𝟏 - 𝑭𝒂𝒎𝒊𝒈𝒍𝒊𝒂.

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12 Dicembre 2020
Ore 22:00
Appartamento di Christopher.

«Sei sicuro di non voler venire, Jis?
Ci divertiamo!»

Col cellulare ben stretto nell'incavo della nuda spalla destra, Christopher aveva appena gettato sul letto l'ennesima camicia provata e riprovata, assieme alla miriade di magliette e felpe che aveva già ben provveduto a collocare sulla black list di abiti per uscire quella sera.
Dall'altro capo del telefono, una sottile vocina metallica gli aveva comunicato di non potergli fare compagnia, causa studio.
La verità era che a Jisung non erano mai piaciuti i posti troppo affollati; e questo il suo migliore amico lo sapeva bene, ma tentava ogni volta di spronarlo a forzarsi e superare quella sorta di ansia sociale che lo avviluppava da quando l'aveva conosciuto.
Ovviamente, date le sue indicibili capacità persuasive, Chris aveva tentato di convincerlo anche quella sera... Purtroppo, senza riuscire nell'intento.

Christopher era bravo, molto, ad ottenere quello che voleva.
Lo era quando la sua voce si abbassava di due mezzi toni, diventando più morbida e melliflua, come fosse stata una sorta di calmante da assumere quando si era troppo nervosi.
E in egual modo, così come calmante, sapeva divenire quel brivido di adrenalina ed eccitazione, se lo si ascoltava con attenzione guardandolo negli occhi.
Ma, ahimè, con Jisung non funzionava più.

«E dai... Non mi lasciare da solo, mi mancherai tantissimo...»

A proposito, era anche un esperto ruffiano.
Lo era per ogni volta che una determinata situazione si faceva troppo stretta attorno a sé.
E allora gli veniva naturale ricordare alle persone che aveva davanti quanto effettivo potere avessero su di lui.
Anche se, beh, ovviamente era tutto studiato per i propri intenti.

Gli piaceva studiare la mente delle persone, ora che ci pensava.
Era particolare entrare nelle loro sfaccettature caratteriali, poterne scoprire i lati più oscuri, riuscire a ricavarne tutte quelle sensibili debolezze d'animo che, di natura, l'uomo è tenuto a nascondere con assoluta cura e audacia.
Motivo per cui, per puro piacere personale, aveva deciso di laurearsi in psicologia comportamentale e rami affini.
Ancora si chiedeva per quale assurdo motivo era finito a dirigere un'azienda di marketing, quando era l'ultima cosa al mondo che avrebbe voluto fare nella vita.
Ma beh... Almeno era diventato ricco sfondato.

12 Dicembre 2020
Ore 22:00
Un quartiere vicino Gangnam.

“Guarda che sono serio, Liam.”

Quella era circa la terza volta che Luke, 24 anni, originario di Tromso, nonché migliore amico di Liam, aveva ripetuto in tono fermo e rimproveratorio proprio nei confronti di quest'ultimo.

“Capisco che non ti piaccia assistere a cose che ti fanno girare i coglioni, ma non possiamo metterci a discutere ogni giorno con una persona diversa, per un motivo diverso.”

Aveva asserito il giovane ragazzo, volgendo lo sguardo al muretto in pietra a qualche passo da lui, leggermente rialzato oltre l'asfalto; e vi era lì, seduto proprio in modo scomposto, il suo migliore amico dai capelli mori, le morbide labbra umide e delicate, forate da un paio di piercing scuri, che erano ora poggiate sul filtro di una sigaretta mentre, stretta tra pollice e medio, veniva schizzata via rimbalzando sul terriccio di unʼaiuola lì vicino.
Espirò, lasciando che una coltre di fumo grigiastro gli offuscasse momentaneamente la vista.

Liam era un ragazzo abbastanza particolare, questo Luke lo diceva spesso.
Non si apriva facilmente, non aveva il carattere più malleabile del mondo, era possessivo verso le proprie cose, e ancor di più verso le proprie persone.
Era una persona estremamente confusionaria, più su se stesso che su ciò che lo circondava, a dir la verità.
Ma se c'era una sola cosa che era sicuro di sapere con estrema certezza, quella riguardava sicuramente il forte legame che lo teneva unito a Luke da quando aveva poco più di dieci anni.
Da quando si erano incontrati quel pomeriggio al parco, nel momento in cui Luke gli si era avvicinato porgendogli la mano e un sorriso, chiedendogli se avesse avuto bisogno di qualcosa.
Al tempo Liam aveva smesso di parlare con le persone in generale. Era divenuto taciturno ed introverso a causa di ciò che aveva passato.
Ma il sorriso di Luke, la sua mano tesa verso di lui, la testolina appena inclinata quando gli aveva chiesto di giocare a palla...
Se non si fossero mai incrociati quel giorno, probabilmente a quest'ora si sarebbe perso una delle persone più importanti della propria vita.

𝑫𝒖𝒔𝒌 𝒕𝒊𝒍𝒍 𝒅𝒂𝒘𝒏 - [Bᴀɴɢᴄʜᴀɴ x Lᴇᴇ Kɴᴏᴡ (AU)]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora