Yoongi, che cosa hai fatto, Yoongi?

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questa storia è stata scritta per il contest di rememberyourlife

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Yoongi e Jimin si amano troppo per lasciarsi andare.

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Per un attimo nella stanza c'è così tanto buio che Yoongi ha paura di vedere il volto di Jimin riflesso nell'ombra.

La candela si è spenta fievole, così come quell'ennesima sigaretta che ha lasciato una nevicata di cenere sulle sue lenzuola.

Oh Yoongi, quel povero cane solitario della 7D che attira sciagura con quella sua lingua affilata e quel broncio corrucciato.

Stringe la sigaretta tra le labbra. Ci sono tre pacchetti vuoti di Marlboro macchiati di sangue sul comodino, vicino alla cera caduta e quelle lettere stropicciate e bagnate. L'odore di bruciato si arrampica in ogni angolo della stanza appiccicandosi alle pareti come colla.

Yoongi si alza, le cartacce scricchiolano sotto i suoi piedi insieme al parquet in legno vecchio. Il silenzio s'interrompe, muore ucciso dai suoi piedi nudi che calpestano il pavimento. È freddo sotto la pelle, l'aria sa di umidità e parole silenziose, profuma di sguardi divoratori che si aggrappano sulle pareti e lo fissano nel buio della notte.

Prosegue a tentoni verso il bagno, la porta si apre con un cigolio sordo. Yoongi dovrebbe davvero metterci un po' di olio, così come in ogni altra porta del misero appartamento.

Si lava il viso, risciacqua le palpebre da ciò che la sua mente puttana non riesce a buttare via e sospira. Le mani si stringono intorno alla ceramica, gli occhi sono chiusi in un disperato ennesimo tentativo di scacciare via quel fardello di vita penosa che si porta sulle spalle come ali possenti. Le gocce d'acqua gli accarezzano la pelle del viso nella più calda e patetica carezza che Yoongi possa mai ricevere.

Yoongi, Yoongi, che cosa hai fatto Yoongi? La tua mente è così mangiucchiata da quel dolce tepore di ricordi che non t'appartengono. Yoongi, che cazzo hai fatto, Yoongi?

Quando i suoi occhi si aprono e si incontrano riflessi nello specchio, le luci sono così fioche da prendere in giro la mente, l'odore di bruciato l'ha ormai seguito attraverso i corridoi appendendosi agli occhi lacrimanti delle pareti, e il volto di Jimin è un'ombra definita che si riflette sbiadita alle sue spalle.

Dura un battito di ciglia, il tempo di un respiro mozzato e un battito saltato. È così veloce che Yoongi non sa se è la sua mente a giocare con lui o è l'effetto della vodka che gli appanna gli occhi.

Yoongi, Yoongi, povero pazzo abbandonato. Tu lo sai Yoongi, lo sai cosa hai fatto. La tua follia è così reale quanto quella vita che hai strappato.

Yoongi sospira. Respira. Si sciacqua gli occhi, si sciacqua la mente, o almeno vorrebbe farlo. Un po' di candeggina sulle cervella e del cherosene come sciacqua-budella.

𝐈𝐍 𝐔𝐍 𝐁𝐀𝐓𝐓𝐈𝐓𝐎 𝐃𝐈 𝐂𝐈𝐆𝐋𝐈𝐀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora