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Poche ore dopo

POV DI JUNGKOOK

Quattro pareti, un letto e nessuna finestra.

Ero intrappolato in questa stanza buia dove solo una lampadina pendeva dal soffitto, illuminando debolmente la stanza, abbastanza sufficientemente da vedere l'ambiente circostante. In assenza di una finestra, solo il colore tremolante della lampadina mi teneva compagnia.

Emisi un profondo sospiro dal profondo dei miei polmoni. Strinsi i pugni fino a far diventare bianche le mie nocche, mi sdraiai sul materasso imbottito del letto e mi passai rudemente le dita tra i capelli.

Il pavimento era in moquette rossa e la camera era pulita per fortuna. L'unica cosa che mi dava fastidio era la mancanza di luce nella stanza. La mia maglietta era ancora gettata da qualche parte nella stanza e il dolore del tatuaggio era quasi scomparso, anche se la mia pelle si contraeva un po' di tanto in tanto.

Guardai l'orario sul mio orologio da polso. Sbirciando la superficie nera, riuscii a vedere le due lancette dell'orologio avvicinarsi alle 21:30.

Non mi ero reso conto che il tempo fosse letteralmente volato. Ero svenuto immediatamente dopo essere entrato in questa stanza per lo shock e il dolore e poi mi risvegliai urlando il nome di Seon nella mia testa pochi minuti prima.

Prima ero intrappolato in un incubo, ora sono intrappolato in una stanza con una porta chiusa a chiave.

Ricordo a malapena Woojin che mi diceva di riposarmi e che c'era un bagno all'angolo di questa stanza, ma in quel momento mi sentivo stordito come se avessi bevuto un'intera bottiglia di vino in una volta.

Immagino che sia stato a causa dell'attizzatoio di ferro caldo che mi ha bruciato la pelle con l'inchiostro nero e forse il fatto che sia stato ammanettato a una sedia senza essere nemmeno sotto l'effetto di un antidolorifico, potrebbe aver contribuito alla mia condizione.

Chiusi gli occhi, cercando di raccogliere i miei pensieri. Ma non potevo chiudere gli occhi senza immaginare Seon davanti a me che piangeva per il mio aiuto. Non potevo fare niente se non guardarla mentre sanguinava a morte di fronte a me.

Aprii gli occhi di scatto e fissai il soffitto, il cuore mi martellava il petto, minacciando di farlo a pezzi.

'Nove meno un quarto' aveva detto mio padre. Era quella l'ora in cui dovevo partire per la mia prima missione e per essere etichettato come assassino per il resto della mia vita.

Non riuscivo a impedire alla mia mente di pensare a Seon, immaginando cosa stesse passando in questo momento e cosa avrebbe dovuto sopportare ancora in futuro. Anzi no, stasera.

Senza preavviso, sentii il rumore del chiavistello e mi alzai di scatto, fissando la porta semiaperta dietro cui ora si trovava Woojin.

"Il signor Jeon vuole che tu ti prepari" disse.

Di già?

"Ok" dissi mentre mi alzavo dal letto e Woojin chiudeva la porta alle sue spalle.

"Mi dispiace così tanto Seon" dissi ad alta voce, facendo echeggiare il suono su tutte e quattro le pareti. "So che mi odierai per questo, ma va bene lo stesso-"

"Ti amo" .

E con queste parole, una lacrima solitaria scese lungo la mia guancia pallida.

Lost | k.t.h [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora