PIPER

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Morgaine si svegliò quel giorno sarebbero arrivati i suoi genitori e Pie. Si vestì e preparò un borsone con le cose che si sarebbe portata dietro. Prima però doveva affrontare la sua prima lezione al dojo. Non aveva intenzione di farla vinta a Kreese, ma era sicura che si sarebbe divertita, erano tutti suoi amici.
Entrò e indossò il gi che le aveva dato suo zio. Si avvicinò ai suoi amici e li salutò, un po' assonnata.
«Eli, stai bene?» chiese, notando che quel giorno non era particolarmente loquace.
«Moon lo ha lasciato» le sussurrò Aisha all'orecchio.
«Tory, ho visto che è successo ieri alla pista» cambiò subito argomento.
«Già, la principessa non tornerà più» sorrise soddisfatta.
«Silenzio!» fece Johnny, dando inizio alla lezione. Morgaine si trovò benissimo, era rilassante sfogare tutta la sua energia. Si fece la doccia a casa di suo zio, poi raggiunse la casa dei Larusso.
«Ciao Morgaine!» la abbracciò Sam.
«Ciao tesoro! Robby è in casa?» chiese lei, ricambiando l'abbraccio. Si sentiva particolarmente falsa.
«Si, te lo chiamo» sorrise, sparendo in giardino per poi tornare con il ragazzo.
«Gainnie! Che succede?»
«Arrivano i miei, vieni a vivere da noi questo mese?» propose, sperando che accettasse. Le mancava terribilmente.
«No, mi spiace. Resto qui».
Qualcosa in Morgaine si attivò, ma lo nascose.
«Ti spiace?...» le chiese lui, capendo che ci era rimasta male.
«Si che mi dispiace, ma fa' pure, non sono nessuno io per te... Non cercarmi più quando avrai bisogno...non cercarmi quando ti serviranno consigli o qualcuno che ti prepari la cena...vaffanculo Robby. Vaffanculo con tutto il cuore!» gridò, per poi scappare, piangendo. Come poteva tradirla in questo modo? Si era presa cura di lui per quasi un anno. Gli aveva preparato la cena, lo aveva confortato...era stata sua madre per quasi un anno e lui ricambiava restando dai Larusso, che erano buoni solo con chi volevano.
Camminò per calmarsi e, quando ebbe il viso in condizioni decenti, si avviò verso l'indirizzo che le avevano detto i suoi genitori.

Suonò il campanello e prese un respiro profondo. Era emozionata. Le aprì suo padre e gli si fiondò tra le braccia.
«Morgaine!» ricambiò lui, emozionato quanto la figlia.
Li raggiunsero sua madre e Pie e la scena si ripeté altre due volte.
Per pranzo c'erano un sacco di pietanze portate lì dall'Europa. Mangiarono, raccontandosi tutti gli avvenimenti di quell'anno.
«La tua amica Yasmine è adorabile» ammise sua madre, mangiando un pezzo di prosciutto.
«È perfetta come modella, ma tra un anno toccherà a te, tesoro. Dobbiamo trovare una soluzione alla tua ansia» proseguì.
«Si...» rispose lei, annoiata da quel discorso.
«Pie, oggi usciamo con Moon» cambiò argomento.
«Già lo si che ti adoro» sorrise l'altra, emozionata da quell'affermazione.
«Sei in debito, mi sono riappacificata con lei solo per te» rise Morgaine, prendendo una cucchiaiata di insalata russa.
«Come sta Robby?» chiese suo padre. Il cuore di Morgaine saltò un battito.
«Bene» sorrise, nascondendo i suoi sentimenti.
Quel pranzo che doveva essere allegro si stava facendo imbarazzante, ma cercò di ignorare quel parere. Guardò Pie in cerca di aiuto, ma lei non trovò argomenti con cui salvarla.
«Come mai sei arrivata tardi stamattina?» si informò sua madre, per rompere il silenzio.
«Ero a fare Karate nel dojo dello zio» ammise, fiera di sé.
«Quante volte ti ho detto che non devi stare con quell'uomo?! Non è affidabile» la rimproverò.
«Tesoro, lasciala fare» si lamentò il marito.
«Sai mamma, vivo con lo zio da tempo, perché la tua cara sorella se n'è andata a Cabo con un tizio senza pagare le bollette e lasciando soli me e tuo nipote. Lo zio si è preso cura di me senza chiedermi nulla in cambio e mi ha anche organizzato una piccola festa di compleanno. Ma a te non interessa, perché lui non è perfetto e non controlla che io sia perfetta...sai, non mi hai nemmeno chiesto come sto» sbottò Morgaine, che quel giorno era nervosa più del solito. Si alzò e corse il camera sua, per stare un po' da sola.
Pie la raggiunse.
«Ehy...posso entrare?» chiese cauta.
«Sei già dentro...»
«Che è successo oggi?...» le chiese, conoscendola troppo bene.
«Mio cugino è uno stronzo...sono stata sua madre per quasi un anno e ora se ne va a vivere da degli amici...ci sto di merda Pie...»
Piper la abbracciò, a Morgaine erano mancati i suoi abbraccio pieni di emozioni e calore, che la facevano sentire a casa. Si strinse a lei e lasciò che le cattive emozioni lasciassero il suo cuore e i bei ricordi prendessero il sopravvento.

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Si prepararono. Morgaine truccò Piper in modo che non fosse troppo carica di prodotti e le prestò uno dei suoi profumi, quello alla menta e cioccolato che le era sempre piaciuto.
Adorava lo stile di Piper, pieno di pelle e capi superfighi, sempre un po' dark che le davano un'aria vissuta e riflessiva.
Si infilarono nella macchina dei genitori e si avviarono verso la spiaggia. Secondo Morgaine la spiaggia era il luogo dove non poteva accadere nulla di brutto e si realizzavano i desideri più profondi delle persone. Moon le aspettava davanti all'entrata. Indossava un top blu con le maniche larghe che sembravano ali di farfalla e un paio di shorts di jeans semplici.
«Ciao Morgaine! Tu devi essere Piper!» le salutò, con la sua aria fin troppo allegra.
«Ciao Moon!»
«Ciao! Si, sono Piper» si presentò l'altra, avvicinandosi per stringerle la mano e mandando indietro una ciocca di riccioli morbidi. Ecco, aveva iniziato la sua conquista, pensò Morgaine.
«Wow, hai dei capelli stupendi, posso toccarli?» chiese Moon, avvicinandosi. La ragazza le permise di farlo, così Moon rimase con le mani tra i riccioli per un po'.

Mentre passeggiavano, Morgaine si sentiva il terzo incomodo. Così prese il cellulare e scrisse a Miguel. Gli chiese se fosse fuori, lui rispose che era con Tory, perciò Morgaine si scusò e cambiò chat. All'inizio non sapeva chi contattare, così provò con Aisha. Era fuori con Eli e chiese loro se avesse potuto raggiungerli. Così avrebbe lasciato sole Piper e Moon e l'amica avrebbe fatto ciò che doveva. Chiese ad Aisha di chiamarla e dirle che era successo qualcosa, così avrebbe avuto un pretesto per lasciarle. L'amica obbedì.
«Aisha? Che succede?» chiese, con un sorriso misto a finta preoccupazione.
«Uhm...La cresta di Falco si è incastrata in un cancello» ridacchiò l'altra, a Morgaine servì tutta la buona forza di volontà che aveva per non ridere, soprattutto perché si sentì Eli in sottofondo dire una cosa del tipo "Un po' meno creativa?...".
«Ah...arrivo subito» disse, chiudendo la chiamata.
«Ragazze, c'è stato un problema al dojo, devo andare...uhm...ad aiutare lo zio e i ragazzi» le avvertì.
«Piper ci si vede a casa, Moon, ci vediamo» le salutò. Loro ricambiarono, così lei se ne andò.

«Ma che stava succedendo?» chiese Aisha, curiosa di sapere perché stesse scappando.
«La mia migliore amica cerca di rimorchiarla Moon» spiegò. Eli scosse la testa dopo un sussulto, doveva piacergli ancora Moon.
Si alzarono e si avviarono verso una gelateria a prendere un Frozen yogurt. Faceva veramente caldo quel giorno, non pioveva da tempo e non c'era il minimo soffio di vento. Eli, notò Morgaine, aveva ancora un grosso livido intorno all'occhio, dove lo aveva colpito Robby.
«Allora, che mi raccontate?» chiese, non sapeva cosa dire esattamente, era in ansia per Pie.
«Beh, un emerito nulla...ho già finito i compiti e oltre al karate non so più che fare» spiegò Aisha, anche lei un po' annoiata. Ormai si vedevano tutti troppo spesso per avere argomenti.
«Io non so che dire. Mi piace ancora Moon, ma è evidente che non le importi più nulla di me» ammise Eli, mangiando un pezzo di farcitura del Frozen yogurt.
«Te lo dico per il tuo bene: va' avanti, perché è vero quel che hai detto» ammise Morgaine, prendendo la mano al ragazzo come per confortarlo.
«Tra l'altro, come va con i tuoi?» chiese Aisha, che si era ricordata la situazione dell'amica.
«Con papà tutto apposto, la mamma ha già iniziato a rompere, l'anno prossimo tocca a me prendere il posto di Yas...» raccontò, girando l'alimento sciolto nella coppetta. Lo buttò nel bidone, ormai era immangiabile. Eli le strinse la mano che lei non gli aveva ancora lasciato. Morgaine sorrise grata.
«Vuoi andare un po' al dojo? Ci sono i manichini che aspettano solo di essere presi a pugni» propose Aisha, mostrando il suo pugno saldo.
«Se andassimo al Canion?» propose Morgaine. E così fu, si diressero sulla riva del fiume. Lì tirava un po' di vento, si stava bene. Si tolse il vestito e si buttò in acqua, così fece anche Aisha e subito dopo Eli. Fecero una gara di nuoto, raggiungendo l'altra riva e si divertirono, senza pensare più a Moon o ai genitori.

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