Capitolo 8 - Parte 2

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Zulema


È stata una giornata bellissima, stupenda.

Guardo l'orologio: sono le cinque... Manca solo un'ora, un'ora e tutto sarà finito. In realtà per me finirà tutto prima delle sei, nel momento in cui dovrò dire silenziosamente addio a Macarena e alla sua bambina.

Vado in camera a vestirmi, mi guardo allo specchio, mi spazzolo i capelli e mi trucco. Non voglio che Maca capisca qualcosa, mi impedirebbe di andare, mettendo in pericolo se stessa e Yasmin.

Vado nella stanza della bambina, Macarena la tiene in braccio e la guarda con un grande sorriso sul volto, quel sorriso di cui mi sono innamorata. Guardo Yasmin e le tocco una manina, lei stringe il mio dito. È una sensazione bellissima, solo che adesso mi fa ancora più male l'idea di andare via.

"Lo vedi bionda? Lei preferisce me."

"Non è vero, però le piaci molto... E non solo a lei..."

Sorrido sentendo quell'affermazione, Maca è meravigliosa.

"Andiamo un attimo di là?" le chiedo.

So che questo potrebbe essere un addio e sarebbe troppo doloroso salutarla davanti alla bambina, anche se io spero con tutta me stessa di tornare a casa da loro stasera.

In ogni caso, ho sempre odiato gli addii lunghi, fanno solo male. Bisogna godersi i momenti in cui si può stare accanto a una persona,non aggrapparsi all'istante in cui si dice addio, prolungare quel momento significa solo renderlo ancora più doloroso.

"Bionda io esco, devo andare da Ismael per parlare della situazione. Arriveranno qui tre uomini, guardie del corpo, per proteggervi... Non si sa mai... Appena saranno qui io uscirò."

"Sicura che sia la cosa migliore da fare? Tu non sarai in pericolo?"

"No, non sarò in pericolo. Ho pensato a tutto e tu hai detto che ti saresti fidata."

"Va bene, scusami... Quando torni?"

"Potrei metterci un'oretta, forse due. Se ritardo non aspettarmi per cena, ci vediamo appena avrò finito. Stasera cosa vuoi fare?"

"Non lo so, mi basta stare con te..."

"Va bene biondina, penserò io a qualcosa."

Mi sento una merda a mentirle così spudoratamente, mi chiedo se sia giusto agire così, senza dirle nulla. Poi però penso che lo faccio per lei e per la sua bambina, per quanto mi dispiaccia fingere con Macarena, credo sia la cosa migliore.

Bussano alla porta, sono le guardie del corpo che ho chiamato.

Ecco, è il momento.

Devo andare via.

Devo salutare Maca, forse per un paio d'ore, forse per sempre... È più probabile che io debba dirle addio per sempre, ma cerco di non pensarci.

"Sono loro, li faccio entrare e vado." dico.

"Va bene, ci vediamo stasera..."

Arrivo sulla soglia, ma torno indietro e la bacio intensamente, con tutta la passione e l'amore che provo per lei.

Quando ci stacchiamo la guardo negli occhi. Mi viene da piangere, ma trattengo le lacrime. Non posso crollare, non ora, non davanti a lei.

"A dopo..." le dico.

Apro la porta.

"Buonasera signori! Prendetevi cura di loro, mi raccomando..."

"Sarà fatto." risponde uno degli uomini.

Mi volto per l'ultima volta.

"Ciao biondina..."

"Ciao Zule..."

Appena la porta si chiude alle mie spalle e mi allontano abbastanza da non essere vista scoppio a piangere. Ho pianto poche volte nella mia vita, forse ho sofferto talmente tanto che sono diventata forte e per certi versi anche un po' arida. Non mi ricordavo più quella sensazione, non piangevo dalla morte di Fatima.

Fa male, fa malissimo.

La mia vita è sempre stata difficile e non voglio morire proprio adesso che ho trovato la felicità, proprio ora che ho scoperto cos'è l'amore.

Ho paura di non poter più rivedere Macarena, di non poter vivere accanto a lei. Ho paura che mi accada qualcosa e lei soffra, ho paura di non veder crescere la sua bambina.

Non voglio morire.

E non voglio morire tra atroci sofferenze.

Non voglio vedere Ramala che si diverte a farmi torturare prima di ordinare ai suoi uomini di uccidermi.

Vorrei poter dire che me la caverò anche questa volta, ma non ho molte prospettive di salvezza, anzi non ne ho proprio.

Mi chiedo solo cosa si inventerà quel vecchio bastardo per farmi soffrire fino all'ultimo respiro.

Cazzo, non sono pronta.

Devo trovare un modo per salvarmi, anche se non so quale.

Forse posso stringere un accordo con lui, forse c'è qualcosa che posso fare.

Non sono pronta a dire addio a Maca, al sentimento che c'è tra di noi, a Yasmin.

Prima di andare all'incontro con Ramala lascio una breve lettera a un amico di Ismael, in quelle poche righe gli ho spiegato tutto. Chiedo a questo ragazzo di consegnare la lettera domani mattina e non prima,ora meno persone sanno meglio è.

Alle sei meno cinque arrivo al luogo dove devo incontrare Ramala, con il cuore a mille. Non lo ammetterei mai, ma sono terrorizzata.

Penso a Macarena, starà giocando con sua figlia, totalmente inconsapevole di tutto. Chissà come reagirà se dovesse capitarmi qualcosa, non ci voglio pensare.

Voglio pensare alla vita che avrà con la sua bambina, a quando la vedrà crescere, la porterà a scuola e sarà felice insieme a lei, felice come non lo è mai stata. A questo, solo a questo voglio pensare.

Passano alcuni minuti che mi sembrano infiniti, guardo l'orologio continuamente. Quando arrivano le sei ho un tuffo al cuore, il respiro accelerato, non so se riuscirò a sopportare tutto questo.

Arrivano le sei e cinque, le sei e dieci.

Quando alle sei e un quarto non vedo ancora nessuno, inizio a sospettare. Non è possibile che io abbia sbagliato orario o posto, non è possibile.

E improvvisamente capisco.

Mi hanno fottuta per bene.

Cazzo.

Cazzo, cazzo, cazzo.

Macarena.

Come ho fatto a non pensarci?

La mia Maca.

Yasmin.

Devo correre a casa.

I hate u, I love uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora