Capitolo 2 - Il Duello

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La sala comune dei serpeverde è situata nei pressi del fondale del Lago Nero, dalle ampie vetrate sulle pareti si possono ammirare creature acquatiche che lo abitano, è arredata con divani e poltrone in pelle nera, con cinque camini di pietra e con vari ritratti e dipinti.
I lampadari sono di cristallo pregiato, e nelle librerie di legno massiccio risaltano i libri alchemici e i manoscritti di Merlino.
Un lungo tavolo di diospyros crassiflora è posto al centro della sala e gli studenti lo usano per studiare.
Non c'è che dire, ogni cosa in questa stanza trasuda ricchezza e fasto, non per niente da secoli nella casa dei Serpeverde ci sono le famiglie più ricche, nobili e antiche di maghi.

Il primo mese passa in fretta, tra una lezione e l'altra non ho nemmeno il tempo di respirare perché è tutto talmente così nuovo che anche solo andare da una classe a quella della lezione successiva è un'impresa epica.
Il castello è immenso, ci sono 7 piani ma pullula di torri e sotterranei profondi, e come se non bastasse "alle scale piace cambiare" nel vero senso della parola!
L'altro giorno io e Crystal stavamo correndo a storia della magia ma ci siamo ritrovate vicine all'ingresso della sala comune dei grifondoro.
Per fortuna siamo state salvate in corner da Tyler che ci ha riportate nella giusta direzione.

Le lezioni sono davvero stimolanti "Noto con piacere che voi Carpenter non vi smentite, in pochi giorni si è già distinta dagli altri per le capacità intuitive" dice la professoressa McGonagall al mio ennesimo intervento durante la sua ora.
Avere le risposte giuste ed entrare in approfondimento delle materie è una cosa che mi piace particolarmente, e lo ammetto, farmi notare è una delle cose a cui ambisco.
Tutto il contrario di Crystal, che proprio non riesce a stare attenta durante le spiegazioni e nella pratica è un vero disastro.
"Uffa! possibile che io sia così stupida?" mi chiede disperata durante la preparazione di una pozione in classe.
"non sei stupida! semplicemente non ti applichi" le rispondo con poca attenzione mentre aggiungo alla mia pozione qualche foglia di "antirrhinum".
"ma non è così semplice! proprio non riesco a capire come fai ad azzeccare ogni ingrediente, e pure la quantità giusta! Devi aiutarmi, ti prego dammi qualche suggerimento!"
"Certo che ti aiuterò, altrimenti con i tuoi pasticci continuerai a far perdere punti alla casa dei serpeverde, ma tu devi impegnarti: oggi pomeriggio anziché andare a vedere gli allenamenti di Quidditch potresti andare in biblioteca e studiare! Dopo il corso extra di difesa contro le arti oscure ti raggiungo se vuoi e ti interrogo" le dico.
"ah giusto perché come se non avessimo abbastanza materie, tu vai pure ai corsi extra! Ma vuoi mettere andare a vedere i ragazzi che si allenano con il chiudersi in biblioteca su libri interminabili? Per di più è pure una bella giornata!" piagnucola.

Dal suo calderone fuoriescono degli odori disgustosi, senza parlare del colore che da oro scintillante che dovrebbe essere assomiglia più ad un grigio fango.
Il professor Piton si avvicina a Crystal con il suo sguardo sprezzante, e commenta
"E questa lei la chiamerebbe pozione? Sembra più vomito di avvincino. Le suggerisco di iniziare a studiare un po' se non vuole finire in punizione per le prossime tre settimane".
Crystal rinuncia al suo compito e si lascia cadere sulla sedia, sbatte la testa sul banco e i suoi riccioli biondi, scompigliati dallo stress, la coprono completamente.

Condividiamo le lezioni di pozioni con i ragazzi di grifondoro, così io e Tristan abbiamo modo di stare un po' insieme e raccontarci le novità delle rispettive case.
Mi dice che ha legato molto con Harry Potter, Colin Canon e Seamous Finnigan e che vorrebbe far parte della squadra di Quidditch.
"ti rendi conto che fra due anni ci sarà la coppa del mondo?!? Se riesco ad entrare nella squadra e a farmi notare, magari un giorno farò anch'io parte di una nazionale e chi lo sa, fra 6 anni potrei essere famoso! E tu puoi dire di aver conosciuto Tristan Wright, il miglior battitore della storia" e così dicendo mima testate di giornali immaginarie nell'aria "se vuoi ti faccio un autografo!" mi dice facendomi l'occhiolino..
Sorrido tra me, cosa farei senza i fratelli Wright, fanno parte della nostra famiglia e non c'è cosa che ci teniamo nascosta. Per Tris sono come un libro aperto e lo stesso vale per lui, capisco subito se c'è qualcosa che non va o semplicemente se ha la giornata storta.

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