.47 - fortunatamente abitavo vicino alla scuola -, salita, mi misi al mio solito posto in fondo e guardai, senza togliere mai lo sguardo, fuori dal finestrino, immaginandomi come potrebbe andare la giornata. Il tempo passò molto velocemente fino a quando la bidella non entrò in classe pronunciando il mio nome.

"mi scusi maestra, ma Sarah dovrebbe preparasi che c'è il padre qui fuori" disse.
Feci per prendere tutta la mia roba, salutai i miei compagni e la maestra e tutta felice uscì dalla classe. Vidi mio padre lì, fermo, con le lacrime agli occhi e non capivo cosa stesse succedendo.

"papà che c'è?" chiesi con la voce strozzata.

"niente, andiamo in macchina, per strada ti racconto" rispose.

Ci incamminammo verso la macchina a passo molto veloce, entrati in macchina entrambi eravamo muti, come se qualcuno ci avesse rubato le corde vocali; dopo 3 minuti decisi di richiedere cosa fosse successo, non appena mio padre mi rispose, vidi tutto nero... momentaneamente mi ero spenta, ma ripresi subito il controllo e chiesi spiegazioni, ma stentavo a crederci.

"amore, la mamma è in ospedale, stiamo andando a vedere come sta" mi disse.

"la- la mamma? ma sta bene? è grave papà?" chiesi singhiozzando senza sosta.

"sisì, i dottori mi hanno rassicurato che non è niente di grave" rispose in modo del tutto incerto.
Gli credetti siccome mi sembrava la cosa migliore da fare al momento, farmi prendere dal panico non avrebbe di sicuro migliorato la situazione.

Finalmente arrivati all'ospedale, ci dirigemmo di corsa nel reparto dov'era stata inserita mia madre;
entrammo e la salutai e le chiesi spiegazioni.

Non riusciva molto a parlare, aveva i punti su tutto il viso e più di trenta punti su tutto il collo; riuscì a spiegarmi che mentre tornava da lavoro, purtroppo si è ritrovata in un incidente grave, mi raccontò com'è successo. Mi ha fornito tutti i dettagli, anche quelli più piccoli: aggiunse anche quello che le hanno fatto i dottori, mi disse che i vetri dell'auto si erano conficcati nella pelle del viso, un pezzo più grande le aveva reciso una bella ferita su tutto il collo. Ma ci rassicurò dicendoci che con qualche giorno di ricovero ospedaliero dovrebbe tornare come prima. L'aria era felice, sollevata e non potevo essere più spensierata. Ma com'è che si dice? proprio quando meno te l'aspetti? esatto...

Il sorriso di mamma si spense non appena vide lo sguardo di mio padre. Nel giro di dieci secondi mamma è riuscita a distruggermi con una frase. Una frase che non mi sarei mai aspettata, specialmente detta in quelle circostanze. Non passa giorno che io non mi ricordi ciò...

"Sarah... io davvero non so come dirlo, ne tantomeno so da dove iniziare, molto probabilmente il modo in cui lo esporrò sarà brutto, ma devi saperlo... io..."

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 27, 2021 ⏰

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