I - una mattinata infernale

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Mi svegliai di colpo, perché ultimamente non facevo altro che assillarmi con lo stesso sogno? Edward, Edward e ancora Edward; sognavo solo lui che mi tradiva con Gulliver. Perché mi devo sempre preoccupare per cose cosi futili? Appena sveglia, aleggiava intorno a me un residuo della preoccupazione del sogno, ma la ignorai; chiamai come tutte le mattina Edward:
"Buongiorno"
"Buongiorno..."risposi io
"Tutto bene? Hai una voce strana, sembri meno frizzante rispetto altri giorni"
"Non saprei, diciamo che il sogno che faccia da 2 settimane a questa parte mi mette un po' di grilli per la testa, ma dopo una tazza di caffè mi passerà"
"A proposito, quest'ultimo non me lo hai ancora raccontato"
"Ma non è interessante. Davvero, ci vediamo a scuola" dissi recando di chiudere il discorso, ma lui insistette così decisi di spiegargli:
"Eravamo in una discoteca sul lungomare, ad un evento dell'estete con tema: black and white, assetati decidiamo di andare a prendere qualcosa da bene, ma mandasti me perché stavi cercando il buono per la bevanda gratuita, così io mi avviai da sola. Presi un Cuba libre con poco ghiaccio con io mio solito ombrellino verde, mi avviai verso la sala quando mi vidi riflessa nello specchio in fondo: ero pallida, avevo tutto il contorno occhi nero come se mi avessero picchiato, le labbra sanguinanti con degli squarci ai lati mentre piangevo lacrime nere da occhi vitrei di un colore rosso vinaccia; questo riflesso poi scomparve quando ti avvicinasti, sussultai e volsi lo sguardo verso di te e vidi con orrore che ti stavi baciando con Gulliver, nel centro della sala, come se io non ci fossi." Lui rimase in silenzio per qualche secondo per poi continuare:
"Beh, da quando ti conosco hai sempre avuto una fervidissima immaginazione. Questo sogno non è molto logico però capisco perché tu ti senta agitata, deve essere davvero angosciante vedere il proprio riflesso con tutto qual sangue.. bleah." Un verso segno di disgusto segnava la fine del suo commento riguardante il sogno.
"Anche se, bisogna dire, che mi stupisce sempre la quantità di dettagli che riesci a ricordarti una volta sveglia. Credo sia raro, e comunque, anche se così non fosse rimane sempre una caratteristica sbalorditiva per me"
"Cosa posso dire, i miei sogni sono delle storie a se stanti ma la particolarità di questo è che lo sto rivivendo da ormai quasi due settimane e non riesco a cambiarne il percorso, non riesco neanche a cambiare il colore dell'ombrellino. Spero di cambiare tematica stanotte stessa" risi cercando di sdrammatizzare.
"Beh, io spero che tu non ti stia facendo tanti problemi per il presunto bacio che io avrei dato a Gulliver nel sogno" un tono interrogativo e sarcastico portavano questa domanda fino al mio orecchio.
"Diciamo che quella ragazza non ti scolla gli occhi di dosso da un po' ormai; e sai quanto io la odi e lo sa anche lei quanto io la detesti. Lei si diverte a farmi ingelosire, quella megera!"
"MA è ridicolo dai, non puoi essere gelosa dello sguardo di una persona che non mi rivolge neanche la parola." La telefonata stava prendendo un brutta piega.
"Va bene, ma non ti scaldare tanto, ho solo detto che avere dubbi è comune e che dopo tutto questo tempo durante il quale la mia testa è stata sollecitata a porsi domande di questo genere, mi pare normale. Tutto qui."
"Si ma reputo assurdo il fatto che tu mi stia mettendo in dubbio solo per un sogno" il suo tono disprezzante era una spina nel fianco,
"Non puoi capire come mi sento ogni mattina quando mi sveglio con questa sensazione di ansia; in più da parte tua non mi giungono certo delle rassicurazioni. Non sei un angioletto sai? Stiamo insieme da 3 mesi, ti conosco dalla mia nascita e mi hai fatto più complimenti mentre eravamo solo amici, mi hai fatto sentire più sicura di noi quando qualsiasi ragazza avrebbe potuto fare di te il proprio ragazzo, mi hai fatto più compagnia durante la scuola elementare che adesso, quando si suppone che una coppia di fidanzati sia molto più affettuosa di una coppia di amici e.."
"BASTA!! Ma ti stai ascoltando mentre parli? Stai blaterando cose senza senso, tutte frutto della tua innata gelosia e della tua paura che Gulliver possa avermi come ragazzo. Tu hai lamentato tutto questo come tua tesi per accusarmi di non essere abbastanza, di non essere sufficiente, di non essere all'altezza. Ma tu? Ti sei mai chiesta cosa tu abbia fatto per me in questi 3 mesi? O credi che tutto ti sia dovuto? Dai e ricevi, ricevi e dai. La vita è così, devi capirlo. Tu hai sempre odiato Gulliver, ma non so se tu mi credi uno stupido o un credulone.
".. di cosa stai parlano..?"
"Ti sei messa con me solo dopo un periodo durante il quale Gulliver iniziava a mostrare un certo interesse nei mei confronti, prima di allora ero sempre e soltanto il tuo amichetto del cuore o dell'infanzia, mai niente più di questo." Il fiatone era talmente forte che mi sembrava si percepire il suo alito vicino al mio orecchio.
"Stai forse insinuando che io mi sia messa con te solo perché non avrei sopportato divederti con Gulliver? Mi credi così infantile?"
"Guarda, sinceramente non so più a cosa credere, tutta questa discussione è nata da un tuo semplice sogno che dimostra la tua gelosia, ma sai che c'è, non voglio più vivere queste situazioni, basta, mi sono stancato." E chiuse la telefonata lasciandomi senza parole a bocca aperta.

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