8. Il passato bussa alla porta. Letteralmente!

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Ben presto il tintinnio delle posate sui piatti ed il chiacchiericcio generale si fece sempre più intenso.
Fino a che non rimase neanche la più misera patata al forno.

Stavamo tutti letteralmente scoppiando.

Ad un certo punto però avevo iniziato ad annoiarmi, complice il fatto che ero seduto ormai da due ore, e che tutto il vino ingurgitato mi stava lentamente facendo venire sonno.

La bionda al mio fianco stava chiacchierando con Cana, l'amica mora di Erza, di oroscopo e tarocchi, o qualcosa del genere.

Era la conversazione più noiosa della storia.

Distrattamente feci scivolare la mia mano sulla gamba di Lucy.

La bionda mi guardò per un momento, mentre l'altra era intenta a cercare qualcosa sul cellulare da farle vedere, quindi ne approfittò per scoccarmi uno sguardo di fuoco, come a dire: "non è il momento questo."

Io sorrisi perfido, forse la mia vendetta, per la storiella di prima in bagno, si sarebbe compiuta a breve.

Cominciai ad accarezzarla piano, ma lei mi scacciò la mano, continuando la conversazione con la ragazza mora.

Io non mi diedi per vinto, e in un secondo, le mie dita arrivarono tra le sue cosce. Potevo avvertire già il calore soffuso emanato attraverso la stoffa di quei leggings così attillati.

Premetti delicatamente la sua carne soffice, iniziando a fare dei piccoli cerchi concentrici con l'indice.

Lei si irrigidì immediatamente, e nonostante continuasse a parlare come se niente fosse, le sue guance andarono improvvisamente in fiamme.

Io me la ridevo sotto i baffi, mentre la mia dolce tortura proseguiva, la stoffa, sotto i miei polpastrelli intanto iniziava a diventare sempre più umida.

"Lucy, tutto ok? Hai un colorito strano." Esclamò Cana ad un certo punto.

Stavo per scoppiare a ridere, ma mi trattenni, era già difficile fare in modo che nessuno mi vedesse.

"Oh... st-sto bene, continua pure... Cana." Balbettò la diretta interessata, sventolandosi la faccia con la mano.

Quel "continua" é rivolto al sottoscritto, vero? Sghignazzai tra me e me.

La ragazza ci stava prendendo gusto.

Ad un certo punto però, il campanello suonò e Lucy scattò in piedi come una molla, io mi ritrassi all'istante, spaventato.

"Dev'essere Mira." Annunciò la bionda, diretta verso la porta d'ingresso.

Io strabuzzai gli occhi.

Mira? Non può essere... ci sono migliaia di persone che hanno quel nome, sicuramente non sarà lei...

Lucy abbassò la maniglia e la chioma albina di Mirajane Strauss fece il suo plateale ingresso nella stanza. Io imprecai a denti stretti.

Che diavolo era venuta a fare? Non l'avevo mai vista con Sting e gli altri!

Se prima ero allegro, felice ed eccitato, ora il mio umore era cascato fin dentro il centro della terra, come le mie palle d'altronde.

"Per i nuovi, lei è Mira, un'amica mia e di Levy." La presentò la bionda, indicandola con la mano.
Lei le rivolse un sorriso a trentadue denti, prima di esclamare un "ciao" generale.

Io nel frattempo mi feci minuscolo su quella dannata sedia.

Amica sua e di Levy... forse bazzicava per la facoltà di lettere, per questo non l'avevo mai vista fino a quel dannatissimo momento.

I'm Fired Up, Lucy. (Nalu)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora